Paolo Conti per il Corriere della Sera
Frigidaire Abo nudoAchille Bonito Oliva fa il tris. Di nuovo nudo. Ancora in copertina su «Frigidaire», mensile e appena risorto (in edicola da domani) sempre con la direzione di Ambrogio Sparagna, lo stesso responsabile dell'idea di piazzare il teorico della Transavanguardia senza mutande in prima pagina nel 1981, bissata poi nel 1989.
Un remake che arriva mentre A.B.O. compie settant'anni e pochi mesi dopo aver ricevuto dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano le insegne di Cavaliere di Gran Croce per meriti artistici. I nudi, per la verità della cronaca, sono due: quello della copertina, con le gambe accavallate e moderatamente sobrio.
Achille Bonito OlivaIl secondo è nella pagina interna: steso sul divano di casa, quasi Paolina Borghese di Canova, non lascia alcun margine all'immaginazione e a un ipotetico desiderio di dettaglio. Due righe dall'intervista che appare in pagina: «La nudità di re e dittatori è oscena perché svela l'ipocrisia del potere, quella degli uomini non lo è affatto...».
Lui, Bonito Oliva, non vuole ridurre tutto a un banale gesto esibizionista, magari da anziano: «La prima motivazione è stata forse quella di festeggiare insieme il mio compleanno e i trent'anni dalla prima foto. Ma la spinta maggiore è il mio voler mettere ancora a nudo non solo la figura del critico, denudato dalla natura dell'arte stessa, ma anche il voler dire "il re è nudo" in un contesto come il nostro».
ANNA MARIA BERNINI ACHILLE BONITO OLIVAE qui il critico ricorre a una citazione di Nietzsche: «Ha profetizzato così la nostra Era post-moderna: "Ecco il tempo dell'irrilevanza, della fine del valore, della perdita dell'assoluto, ecco l'avvento del relativo, dell'effimero, dell'illusorio". Io aggiungo che siamo dominati da una sorta di peronismo mediatico in cui anche la politica è stata svuotata e il modello ormai adottato è la pura comunicazione».
ACHILLE BONITO OLIVA SANDRO CHIA E DARIO VERGASSOLADetta così, Bonito Oliva, sembra quasi un riferimento a Berlusconi... Il critico ride, proprio accanto al suo ritratto su vetro di Michelangelo Pistoletto che ti accoglie entrando in casa sua: «Rispondo solo che io, denudandomi, almeno non fingo. Insomma, sono contro il burka ma anche contro l'ipocrita abbigliamento delle veline. Preferisco mettermi io stesso a nudo piuttosto che farmi spogliare dagli altri».
ENZO CUCCHI ACHILLE BONITO OLIVA E SANDRO CHIA - Copyright PizziIl collegamento alla sua esperienza di «inventore» della Transavanguardia è immediato: «Dagli anni Settanta ho dato centralità al ruolo del critico e ho appunto "dato corpo" alla sua figura nei cataloghi e col mio comportamento, sottraendola alla convenzionalità da personaggio laterale, perché fino ad allora era quasi un servo di scena».
ACHILLE BONITO OLIVA LARRY GAGOSIAN - Copyright PizziI settant'anni di Bonito Oliva sono largamente celebrati anche dall'editoria. Electa ha appena mandato in stampa "Arte e le teorie di turno", saggi in onore del critico (interventi, tra gli altri, di Massimiliano Fuksas, Paul Virilio, Gianni Vattimo, Giulio Giorello) e sempre Electa ha licenziato il primo volume di Bonito Oliva "Enciclopedia delle arti, portatori del tempo: il tempo comico" con prefazione di Massimo Cacciari.
Vittorio SgarbiMa l'età non mitiga il carattere polemico dell'Achille dell'arte contemporanea. Per esempio continua il duello a distanza con Vittorio Sgarbi, che cominciò ad attaccarlo in un lontanissimo «Costanzo Show». Ora tocca ad Achille: «In questo clima di vuoto in cui dilaga la pura comunicazione prevale l'indifferenza verso la cultura. Penso agli scandalosi tagli dei fondi pubblici. E penso che il signor sindaco di Salemi, Vittorio Sgarbi, autore di un famoso saggio copiato da altri su Botticelli, ha potuto in tale contesto essere nominato dal ministro Sandro Bondi responsabile del Padiglione Italia per l'imminente Biennale di Venezia, col plauso del ministro Franco Frattini che gli metterà a disposizione gli Istituti di cultura italiana all'estero. E già ci sono i subappalti».
MASSIMO CACCIARIAttenzione con le parole, Bonito Oliva, di questi tempi occorre essere precisi... «Lo sarò. Intendo un subappalto culturale, perché Sgarbi, titolare dell'appalto in quanto direttore, ha chiesto a un gruppo di scrittori e intellettuali di indicargli ipotetici nuovi talenti da valorizzare. Quindi questo curatore extralarge ha ceduto ad altri parte del suo lavoro. E poi c'è il subappalto organizzativo. La ricognizione sul territorio, roba da Quadriennale di Roma e non da Biennale di Venezia, è stata affidata all'Arthemisia Group, società organizzatrice di mostre. In siffatto quadro generale si pone il mio autoironico striptease. Che peraltro mi sembra ben riuscito, trattandosi di un corpo di settant'anni...».