Marina Valensise per "il Foglio"
DOMINIQUE STRAUSS-KAHNAnche il repubblicano Victor Davis Hanson, storico dell'impero e agricoltore a Fresno, segue con passione il processo contro Dominique Strauss-Kahn. "Durerà mesi" dice prima di imbarcarsi per un viaggio in Sicilia coi membri della Federalist Society. "DSK non è abituato ai ritmi della giustizia americana che possono essere estenuanti, tra la discussione delle prove e la selezione dei giurati". VDH non è di quei critici sussiegosi che guardano allarmati la caduta di un potente.
ANNE SINCLAIR DOMINIQUE STRAUSS KAHN E PIERRE MOSCOVICI"Questo è un caso da manuale. Un'emigrata nera, madre singola, coinvolta in un tentato stupro da parte di un socialista a capo di un'organizzazione internazionale, che pretende di aiutare i paesi poveri, ma spende 3.000 dollari d'albergo... L'intera macchina degli intellettuali francesi, da Bernard-Henri Lévy al Monde, reagisce nelle prime 72 ore negandone la portata rivoluzionaria, per farsi paladina di valori aristocratici, come la presunzione di innocenza, la tutela di una figura di prestigio universalmente nota, sbattuta in prima pagina come un criminale comune".
VIGNETTA STRAUSS KAHNE' una reazione che ha lasciato perplessi molti commentatori in Europa. "I francesi parlano sempre di fervore rivoluzionario, sono anni che ci danno lezioni in fatto di eguaglianza. Foucault, Lacan, Derrida ci hanno spiegato per decenni i tranelli della libertà sessuale. La scuola postmoderna ci ha insegnato che non può esserci consenso se esiste un'asimmetria di potere, vedi l'Archeologia del sapere' di Michel Foucault, perché una subordinata, anche se pensa di essere consenziente, in realtà viene manipolata dal suo superiore, e adesso che scoppia un caso da manuale, si schierano in difesa di DSK e del suo privilegio di potente, comportandosi come se vivessero ancora alla corte del re Sole a Versailles. Ammetterà che è un po' strano".
STRAUSS KAHNIn America, secondo Victor Davis Hanson, a essere rivoluzionaria è la gente comune, che vive il caso DSK come un oltraggio e vorrebbe linciarlo. Per questo, lo storico-agricoltore non mostra nessuna inquietudine verso la deriva demagogica che, agli occhi dei cinici, il caso DSK sembra annunciare, perché a loro dire d'ora in poi nessun potente sarà al riparo dal ricatto di una donna di una classe sociale inferiore. "Sono ben consciente della deriva possibile, ma qui esistono prove circostanziate, la cameriera è stata trovata traumatizzata dai colleghi".
Lagarde e Strauss KahnE' vero che sul caso grava l'ombra di Roman Polanski, che è sfuggito alla giustizia americana per riparare in Francia, ragiona VDH, ma il suo punto di vista sul caso DSK va oltre anche questo aspetto. Secondo il filosofo la reazione del pubblico americano non fa, per certi versi, che "seguire la corrente dei Tea Party. Sotto le righe, è come se si leggesse: Siamo stanchi di Obama e della sua politica', siamo stufi di quest'élite di tecnocrati socialisti', come DSK e come Tim Geithner, che aumentano il debito pubblico.
Strauss KahnSiamo di foraggiare pletoriche organizzazioni internazionali che servono a ben poco, e per di più praticano la doppia morale: si battono in difesa del terzo mondo, ma vivono a spese dello stato per mantenere uno stile di vita da satrapi, criticando la libera impresa, l'avidità del capitalismo e la mancanza di morale dell'economia libera di mercato'.
Strauss Kahn Diario di una donna delle pulizieEcco, poi scoppia il caso DSK e si scopre che i veri immorali sono loro", conclude VDH, "gente senza vergogna, abituata a smentire in prima persona le politiche di solidarietà che a parole propugnano". Per questo la reazione del pubblico è stata particolarmente dura.