1 - OGGI L'UDIENZA IN CUI DSK DOVREBBE DICHIARARSI NON COLPEVOLE
http://bit.ly/lTftGZ
Da "Le Monde" - A più di due settimane dal suo rilascio su cauzione, Dominique Strauss-Kahn torna davanti ai giudici per un'udienza "tecnica" nel corso della quale, salvo sorprese, l'ex direttore del Fmi dovrebbe dichiararsi non colpevole. Dsk siederà davanti alla Corte suprema dello Stato di New York intorno alle 12 italiane.
Sull'ex capo del Fondo monetario internazionale pendono sette accuse tra cui la violenza sessuale e il sequestro di persona. Se, com'è stato annunciato dagli avvocati, Dsk dichiarerà la non colpevolezza, il processo si svolgerà nei prossimi mesi e lui dovrà affrontare la cameriera del Sofitel che lo accusa.
ANNE SINCLAIR DOMINIQUE STRAUSS KAHN E PIERRE MOSCOVICIAppare poco probabile che Strauss-Kahn si dichiari colpevole. Se lo facesse, tuttavia, eviterebbe il processo, negoziando con il giudice un determinato numero di anni di prigione che secondo gli esperti non sarebbero meno di cinque. Ieri l'avvocato di Dsk, Brafman, ha ribadito di essere convinto che il suo assistito verrà assolto. "Ophelia", come si fa chimare la giovane 32enne della Guinea, presunta vittima dell'ex direttore del Fondo, non sarà presente in aula.
2 - IVAN FISHER: "LA STRATEGIA DIFENSIVA DI DSK È DESTINATA A FALLIRE"
http://bit.ly/kMt9qx
Da "Le Figaro" - Il quotidiano vicino all'Eliseo intervista il celebre avvocato penalista americano Ivan Fisher. Fisher critica la strategia difensiva di Strauss-Kahn che come annunciato nei giorni scorsi, oggi dovrebbe dichiararsi non colpevole davanti al giudice della Corte suprema dello Stato di New York. "Non significa dichiararsi innocente: significa soltanto che la difesa usufruisce del proprio diritto di contestare le accuse", spiega Fisher che poi sottolinea come ciò permetterà agli avvocati di Strauss-Kahn di vedere alcuni degli elementi raccolti finora dall'accusa, ad esempio le eventuali confessioni o le dichiarazioni che Dsk ha fatto nelle ore immediatamente successive all'arresto.
SARLOZY E STRAUSS KAHNQuesti elementi, continua Fisher, sono contenuti nel Vdf, il "Voluntary disclosure form", un documento che per la difesa è molto prezioso, per ciò che esso dice, e molto frustrante per ciò che esso non dice. Esso non contiene, ad esempio, la descrizione della presunta violenza fatta dalla cameriera del Sofitel.
Ma ecco l'attacco dell'avvocato penalista: "Io non condivido nulla della strategia difensiva di Brafman. In questa fase, pare che lui voglia puntare sul rapporto consensuale. Incolpare la vittima è senza fondamento, ci vedo della disperazione. Questo potrebbe aggravare in maniera significativa le conseguenze per Dsk. Una grande difesa è figlia di un grande pensiero. A New York nessuno crede all'ipotesi del rapporto volontario. Tutto il mondo ritiene che si sia trattato di un'aggressione sessuale. E la probabilità di condanna è reale. La tesi dell'accusa appare molto forte e le difesa sembra ignorare il contesto dell'affaire."
STRAUSS KAHN"I problemi non si limitano a quello che è accaduto il 14 maggio, perché in Francia, ogni settimana, è saltata fuori una nuova presunta vittima di Strauss-Kahn. In qualunque momento, una di queste, potrebbe denunciarlo, accusandolo degli stessi reati per cui è stato arrestato. La logica della difesa è destinata al fallimento. L'idea di questa ragazza di 32 anni, che cresce un figlio da sola, entra nella suite del Sofitel per fare le pulizie e sorride a Strauss-Kahn... Lui è già completamente nudo e lei si inginocchia praticandogli il sesso orale... Non si prende nemmeno il tempo di togliersi i vestiti o chiedergli dei soldi. Assurdo, insultante e in definitiva, spregevole..."
