1 - PREMIER IN CRISI ANCHE A VIALE MAZZINI
Goffredo De Marchis per "la Repubblica"
La Lega rompe il fronte della maggioranza in Rai. Ha bisogno di separare i suoi destini da quelli del Cavaliere, chiede un segnale concreto prima del raduno di Pontida dove perfino Umberto Bossi rischia la contestazione. Su questa linea si sono mosse il consigliere leghista Giovanna Bianchi Clerici, fedelissima di Maroni, e Lorenza Lei. La Clerici ha annunciato già la scorsa settimana il "sì" ai palinsesti trascinando al voto, ieri, anche due consiglieri del Pdl e l´uomo scelto da Tremonti, Angelo Maria Petroni. Giovedì il Carroccio passerà all´incasso sulle nomine.
Il direttore generale voleva mettere all´ordine del giorno solo un pacchetto di promozioni tecniche: la sua squadra. Ma adesso possono entrare anche poltrone editoriali. A cominciare da Raidue. Con l´uscita certa di Massimo Liofredi, è davvero arrivata l´ora di Gianluigi Paragone, ex direttore della Padania, autore di Ultima parola, carissimo alla Lega e vicino a Bossi ma di rito maroniano. Come questo possa cambiare i destini del Carroccio nello scenario generale è abbastanza difficile da capire. Ma già il trasloco a Milano di sedi o produzioni verrebbe salutato come un successo.
SILVIO BERLUSCONIAl tavolo delle nomine, vista la rapidità della Lega, si sono voluti sedere anche gli altri. Con l´eccezione di Antonio Verro, capofila degli assenti, reduce da un incontro privato con Silvio Berlusconi la scorsa settimana. Per coerenza Verro si è astenuto e non ha dato il via libera ai palinsesti, in particolare quello di Raitre. «Ma non è solo quello il problema - precisa - . Abbiamo scoperto che al posto di Santoro su Raidue giovedì andrà in onda un telefilm americano. Le sembra una scelta forte?».
Al settimo piano di Viale Mazzini, temono i contraccolpi della crisi berlusconiana. E il colpo di coda del Cavaliere che immagina sempre una rivoluzione ai vertici della tv pubblica sotto forma di una nuova legge che istituisce l´amministratore unico. Un modo per azzerare il consiglio, per destabilizzare l´azienda. Le prime mosse della Lega però gli hanno fatto capire che l´aria sta cambiando, che non tutto il centrodestra è disposto a seguirlo nel blitz.
Giovanna Bianchi ClericiLa scelta di Alessio Gorla e Guglielmo Rositani di dare il via libera ai programmi, compresi quelli odiati a Palazzo Grazioli, significa che una parte del Pdl ha scelto di rimanere dentro le logiche attuali. E il direttore Lei si sta muovendo nel quadro politico mutato. Sul piatto giovedì potrebbero esserci anche le direzioni del Tg2 e di alcune reti digitali. Un piatto ricco. Per la testata del secondo canale in corsa c´è sempre Susanna Petruni. Ma il veto di Paolo Garimberti è insormontabile.
«Finché Minzolini resta al Tg1 - ha spiegato il presidente ai suoi collaboratori - non possiamo permettere che un giornalista dal profilo simile occupi il Tg2». Ha chance a questo punto il direttore ad interim Mario De Scalzi, forte degli ottimi risultati di ascolto. De Scalzi gode del sostegno del ministro dello Sviluppo Paolo Romani.
antonio verroNon è cambiata la maggioranza nel cda Rai ma sono mutati gli equilibri, a specchio con le difficoltà del centrodestra. La strada per un "saccheggio" berlusconiano passa solo da un accordo con il Pd. Che apprezza la proposta dell´amministratore delegato. Ma può fare oggi un piacere al premier? Molto complicato. Nel nuovo assetto, e con accanto la Lei, il presidente Garimberti sta sistemando alcune caselle.
È soddisfatto per il voto di ieri, chiede la chiusura dei contratti ai volti di Raitre Fazio, Gabanelli, Floris e Dandini promettendo la «massima vigilanza». E rivendica il successo di una strategia: «Ho fatto bene giovedì scorso a mettere ai voti i programmi. Abbiamo fatto uscire allo scoperto la maggioranza sennò avremmo dovuto rimandare ancora la presentazione dei palinsesti».
ANGELO MARIA PETRONI - Copyright Pizzi2 - NOMINE ALL'ODG DEL CDA DI GIOVEDI', C'E' ANCHE IL TG2...
(ANSA) - Le nomine tornano all'ordine del giorno del consiglio di amministrazione della Rai, in programma giovedì alle 15. Secondo quanto si apprende, il pacchetto comprenderebbe le direzioni di tre testate (Tg2, Gr Parlamento e Rai Parlamento), oltre alle sei direzioni della governance (Intrattenimento, Risorse tv, Radiofonia, Corrispondenti esteri, Risorse umane e Finanza e Pianificazione). Tra i nomi in lizza rimarrebbe quello di Susanna Petruni per il Tg2, dove, dopo l'uscita di Mario Orfeo, la direzione è occupata ad interim da Mario De Scalzi.
Nell'ordine del giorno, che sarebbe stato messo a punto dopo un confronto tra il direttore generale Lorenza Lei e il presidente Paolo Garimberti, non figurerebbero le direzioni di rete. In particolare non troverebbe spazio la candidatura di Gianluigi Paragone a Rai2, voluta dalla Lega, anche alla luce del rifiuto dell'attuale direttore della seconda rete, Massimo Liofredi, di passare a Rai Ragazzi.
Gianluigi ParagoneAll'ordine del giorno del cda di giovedì prossimo, oltre alle direzioni di tre testate e alle sei direzioni della governance, ci sarebbero anche le direzioni dei canali digitali, in particolare di Rai4 e Rai5.