Carlo Santi per Il Messaggero
Un Consiglio federale lunghissimo, a tratti acceso per i temi trattati, lo scandalo delle scommesse e il contratto dei calciatori. Tornava, dopo più di un anno di assenza, la Lega di serie A presente con il presidente Maurizio Beretta e i consiglieri Massimo Cellino e Claudio Lotito. Proprio il presidente della Lazio ha vivacizzato il Consiglio con un duro scontro con il numero 1 della Figc, Giancarlo Abete. Scintille per il contratto, per numerosi passaggi che Lotito ha contestato come quello della norma, con relativo indennizzo, per i calciatori messi fuori rosa e fatti allenare con un allenatore in seconda.
CLAUDIO LOTITOScintille, poi, per la questione scommesse. Lotito, che era stato deferito per aver alluso a un tintinnio di manette la sera di Lazio-Juventus all'Olimpico lo scorso 2 maggio, ha portato avanti le sue ragioni. Toni a tratti duri contro il sistema da parte del dirigente biancoceleste che ha spedito quasi un'accusa. «Non vi siete accorti di nulla», ha detto all'indirizzo dei vertici della Federcalcio. «Dove eravate?».
Tutto questo anche perché all'inizio di maggio (il giorno 8) c'era già stata una segnalazione alla Procura della Figc, quella di Daniele Quadrini, giocatore del Sassuolo. Abete ha dato una spiegazione. «La Procura ha ricevuto l'esposto del giocatore l'11 maggio e aveva convocato Quadrini per il primo giugno. I fatti successivi hanno superato l'interrogatorio».
Giancarlo Abete Lega CalcioIl presidente federale cerca di contenere la vicenda ricordando i numeri, quelli degli arrestati e delle 18 partite da verificare. «Il calcio ha tanti problemi - ha osservato - ma non penso che stia peggio della media della società italiana». Da Cremona, invece, gli inquirenti sostengono che siamo all'inizio e che non ci sarebbero solo calciatori implicati ma, addirittura, le società per condizionare i risultati della partite.
daniele_quadriniMentre stamani al Viminale il ministro Maroni ascolterà lo stesso Abete e il presidente del Coni Petrucci per trovare una soluzione e varare un organismo di controllo, da ieri gli atti di Cremona sono sul tavolo di Stefano Palazzi che sta già predisponendo il lavoro. Presto cominceranno gli interrogatori dei tesserati e poi i processi.
«Non abbiamo mai pensato di posticiparli», ha chiarito Abete visto che, a differenza di Calciopoli nel 2006, adesso non c'è, da parte della Procura di Cremona, una chiusura delle indagini che, invece, sono in corso. «Se lo facessimo - ha aggiunto il numero 1 di via Allegri - dicendo che valuteremo tutto nella prossima stagione perderemmo credibilità».
stefano palazzi01Il Cf ha discusso dell'inasprimento delle pene modificando gli articoli 6 e 7 inserendo l'obbligo di denuncia e innalzando la sanzione che da 18 mesi passerà a due anni di inibizione o squalifica con un'ammenda che non sarà inferiore a 25 mila euro. La discussione andrà avanti la settimana prossima quando il Consiglio tornerà a riunirsi (data fissata, il 14 giugno) per preparare l'Assemblea per la modifica dello statuto del prossimo 20 giugno. «Il nostro intento - ha spiegato Abete - è quello di lavorare affinché l'illecito sportivo sia collegato alle scommesse e venga trattato in maniera più aggravata».