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1- È LA BIENNALE DEI PRIMATI, TUTTO IL MONDO IN GONDOLA, DA ELTON JOHN A LEO DI CAPRIO, E DEI PRIMATI, NEL SENSO DI SCIMMIE, STARRING SGARBI IN VERSIONE \"VATER\" DANNUNZIANO CHE TRASFORMA IL PADIGLIONE ITALIA IN \"VIA MARGUTTA INCONTRA PIAZZA NAVONA\", QUINDI VOMITA CONTRO GLI STILISTI CHE HANNO MERCIFICATO IL MONDO DELL’ARTE, POI VA ALLA CENA PER 300 PERSONE IN SUO ONORE CHE FENDI GLI ORGANIZZA! 2- \"NYT\": “260 ARTISTI ITALIANI, QUASI TUTTI NON RISCATTABILI DAL SENSO DI CIANFRUSAGLIA\" 3- NICHI VENDOLA AL PARTY ENEL SI AGGIUDICA UN INCONTRO CON FRANCESCO MICHELI 4- GALAN, NEO MINISTRO DELLA CULTURA, SE NE FREGA DELLA PREMIAZIONE DELLA BIENNALE E CORRE A PALAZZO FRANCHETTI PER IL PARTY DI CAOVILLA, SIGNORE DEL SANDALO GIOIELLO 5- COME MAI IL “CORRIERE DELLA SERA” è L’UNICO QUOTIDIANO CHE DEDICA UN BELL’ARTICOLO ALL’ISTALLAZIONE GIà VISTA AL METROPOLITAN DI NEW YORK DEI FRATELLI STARN? FACILE: SPONSOR BY HOGAN. E CHI È L’AZIONISTA DEL QUOTIDIANO? MASSì, LO SCARPARO

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Penna Azzurra per Dagospia

Vittoriale Italia

AMMAZZA - Nel corso dei quattro giorni di vernice, affluenza record, con 89 Paesi rappresentati, vippanza d'ogni sorta, dal presidente d'Israele Shimon Peres a Naomi Campbell, da Leonardo Di Caprio (che si fa vedere poco) a Sergio Marchionne (che non si fa vedere per niente), da Galan a Zaia, da Bernabè a Vendola, fino ad Alba Parietti (che è ovunque)...

È la Biennale dei primati, tutto il mondo in gondola, unico evento tricolore di cui possiamo andare orgogliosi. Sull'altro piatto della bilancia, pesa il Padiglione Italia by Littorio Sgarbi, che stipa e stratifica in una sorta di "Via Margutta incontra Piazza Navona" le opere di 260 artisti o aspiranti tali. E il mondo? Il mondo ci sta: rassegna(ta) stampa estera alla mano, ne scrivono, bene o male, tutti i giorni il Wall Street Journal, il Guardian, il Financial Time... E malissimo ne scrive il New York Times (vedi alla G di Giudizio Finale).

Ma che ci importa? Dal suk dell'Arsenale sbuca il vero ritratto 'porn-aroid' di un'Italia che non si vergogna del proprio familismo amoral-mafioso, ben felice di ammucchiarsi pur di favorire qualche amico con la fregola del pennello.

Charlotte casiraghi, Stefano Tonchi, Alexia Niedzielski, Elisabeth Von Guttman- Tonchi - Andrea Della Valle andy

Tutti insieme artisticamente, destra e sinistra e centro, berlusconidi e anti-cainano, Eco, Bertolucci, Ozpetek e Olmi, Settis e La Capria, Lidia Ravera e Ascanio Celestino, Augias e Dorfles insieme a Gianni Letta e Giuliano Ferrara, Pupi Avati e Adriana Asti e Alain Elkann, etc. Tutti hanno risposto alla chiamata del critico d'urto, del pallore gonfiato, del vecchio Sgarbone.

BERLUSCONI - Il premier, in tutt'altre faccende affaccendato (vedi sempre alla B ma quella di Bossi Umberto), è un grande assente alla Biennale più gettonata degli ultimi vent'anni. La sua effige vive nel Padiglione Italia in un'opera di Wainer Vaccari: è un suo ritratto, al fianco di quello di Vittorio Sgarbi, entrambi accostati a una parodia di "L'origine del mondo" di Gustave Coubert. L'ensamble è stato scelto per l'occasione dal compagno Gene Gnocchi.

