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LIDIA RAVERA SBRANA SANSONETTI, “QUELLO DI SINISTRA” COME PIACE A QUELLI DI DESTRA: \"Lo si ve(n)de spesso a Porta a Porta\" - CHIABERGE RECENSISCE SANDRO VERONESI CHE RECENSISCE L’AMICO DI FAMIGLIA WALTERLOO: LA CRITICA MILITANTE SARÀ ANCHE MORTA O MORIBONDA, MA LA MILITANZA SENZA CRITICA, IN ITALIA, È PIÙ VIVA CHE MAI - IL LECCA-LECCA MIAO-MIAO DEL “CORRIERE” AL “S̔ DI MONICA ED ESTERINO…

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1 - SANSONETTI, IL COMUNISTA DALLA POSTURA SOTTOMESSA...
Lidia Ravera per "il Fatto quotidiano"

Lidia Ravera

Piero Sansonetti, per incarnare "quello di sinistra" come piace a quelli di destra, ha decisamente la faccia giusta: sorriso fiero ma connivente, barbone aggressivo ma canuto (fra Che Guevara e Santa Klaus), taglia rupestre ma postura sottomessa. Il tipo, per intenderci, che mangia i bambini con coltello e forchetta e, se non sono buoni, non li sputa. È, infatti, uno dei comunisti più richiesti nei salotti di regime.

Lo si ve(n)de spesso a Porta a Porta, lo si è visto pure, ier l'altro, nel consueto mega-show del fondatore e leader unico del Bibì (berlusconismo bizzarro), l'originale Ferrara (per le copie in genere non c'è abbastanza stoffa), che non manca mai di organizzare un po' di bagarre, invitando qualche "femminista" (Terragni), qualche "quasi femminista" (Armeni) e qualche "quasi" (Sansonetti).

PIERO SANSONETTI

Le due signore sono state generosamente fischiate, lui no. Il berlusconiano rispetta le sue icone. La prossima volta consiglio a eventuali femministe di presentarsi vestite da Santanchè o da pornocrocerossina. Saranno rispettate.

2 - IL CORRIERE MIAGOLA CON MONICA E ESTERINO...
Miao Miao per "il Fatto quotidiano"

MONICA CIRINNA ESTERINO MONTINO

Edizione Speciale del Lecca Lecca, che solo per oggi si chiamerà Miao Miao. Omaggio ai novelli sposi, Monica Cirinnà e Esterino Montino. Ieri il Corriere della Sera ha dedicato un'intera pagina del dorso locale al Sì dei due protagonisti della politica romana. In pista da decenni, contano tra le ultime esperienze incarichi in Campidoglio e Regione. Lei è "l'animalista" dell'era Veltroni, un comunicato al giorno in difesa di gatti&co.

Lui ha sostituito Marrazzo dopo lo scandalo di via Gradoli. La foto a cinque colonne li ritrae nella loro azienda agricola di Capalbio, "dove riescono a conciliare le passioni per l'agricoltura e per gli animali". Oggi, venerdì, si sposano "contro ogni superstizione": a officiare sarà Massimo D'Alema.

palo37 riccardo chiaberge mo

Ma il Corriere non si limita a dare il lieto annuncio, ripercorre giorno per giorno la storia cominciata nel 1993: dall'odio ("Aveva quest'aria sempre un po' spocchiosa, tutta piena di sé...", ricorda lui) fino all'amore ("Alla fine mi sono intenerita", confessa lei), passando per le fughe a Torvajanica "per evitare che si parlasse della ‘tresca' tra la consigliera e l'assessore". Difficile che nessuno se ne fosse accorto. "Ogni volta che passava davanti al suo banco", riporta fedelmente il Corriere, lui "miagolava".

3 - VERONESI SI ILLUMINA DI WALTER
Riccardo Chiaberge per "
il Fatto quotidiano"

WALTER VELTRONI

Eravamo così in pena per i destini della critica letteraria, ormai ridotta al rango di vecchia zia borbottona o peggio, di ancella del marketing. Ed ecco che, dalle pagine culturali di "Repubblica", ci trafigge inatteso un raggio di speranza. Sandro Veronesi, uno scrittore che ammiro, recensisce il nuovo libro di Walter Veltroni, L'inizio del buio (Rizzoli), e il suo pezzo non sfigurerebbe in un'antologia della critica accanto alle temibili stroncature di Pacchiano o di Berardinelli. «Walter Veltroni - attacca, lancia in resta, l'autore di Caos calmo - dev'essere dotato di un particolare talento per la descrizione dei momenti terribili (il fiasco del Pd alle elezioni sarde del 2009? NdR).

SANDRO VERONESI

La luce della sua scrittura si fa piena (sic) proprio laddove risulta più difficile gettare lo sguardo - la scoperta di un suicidio, il compiersi di una carneficina in uno stadio». A questo primo fendente segue un brutale colpo sotto la cintola: «Spesso, si dirà, non è nemmeno farina del suo sacco». Ahi, che Sandro stia per scoprire gli altarini, magari l'identità di qualche ghost writer a lui ben noto? Falso allarme: il recensore allude alla «trascrizione di testimonianze che Veltroni va a procurarsi dai superstiti di queste tragedie».

Implacabile, Veronesi sferra fino in fondo la sua requisitoria: non esita a denunciare la «potenza narrativa che investe il lettore» e la «travolgente energia» che si sprigiona dalle pagine. «Basta farsi del male!», sbotterà a questo punto il recensito, meditando un dignitoso passo indietro dalla carriera letteraria.

Giovanni Veronesi - Copyright Pizzi

Sia chiaro: ancor prima di averla letta, la nuova fatica del Veltroni scrittore mi intriga più delle precedenti, e già gli sono grato per aver schivato, questa volta, la tentazione del romanzo, cui non ha saputo resistere il compagno Dario Franceschini. Ma di Walter Sandro Veronesi è amico personale, ha capeggiato la sua lista alle primarie del Pd, e la figlia di Walter, Martina, è stata aiuto regista di Giovanni Veronesi (fratello di Sandro) nel film Manuale d'amore. Insomma, quello che si dice un recensore indipendente. La critica militante sarà anche morta o moribonda, ma la militanza senza critica, in Italia, è più viva che mai.

 

 


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