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mine calibro p4 sulle NOMINE - FINI AVVERTE I MANAGER AMICI: A ‘STO GIRO VI DICE MALE - PROBABILI CONFERME PER SCARONI, GUARGUA, SARMI, CATTANEO, E GLI ALTRI BOIARDI GAJARDI - MA CI SONO DUE INCOGNITE PESANTI: LA LEGA, CHE SPINGE ORSI, TOSI (GIANFRANCO), E PONZELLINI. E L’INCHIESTA di woodcock SU BISIGNANI, CHE POTREBBE SCONVOLGERE TUTTI GLI EQUILIBRI, COMUNQUE A FAVORE DI LEGA E TREMONTI…

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Mario Sensini per il "Corriere della Sera"

GIANFRANCO FINI

«Fli non conta assolutamente nulla nell'ambito delle nomine. Anzi, quei manager che hanno avuto o hanno simpatie nei miei confronti è meglio che dicano subito che è stato un abbaglio» . Gianfranco Fini ci scherza su, i suoi amici dirigenti forse un po' meno, ma la situazione è proprio questa.

GIANFRANCO ROTONDI

A tre settimane dalla presentazione delle liste dei consiglieri, la partita per le nomine nelle società pubbliche appare come un braccio di ferro esclusivamente politico. Sentite Gianfranco Rotondi, che guida l'area degli ex Dc e Psi del Pdl. «Noi siamo saldamente nel partito e non dobbiamo trattare. Possiamo far valere le nostre opinioni dall'interno e questo vale sia per le amministrative che per le nomine, Enel e Finmeccanica comprese» dice Rotondi, che oggi stesso riunirà i suoi per fare il punto sulle candidature.

BOSSI

Anche la Lega ha già messo in chiaro le sue pretese: rimasta finora fuori dagli incarichi più prestigiosi nelle big di Stato, e forte del patto di governo stretto con Silvio Berlusconi, la Lega stavolta vuole poltrone pesanti. Non bastasse, su tutto pende un altro rischio «politico» mica da poco. La possibilità che la partita per Eni, Enel, Finmeccanica, Terna, Poste, finisca per intrecciarsi con quella del rimpasto di governo. Si aprirebbe uno scenario da brivido, difficile da spiegare ai fondi internazionali che investono nelle grandi società pubbliche italiane.

PAOLO SCARONI

Anche per questo c'è chi spinge per la linea più «tecnica» possibile, che passa per la conferma di gran parte dei management attuali. A dispetto dei crescenti appetiti politici, le quotazioni dei vertici in carica di Eni, Enel, Poste, Terna e Finmeccanica sono quasi tutte in rialzo. Paolo Scaroni all'Eni e Fulvio Conti all'Enel appaiono solidi, e così i due presidenti, Roberto Poli e Piero Gnudi (anche se Bossi vorrebbe la guida della società elettrica per Flavio Tosi).

PIER FRANCESCO GUARGUAGLINI

Lo stesso Francesco Guarguaglini, presidente di Finmeccanica finito in mezzo alle inchieste della magistratura, dopo il record di fatturato e due anni e mezzo di lavoro garantiti dagli ordini acquisiti, è in gran recupero. Potrebbe essere confermato, magari con due amministratori delegati: Giuseppe Orsi (capo azienda di AgustaWestland, spinto dalla Lega) per la difesa, Giuseppe Zampini (oggi all'Ansaldo Energia) per il civile. Flavio Cattaneo, amministratore delegato di Terna, dice di voler restare al suo posto.

MASSIMO PONZELLINI

E anche alle Poste salgono le possibilità di una conferma per Massimo Sarmi, benché al suo posto puntino anche Danilo Broggi, oggi in Consip (da verificare l'appoggio della Lega) e Massimo Ponzellini, vicino sia a Umberto Bossi che a Giulio Tremonti. La situazione, al momento, è ancora fluida. Molto dipenderà dall'atteggiamento di Silvio Berlusconi di fronte alle pressioni della politica, ma non tutto.

Henry John Woodcock

Perché c'è un'altra bella incognita che pende su tutta la vicenda, e che forse non a caso agita da giorni molti palazzi romani. L'inchiesta su Luigi Bisignani, ex uomo di fiducia di Raul Gardini, una condanna passata in giudicato per Enimont, al centro di un potentissimo network di relazioni. Nel mondo imprenditoriale, nella politica e nel governo.

 


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