Urs Fischer Sedia candela

Sbarca, invece, in Laguna, Berlusconi Barbara, scortata dal suo portaborsetta preferito, sodale e socio artistico Cardi Nicolò. La rampolla fa quindi un giretto a Ca' Corner chez Miuccia Prada, indossando, però, una giacchetta da sciura bon ton color salvia di Chanel. Mercie.

VANESSA BEECROFT

COERENZA - Il vecchio Sgarbone scatena la polemica (l'ennesima) e si scaglia sulla moda. Grida dalle pagine de Il Giornale: "È un orrore il vortice di fumo di Anish Kapoor nella navata di San Giorgio. Un orrore, uno stupro, il marmocchio inverecondo di Julian Schnabel all'interno della nicchia di Sansovino, che certo era più lucido di lui e che oltretutto non andava in giro in pigiama. Arte inventata di sana pianta dalla moda e dal mercato internazionale. Un'arte di fumo, sostenuta da Prada, Trussardi, Fendi e pubblicizzata da Franca Sozzani, che davanti a me è riuscita a confondere Piero Guccione con Bob Guccione. Io qui a Venezia ho portato il pensiero, non gli affari". Poi va alla cena per 300 persone in suo onore che Fendi gli organizza. Marina Ripa di Meana (vista in treno) ha un soprassalto di dignità: "Io pure ero stata invitata, ma non sono voluta andare, con Fendi abbiamo sì risolto le vecchie ruggini (pellicce?), ma no, non mi sembrava il caso".

Umberta Beretta Sandra e Marta Marzotto

DRIBBLING - Il Canal Grande pare il tratto da Barberino del Mugello e Roncobilaccio. Vaporetti, bloccati da lance, bloccate da gondole, bloccate dalle moto d'acqua della polizia che faceva cordone sotto Palazzo Soranzo Piovene che ospita la Guardia di Finanza e, in quei giorni, ha ospitato Shimon Peres. Pure i piccioni (quelli che non sono stati imbalsamati da Maurizio Cattelan, operazione che gli è valsa il titolo di "El mona della Biennal" da parte degli animalisti) si sono spostati a Mestre, Mira e Stra.

Ti presento un amico

ENEL - Carsten Höller con l'opera "Double Carousel with Zollner Stripes" si aggiudica L'Enel contemporanea award 2011. Alla cena post-premiazione, tra i tavoli della Palazzina Grassi by Stark, Nichi Vendola si aggiudica un primo fulminante incontro con il finanziere meneghino Francesco Micheli.

SCULTURA DI VANGI

FASHION - Tutto sotto le insegne degli stilisti e l'arte viene messa da party, è così vero che se chiedi alla hostess che si occupa di smistare migranti per l'evento organizzato da Vuitton: "Scusi, sono le lance per andare a vedere Fabrizio Plessi?", quella risponde: "No guardi, io questo Plessi qui non ce l'ho in lista".

GIUDIZIO FINALE - Scrive Roberta Smith sul NYT: "Un nuovo e storico minimo della Biennale è stato raggiunto nel vasto Padiglione Italiano, dove Vittorio Sgarbi, storico dell'arte, personaggio televisivo ed ex sottosegretario alla Cultura, ha curato una densa installazione, di circa 260 artisti italiani, quasi tutti non riscattabili dal senso di cianfrusaglia. Fa venire la pelle d'oca il velenoso astio nei confronti dell'arte, la mostra sarebbe uno scandalo nazionale se solo l'Italia non fosse afflitta già da molti altri scandali". USA... e getta.

SCULTURE DI VANESSA BEECROFT

HOTEL - Dasha Zhukova, compagna di Roman Abramovich, schifa il mega yacht versione Costa Crociere dell'oligarca, criticatissimo dai veneziani: "È più brutto, grosso e ingombrante di una nave da crociera", e da la sua festa, esclusivissima, per mille persone, al Bauer. I signori del concierge, e non solo, circondati di cosce lunghe siberiane, apprezzano assai.

INCONVENIENTI - All'opera di Damien Hirst ribattezzata dal bravissimo critico della Stampa Marco Vallora il "Pallone Gonfiato" s'è rotto il motorino e la palla da spiaggia, esposta chez Prada, alla Cà Corner, non è più sospesa a mezz'aria, ma boccheggia agonizzante a terra. Pufff.