Lagarde e Strauss KahnSecondo Fisher la strategia da seguire è invece quella della verità: "Ogni grande difesa si basa sulla verità", dice, spiegando che lui punterebbe sull'atto compulsivo, sulla tesi di un uomo malato cha ha bisogno d'aiuto: "La malattia mentale è la cosa migliore da sostenere vista la legge penale vigente a New York". "Se un uomo giusto e misurato come il giudice Obus si convincesse dei problemi psicologici di Dsk e della sincerità del suo pentimento, la Corte potrebbe persino ritenere che il carcere non è la risposta giusta".
Strauss Kahn3- STRAUSS-KAHN, COMINCIA LA TRAGEDIA VERA
Vittorio Zucconi per "la Repubblica"
Dimenticate tutto quello che avete visto e spegnete il video dei pregiudizi. Cancellate quel vecchio signore francese ammanettato e abbagliato nel "perp walk", nella passerella crudele dell´arrestato. Quello era il "trailer", il prossimamente, il "teaser" per titillare il pubblico. Comincia la tragedia vera.
STRAUSS KAHN UN COLPEVOLE QUASI PERFETTODa oggi, al 13esimo piano della Corte Suprema della Contea di New York, va in scena - perché il processo all´americana è sempre e anche teatro - un superkolossal nuovo, con personaggi nuovi, copioni nuovi e finale imprevedibile: il duello fra il signore e la servetta, fra Dominique e Ophelia, fra il potentissimo figlio decaduto dell´elite globale e la piccola immigrata ghanese musulmana.
Uno scontro fra due culture, due mondi, due modi di vedere i rapporti fra uomini e donne. Parte il processo a Strauss-Kahn, il "predator" dell´Hotel Sofitel secondo il procuratore Cyrus Vance o invece la "preda" del puritanesimo sessuofobo e fanatico secondo quella parte di Francia che si è sentita trascinata con lui alla gogna.
Strauss Kahn Diario di una donna delle pulizieTutto quello che abbiamo visto, il volto terreo dell´arrestato e poi del prigioniero nella cella d´isolamento anti suicidio, l´uomo smarrito che cercava timidamente tra il pubblico in aula lo sguardo di moglie e figlia in classico nero di circostanza per ottenere almeno da loro un cenno di solidarietà, è stato pastone per i media e carburante per opposte indignazioni.
Il meglio, e dunque il peggio, della tragedia deve ancora venire. Stamani, davanti al giudice Michael Obus che presiederà il processo per guidare i futuri dodici giurati ancora da scegliere verso un verdetto di «colpevole», di «non colpevole» o verso la impossibilità di una decisione unanime, la «hung jury», la giuria impiccata al proprio dissenso interno e il tutto da rifare, il nuovo "Dsk" vestito nei propri panni migliori, dovrà soltanto rispondere per sette volte alle domande della Corte.
strauss-schedato 3_popPer sette volte, accanto al proprio superavvocato difensore Benjamin "Ben" Brafman, l´angelo delle cause perse, dal suo tavolo alla sinistra del banco dell´accusa, Strauss-Kahn risponderà «not guilty, your Honor», non colpevole.
Non colpevole di due «atti sessuali violenti». Non colpevole di «tentato stupro». Non colpevole di «aggressione sessuale di primo grado» e di «terzo grado», non colpevole di «tentato sequestro di persona», di «toccamenti illeciti», cioè sodomia, intesa come atti fuori ordinanza. Sette menzogne sfacciate o sette grida disperate di un uomo che si sente intrappolato da quel potere e da quello status che fino alla domenica fatale di maggio lo avevano esaltato
Strauss-KahnMa nell´aula del giudice Obus, mancherà il personaggio centrale di questa tragedia. "Ophelia", la donna di 32 anni è ancora senza un´identità certa, come vogliono le norme a protezione di coloro che denunciano stupri e violenze, forse la signora della Guinea Nafissatou Diallo, vedova, madre di una figlia, residente di un misero appartamentino del Bronx.
Sappiamo che è musulmana devota, sempre nel suo hijab, il foulard sul capo che le colleghe dicono indossasse anche la mattina dell´incontro con Strauss-Kahn. Eppure sarà lei, quando le udienze del processo entreranno nella fase decisiva probabilmente nel prossimo autunno, dopo i tre o quattro mesi di reciproca "discovery", di trasmissione delle testimonianze e delle scoperte fra accusa e difesa, la fragile fortezza contro la quale l´esercito legale dell´imputato si lancerà.
