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DELLA VALLE-GERONZI SPIEGATO ALLE MASSE - Perché LO SCARPARO è partito all’attacco degli “arzilli vecchietti” (Geronzi e Bazoli) e nel giro di poche ore ha chiarito che ce l’aveva solo con il primo? - siccome non fa più conto sul centro-sinistra (che pure nel 2007 gli garantì ad alta velocità i permessi per il treno di Ntv) ha pensato bene che, piuttosto che fare il Don Chisciotte solo contro tutti, è meglio accostarsi all’asse Bazoli-Tremonti, sullo sfondo di un centro-destra in sfacelo...

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Giorgio Meletti per "il Fatto Quotidiano"

DELLAVALLE GERONZI images

"Mi sono persa, mi sono persa!". Alle 14,38 di domenica pomeriggio la giornalista navigata Lucia Annunziata si è arresa, e in diretta televisiva ha lanciato il suo s.o.s. Da otto minuti l'industriale Diego della Valle parlava ma non si capiva di che cosa. "Ha parlato troppo in maniera generica, non capisco esattamente cosa vuol dire", si lamentava la conduttrice di In mezzora. Se non ha capito una abituata a decrittare sguardi e sospiri dei potenti, che cosa dovrebbe dire una telespettatrice normale, per esempio un'Arcorina preoccupata di come gira il vento del potere in Italia? Proviamo a spiegare Della Valle a beneficio delle masse.

GERONZI

Il padrone della Tod's ha detto che il presidente delle Assicurazioni Generali, Cesare Geronzi, deve andare in pensione. 1) Perché è vecchio (ha 76 anni): "Questi uomini crescendo l'età perdono un po' d'energia, cominciano ad essere meno influenti, io direi molto, molto, molto meno influenti".

Giovanni Bazoli e Cesare Geronzi

2) Perché non conta più nulla ma millanta ugualmente un grande potere: "Al Corriere della Sera non avranno più responsabili della comunicazione di scarsa qualità che si presentano nelle redazioni a far vedere che sono i padroni e invece non è vero". 3) E' il simbolo da abbattere di un capitalismo del passato: "Un sistema relazionale dove non si parla di prodotto ma si discute con chi allearsi per controllare un'azienda o un gruppo".

Luca di Montezemolo

Perché Della Valle, azionista delle Generali, chiede alla compagnia triestina di vendere le azioni Rcs, e non quelle di Ntv, la società ferroviaria controllata da Della Valle stesso con gli amici Luca di Montezemolo e Gianni Punzo? "Ritengo che Ntv sia un grandissimo affare, Rcs al momento no", dice l'imprenditore calzaturiero, ma poi specifica che la piccola quota di Generali in Rcs serve solo a Geronzi per darsi le arie da padrone "come fosse un'azienda dei colli romani", velenosa allusione alle origini del suo avversario, nato a Marino (Roma). Della Valle sembra non aver gradito l'attivismo di Geronzi per caldeggiare l'arrivo come editorialista al Corriere della Sera di Antonio Polito, proveniente dalla direzione del Riformista della famiglia Angelucci, molto vicina, da sempre al banchiere dei Castelli.

cmt10 diego della valle gianni punzo

Perché Della Valle è partito all'attacco degli "arzilli vecchietti" (Geronzi e il presidente della banca Intesa Sanpaolo Giovanni Bazoli) e nel giro di poche ore ha chiarito che ce l'aveva solo con il primo? In un primo momento ha parlato di un equivoco generato "dall'ufficio stampa all'amatriciana" di Geronzi (ce l'ha con il giornalista esperto e ricco di relazioni Luigi Vianello).

Antonio Polito

Poi ha detto confusamente all'Annunziata: "Io intendevo tutti e due ma non per accomunarli in un disegno. Il distinguo che ho fatto dopo è sulla qualità delle persone. Perché io credo che Bazoli, che è uno che ha voglia di gestire queste cose, lo faccia con la convinzione vera di farlo per fare un'operazione che faccia bene al sistema". Mentre Geronzi, chiarisce l'imprenditore marchigiano, pensa "alla gestione della sua carriera".

Le "operazioni che fanno bene al sistema" sono quelle con cui una banca perde soldi per fare contento un cliente, e sono considerate dai suoi nemici la vera specialità di Geronzi. Della Valle usa dunque un'immagine sbagliata per dire che - come quasi tutto l'establishment - giudica Bazoli più onesto di Geronzi.

bit28 luigi vianello

Perché lo fa? Perché è partito lancia in resta per una resa dei conti generazionale, sentendo intorno a sè (l'unico con i soldi) gli amici Luca di Montezemolo e Luigi Abete (presidente Bnl-Bnp), i manager di Mediobanca Alberto Nagel e Renato Pagliaro, l'ad di Generali Giovanni Perissinotto, l'ad di Intesa Sanpaolo Corrado Passera e altri giovani cinquanta-sessantenni.

Alberto Nagel e Renato Pagliaro

Poi si è accorto che, sfidando insieme i due grandi vecchi del potere finanziario, avrebbe spinto il centro-sinistro Bazoli a rimanere abbracciato al banchiere più amato da Berlusconi e più antipatico ai paladini dell'etica come Bazoli stesso. Che in quel provvisorio abbraccio si è trovato controvoglia, per difendere con faticosi compromessi il Corriere della Sera da assalti berlusconidi.

C'è infatti la politica di mezzo, anche per chi rivendica di pensare solo al successo delle scarpe Tod's. Della Valle è sicuro che il direttore del Giornale Alessandro Sallusti lo attacchi (difendendo Geronzi) su ordine di B. E siccome non fa più conto sul centro-sinistra (che pure nel 2007 gli garantì ad alta velocità i permessi per il treno di Ntv, chiamato Italo) ha pensato bene che, piuttosto che fare il Don Chisciotte solo contro tutti, è meglio accostarsi all'asse Bazoli-Tremonti, implicito quanto affidabile sullo sfondo di un centro-destra in sfacelo.

 


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