Paola Caovilla

LEONE D'ORO - Ha vinto il padiglione Germania (o meglio togli GER e sostituisci con EGO) con il da poco scomparso Christoph Schlingensief e la sua installazione: "A Church of Fear vs. the Alien Within". E pure, quale migliore artista di ILLUminazioni, Christian Marclay. Un signore che ha montato un video "The Clock" di ventiquattr'ore tutto fatto con spezzoni di film dove ci sono riferimenti a ore, tempi, tempo e orologi. Monsieur Blob è di Ginevra. Svizzero come la curatrice Bice Curriger. Evvai.

Migranti a Ca Corner

MIGRANTI - Di vernice in vernice, le truppe tartinate (ricche quarantenni annoiate e artisti bellocci che tentano di divertire le suddette) a bordo delle lance, si affastellano davanti ai palazzi del Canal Grande. Sgomitano per scendere sui pontili, si lamentano dei tempi di attracco e di reimbarco, riescono comunque a svicolare la security che vigila alla porta. I veneziani vorrebbero che tornassero tutti e presto nei loro paesi d'origine: "A Ca' tua", dicono.

Lo sbarco a Ca Corner

NOTE - L'abito più gettonato è a righe nere e arancio (do you remember Guantánamo?) l'ha disegnato Prada, tutte lo indossano. Fa tanto collezionista chic. O Scaramacai ritrovata.

Luisa Beccaria

OGGETTI D'ARTE CHIAMATI SCARPE - Così si chiama il libro che celebra le opere di René Caovilla signore del sandalo gioiello. Per presentarlo, a Palazzo Franchetti, Galan, neo ministro della Cultura, bigia pure la premiazione della Biennale. "Eh, ma René è mio amico da trent'anni"... Eh, beh.

PORNOGRAFIA - C'è che c'è, sia al Padiglione Italia (con la pornostar Vittoria Risi desnuda e seduta sulla megapoltrona tremolante di Gaetano Pesce), come ai Giardini delle Vergini (con il collettivo dei Gelitin che ne fanno di ogni), come nelle feste sui vaporetti a tarda notte (Nuclear Saliva). E che noia, che barba, che barba, che noia.

Italia di Gaetano Pesce e Sgarbi

QUALUNQUISMI - Certe volte davanti a tubi colorati che buttano fuori gas viene da pensare: "In arte vale tutto". Meno male che in amore, no.

Gelitin

RASSEGNA(TA) STAMPA - Il "Corriere della sera" pubblica un bell'articolo, quattro colonne taglio basso, sull'istallazione déjà vu, due piani di bambù, dei fratelli Mike e Doug Stern, sponsor by Hogan. E chi è lo sponsor del quotidiano?

SUPER ESCLUSIVO - Così è stato definito il party per 1300 persone 1300 dato da Pinault nella magnifica Fondazione Cini sull'isola di San Giorgio, presente il padrone di casa Abramo Bazoli. Tra signore che si sventolavano col libretto della pensione e signori col catetere alle prese col catering, sbuca un tavolo yé-yé con Charlotte Casiraghi e Bianca Brandolini (senza Lapo al guinzaglio), più altro fighettume. Cattelan deambula con la sua espressione preferita detta "non me rompete i cojoni". Il Koons sempre ridens non viene riconosciuto dalla batteria di fotografi, i quali riservano tutti i loro flash all'arrivo del principe Carlo Giovannelli.

Farhad Moshiri Life is beautiful Ferdinando Brachetti Peretti kissing

TINTORETTO - Galan dice che il Tintoretto esposto al Padiglione Italia dei giardini è: "Eccezionale". Maddai?

URS FISCHER - Le sue sculture-candela nell'Arsenale riaccendono gli animi fiaccati dalla (algida curatrice) svizzera.

VITTORIO, IL VITTORIALE - Sgarbi nel Padiglione Italia ricrea un Vittoriale versione Duemila. Bell'idea. Meno bene gli viene il fare il Vate D'Annunzio dei tempi nostri. È più sul genere "Vater de' noantri".

Cristina Canali Paola Caovilla Paola Mazzuccato

ZATTERE - L'avvocato mancato Anselm Kiefer installa tre opere di fianco allo studio di Vedova. Ma prima di farlo ricostruisce lo spazio espositivo delle Zattere nel suo studiolo d'artista nei dintorni di Parigi (30mila metri quadri). Già, sì, anche questo luogo merita un giro.

 


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