Se Brafman, formidabile uomo di spettacolo, sempre elegantissimo nei completi di Paul Stuart e di Yves St. Laurent, il colletto della camicia fermato da una spilla d´oro sulle cravatte regimental di Talbot, abilissimo istrione che si definisce «soltanto un piccolo ebreo di Brooklyn» ma ha salvato dal carcere attori, boss mafiosi, campioni e il Michael Jackson accusato di pedofilia riuscirà a fare breccia nel contro interrogatorio di Ophelia, Strauss-Kahn tornerà un uomo libero. E le probabilità sono dalla sua parte. Perché le immagini dell´arresto e delle quattro notti in carcere che tanto hanno sconvolto il «garantismo» europeo e scosso la Francia, nascondono una verità ben diversa.
STRAUSS KAHN L'avvocato Ivan FisherCondannare qualcuno per «crimini sessuali», dove il dilemma spesso si restringe al «lui dice lei dice» e le prove materiali indicano soltanto un avvenuto rapporto sessuale, che nessuno nega anche in questo caso, è difficilissimo. il processo favorisce la difesa e non l´accusa. Da Willie Kennedy Smith, il nipote del presidente, al cestista Kobe Bryant al campione di football Ben Roethlisberger, il peso della certezza è tutto sulla spalle della presunta vittima, soprattutto se l´accusato è una celebrity. E il grimaldello del «ragionevole dubbio», nelle mani di avvocati formidabili riesce a scassinare le apparenti certezze preprocessuali.
Dominque Strauss-Kahn sarà di fatto poco più di uno spettatore, nel dramma che oggi apre a Manhattan. Il finale è chiuso nel triangolo di tre persone che tengono fra le dita le chiavi di un suo futuro in carcere - 25 anni è la condanna più probabile se fosse giudicato «colpevole», non i 70 dei quali si è parlato - o del suo riscatto giudiziario.
Ophelia, il vertice del triangolo. Di lei scopriremo ogni dettaglio di vita, gli amori, le abitudini e gli espedienti per sopravvivere, le amicizie e le bugie per ottenere l´affitto e il posto di cameriera, le contravvenzioni e le contraddizioni. Sarà lei, d´ora in poi, la vera imputata, la "maddalena", la maliarda avida e furba che, dirà la difesa, sapeva benissimo chi fosse quell´ospite quando chiese di essere lei la cameriera che avrebbe rifatto il suo letto, magari cadendo nella stessa ragnatela che voleva tessere.
L'AVVOCATO BRAFMAN E STRAUSS KAHNBrafman, il lato difensivo del triangolo, con i suoi investigatori privati che raschieranno il fondo della sua vita di immigrata senza pietà. E sul lato opposto Cy Vance, il "district attorney", il procuratore capo di New York, elegante figlio della nobiltà bianca e wasp, prodotto della facoltà di Giurisprudenza di Georgetown, che da pochi giorni ha seguito il funerale del padre, l´ex segretario di Stato Cyrus Vance. Un uomo che ha vinto le elezioni per l´incarico di procuratore capo con un incredibile 91% dei voti.
STRAUSS KAHN IN MANETTESarà lui, a nome del «popolo di New York» a dover proteggere la immigrata musulmana dagli assalti di Brafman, dal farne la vera imputata. Dovrà convincere il giudice ad accettare le testimonianze di altre, presunte vittime di Dsk, che i difensori cercheranno in ogni modo di nascondere. Il tutto davanti agli occhi di dodici cittadini, maschi e femmine, bianchi, neri, di ogni colore, pescati nel vivaio della città più multietnica del mondo. Il set è pronto. Un «grande di Francia».
Strauss Kahn in aulaUn formidabile avvocato ebreo figlio di umili bottegai di Brooklyn. Un rampollo dell´élite cristiana di Manhattan. Una vedova della Guinea. Tutti davanti a un futuro assortimento di tassisti, massaie, impiegati, segretarie, studenti, artigiani di ogni colore, origine e storia, nel recinto della giuria. Questa è New York. Questa è l´America in 3D, ladies and gentlemen. Luci. Camera. Action.