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COSA RESTA DELLA VITTORIA DI VENDOLA A MILANO? - DOPO L’EX DICCì TABACCI (PROSSIMO ASSESSORE AL BILANCIO), PISA-PIJA TUTTO POTREBBE ARRUOLARE L’ARCHITETTO DI PRODI STEFANO BOERI E L’EX DG DI INTESA, PIETRO MODIANO, IN QUOTA D’ALEMA, PER GUIDARE LA SUPERHOLDING DELLE PARTECIPAZIONI (LE PIÙ IMPORTANTI SONO 17, CON 13MILA DIPENDENTI E 3 MLD € DI FATTURATO, ESCLUSA A2A) - SUOR MESTIZIA LASCIA UN PARCO SOCIETARIO UTILIZZATO COME BANCOMAT PER SALVARE I CONTI DEL COMUNE...

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Marco Alfieri per "la Stampa"

PISAPIA

Dopo Bruno Tabacci prossimo super assessore al Bilancio del comune di Milano, nella squadra di Giuliano Pisapia potrebbe entrare anche il banchiere «rosso» Pietro Modiano.
Non in giunta, ma alla guida di una futura holding di palazzo Marino, un veicolo che nei piani del sindaco dovrebbe raccogliere e razionalizzare le partecipazioni comunali tra cui la multiutility A2A, il gestore aeroportuale Sea, l'azienda dei trasporti Atm e autostrada Serravalle (le più importanti sono 17 con 13mila dipendenti e 3 miliardi di fatturato, esclusa A2A). Pisapia e Modiano ne starebbero parlando. Nulla di certo ma l'ipotesi è al vaglio.

Il sindaco avrebbe davanti due strade: affidare al futuro city manager del comune, probabilmente Davide Corritore, la supervisione sul dossier d'intesa con Tabacci che ovviamente avrà voce in capitolo sul tesoretto comunale, oppure portarsi in casa un manager esperto come Modiano a cui affidare il pacchetto controllate. «La giunta sarà piena di giovani racconta una fonte - un po' di esperienza non guasterebbe, specie sulle partite più delicate».

l pietro modiano lap

Amico da sempre di Pisapia, intercettato al teatro Elfo Puccini insieme alla moglie Barbara Pollastrini - esponente storica della sinistra milanese - a festeggiare la vittoria dell'avvocato, Modiano fa parte di quel pezzo di borghesia progressista che si è messo a disposizione fin da subito, tra finanza e professioni, del progetto arancione e trasversale di Pisapia.

BRUNO TABACCI

Dunque se Tabacci coprirà la giunta milanese nei rapporti con Roma, allargandola al mondo politico centrista e alla finanza bianca del nord (da Guzzetti a Mazzotta), l'eventuale arrivo di Modiano permetterebbe di presidiare gli ambienti finanziari progressisti portando anche in dote gli ottimi legami con la galassia prodiana (il banchiere è presidente del centro studi bolognese Nomisma), cementati sulla comune passione per la Cina dove il professore insegna.

redlma28 barbara pollastrini

Dopo l'uscita dalla direzione generale di Intesa San Paolo nel 2008, in polemica con Corrado Passera, Modiano guida attualmente la holding Carlo Tassara di Romain Zaleski. Chiamato direttamente da Giovanni Bazoli per avviare la delicata ristrutturazione del debito della società del finanziere franco-polacco.

Giovanni Bazoli

In precedenza Modiano è stato per 27 anni in piazza Cordusio, dov'era entrato nel 1977 all'ufficio studi del Credito Italiano, poi pupillo del vecchio Lucio Rondelli, infine braccio destro di Alessandro Profumo nell'avventura di Unicredit, tra successi e sprofondi (la vicenda dei derivati). Dovesse approdare alla corte di Pisapia, non mancherebbero le difficoltà. Letizia Moratti lascia un parco societario descritto dai revisori in sofferenza, «con controllate e partecipate utilizzate come bancomat per salvare i conti del comune, dividendi straordinari a getto continuo e riserve societarie che calano di anno in anno».

zaleski

Basti dire che, dal 2006 al 2010, Palazzo Marino ha staccato cedole dalle principali società collegate (A2A, Sea e Atm) per 885 milioni. Avanti così non ci sarebbero più soldi per gli investimenti. Pisapia lo sa e ha deciso di correre ai ripari.

 


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