Alessandra Farkas per il "Corriere della Sera"
GABRIELLE GIFFORDS PRIMA E DOPO LA SPARATORIAEra il «miracolo» che l'America istintivamente ottimista aspettava da mesi: il segno tangibile che una delle sue eroine più amate e sfortunate è vegeta, oltreché viva, a riprova che il bene, alla fine, prevale sempre sul male. Sono bastate quelle due foto della 41enne deputata democratica Gabrielle Giffords, diffuse ieri sulla sua pagina Facebook - le prime dalla sanguinosa sparatoria di Tucson durante la quale l' 8 gennaio scorso morirono sei persone e altre 13 rimasero ferite - per mandare letteralmente in tilt la rete.
GABRIELLE GIFFORDS DOPO LE OPERAZIONILe due immagini sono state scattate lo scorso 17 maggio, alla vigilia del suo ultimo intervento chirurgico nel centro di riabilitazione di Houston nel quale è ricoverata. Nella prima la Giffords appare sorridente e di buon umore, nell'altra siede accanto alla madre Gloria. In entrambe porta gli occhiali (prima dell'incidente non li indossava) e ha i capelli più corti e scuri di quando fu eletta al Congresso di Washington, terza donna (e prima ebrea) nella storia dell'Arizona.
GABRIELLE GIFFORDS DOPO LE OPERAZIONI CON LA MADREDopo essere sopravvissuta per un pelo alla gragnuola di pallottole che il 22enne Jared Lee Loughner le rovesciò addosso durante un comizio, la deputata riemerge miracolosamente illesa anche dai numerosi, delicatissimi interventi al cranio cui è stata sottoposta. «Queste foto sono la testimonianza più esplicita della sua straordinaria forza d'animo e volontà di guarigione- spiega il suo portavoce C. J. Karamargin - mostrano una donna felice che non si è arresa e ha risposto alla tragedia con speranza e ottimismo» . Per milioni di americani che avevano seguito col fiato sospeso ogni fase del suo calvario è stata una catarsi collettiva.
Gabrielle GiffordsSu Facebook le foto hanno immediatamente generato un diluvio di messaggi di auguri da parte di fan commossi. «Gabby sei in piena forma, vai avanti così» , si legge in uno di questi. «Sei la nostra eroina, un meraviglioso modello per tutti noi americani» , fa eco un altro. Alcuni hanno ricordato come, soltanto cinque mesi fa, la Giffords «era tra la vita e la morte» e, anche tra gli specialisti, «prevaleva il pessimismo» . Oggi sono in molti a pronosticare che un giorno, forse non lontano, la deputata potrà tornare al lavoro. Ma gli addetti ai lavori continuano ad essere cauti.
«Quelle due foto non offrono alcuna prova concreta sulle sue abilità cognitive e verbali» , mette in guardia Jordan Grafman, direttore del Traumatic Brain Injury Research Laboratory del prestigioso Kessler Foundation Research Center del New Jersey, ricordando che la deputata è stata colpita nel lobo sinistro della testa, adibito alla comunicazione. «Molte vittime di trauma cerebrale hanno un aspetto sano, anche se le loro funzioni sono irrevocabilmente danneggiate» , precisa Grafman.
Gabrielle GiffordsAnche il suo capo di gabinetto Pia Carusone invita alla prudenza. «Nonostante sia capace di camminare ed esprimersi a gesti- ha precisato in un'intervista - l'ex deputata continua ad essere l'ombra di se stessa» , ha spiegato. Il suo entourage ha deciso di pubblicare le foto adesso in vista della sua uscita dal centro di riabilitazione di Houston, a fine mese, per continuare le cure in un'altra struttura del Texas. «Volevamo evitare un circo di paparazzi quando inizierà a frequentare un day hospital in una struttura meno privata di questa» , afferma Karamargin.
Il Killer di Tucson Jared LoughnerLa sua unica apparizione pubblica dopo l'incidente è stata quella del 27 aprile, quando un video tv l'ha immortalata mentre guardava il marito astronauta Mark Kelly, partire a bordo dello Shuttle in direzione della stazione spaziale internazionale. Ma l'immagine era talmente sfuocata che i media non hanno potuto confermare che fosse lei finché non l'hanno fatto i suoi dottori, durante una conferenza stampa a metà maggio. Intanto su Internet stanno spuntando i siti con le tesi cospiratorie, secondo cui l'attacco di Tucson è tutta una montatura dei democratici per revocare il diritto alle armi sancito dal secondo emendamento della costituzione Usa.