1- «LA FRANCIA DI SARKÒ LO AVREBBE PROTETTO»
Cecilia Zecchinelli per il "Corriere della Sera"
«Non c'è stato nessun complotto contro Strauss-Kahn e sono certa che l'appartenenza alla casta dei ricchi e potenti, ancor più se politici, in Francia gli avrebbe evitato l'arresto e il processo. E su un'altra cosa non ho dubbi: lo spettacolo a cui assisteremo d'ora in poi in tribunale sarà terribile, comunque vadano le cose».
Marine le pen Marine e Jean Marie Le PenMarine Le Pen, presidente del Fronte Nazionale e fortissima nei sondaggi sulle intenzioni di voto alle presidenziali 2012 che la danno seconda o terza, è durissima nel condannare DSK almeno quanto lo è nel definire la Francia di Sarkozy «il Paese della corruzione, dei conflitti d'interesse, della sopraffazione da parte dei potenti».
Perché questo giudizio, che i media internazionali spesso attribuiscono all'Italia?
«La Francia dovrebbe smettere di dare lezioni di morale all'Italia o altri e guardarsi in casa: abbiamo tradito il principio di égalité su cui si basa la République sostituendolo con quello dell'impunità del potere. DSK, che almeno in America è stato incriminato, ora farà pesare sulla giustizia Usa la sua enorme potenza finanziaria per fare a pezzi la sua vittima.
Spenderà milioni, ha perfino ingaggiato ex agenti della Cia per esporre ogni aspetto della vita di quella giovane immigrata, per scorticarla, sporcarla. Lui ne uscirà debolissimo anche se dovesse venire assolto. Ma sarà terribile pure per tutti gli amici di quell'uomo ricco e finora intoccabile» .
Frederic Mitterrand - Copyright PizziQuando parla di uguaglianza tradita si riferisce anche a quella tra uomo e donna, all'omertà della Francia?
«Non siamo un Paese maschilista, il 91%dei francesi non ha nulla contro una donna presidente ad esempio. Piuttosto è l'appartenenza alla casta che crea omertà: da noi nemmeno una donna davvero potente sarebbe perseguita per frode. Ma è vero che le francesi non denunciano le aggressioni sessuali, sarebbero ridicolizzate, non credute. Cosa facesse DSK era noto a tutti, politici e media, ma nessuno parlava. E non è certo il solo: nell'ultimo anno 5 ministri si sono dimessi per non parlare del sesto che dovrebbe farlo, Frédéric Mitterrand».
Cosa cambia nella lotta per le presidenziali?
«Con Strauss-Kahn ho perso il mio avversario migliore, che incarnava quello che più detesto: globalizzazione, oppressione dei deboli a favore dei potenti e dei mercati finanziari. La sua caduta ha favorito Sarkozy, perché i due non sono diversi, il programma era in fondo lo stesso».
2- LARRY FLYNT: «AMERICA PURITANA CHE DISTRUGGE I VIP»
Alessandra Farkas per il "Corriere della Sera"
«L'America non ha neppure aspettato il processo per decidere se Dominique Strauss-Kahn è colpevole o innocente perché siamo un Paese dove i media puritani amano buttar giù le persone, soprattutto se ricche e famose, molto più che tirarle su» . Larry Flynt, il mitico fondatore del periodico Hustler al centro di una campagna legale per i diritti civili che nel 1996 ispirò il film di Milos Forman Larry Flynt-Oltre lo scandalo dice di non tifare, almeno apertamente, per l'ex capo dell'Fmi.
nafissatou-diallo«Prima di pronunciarmi aspetto il processo- precisa Flynt- eppure la tesi del complotto per eliminare politicamente DSK mi sembra più che plausibile. Se un uomo tanto potente si appresta a scendere in campo nella corsa presidenziale, non sai quali forze si muovono nell'ombra per fermarlo» .
Cosa l'ha colpita di più in questo caso?
«Il fatto che è diverso dagli altri. Conosco i politici e le loro trasgressioni come le mie tasche e posso assicurarle che l'unico tratto che unisce liberal e ultraconservatori è l'avere un ego smisurato che tutti, indistintamente, nutrono attraverso una sessualità insaziabile quanto il loro senso d'intoccabilità».
Ma è proprio ciò che i suoi detrattori dicono di DSK.
«Sì, però lo scenario avanzato dall'accusa mi ha lasciato di stucco e non mi torna. New York è strapiena di prostitute di ogni tipo e prezzo, tutte ben liete di soddisfare ogni tua fantasia senza bisogno di farti assaltare la cameriera di turno. Sento puzza di bruciato» .
Hanno ragione i francesi che se la prendono col sistema giudiziario americano?
«Capisco la loro posizione. Mentre l'approccio degli americani è in bianco e nero, i francesi sono più reticenti perché sono un popolo di sfumature. Senza voler difendere DSK, penso anch'io che esiste una linea di demarcazione molto sottile tra assalto e assenso quando stai cercando di sedurre una donna» .
E se la cameriera al processo riuscisse a dimostrare di essere stata stuprata?
«A quel punto la pressione sul giudice per spedire DSK dietro le sbarre sarà talmente forte che nessuno lo salverà dal carcere» .
Sarà un giusto processo?
«DSK ha tutti i mezzi per averlo, visto che ha ingaggiato i migliori avvocati, cruciali in America per vincere. Ma anche la cameriera non scherza. Sarà un duello senza esclusione di colpi» .