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LODO E NON GODO - I RAMPOLLI DEL BANANA SONO CORSI A PALAZZO GRAZIOLI PER UN SUPERVERTICE SUL DESTINO PATRIMONIALE DELLA FAMIGLIA - INCOMBE LA SENTENZA D’APPELLO SUL LODO MONDADORI (CHE SARÀ IMMEDIATAMENTE ESECUTIVA). SI PARTE DAI 750 MLN € DEL PRIMO GRADO, PER LA CIR DI DE BENEDETTI (ANCHE SE I PERITI FISSANO LA CIFRA AL MASSIMO A 490 MLN) - MARINA E PIERSILVIO TEMONO CONTRACCOLPI SULL’IMPERO (IL TITOLO MEDIASET IN MAGGIO HA PERSO IL 19%) - I SOLDI PER IL RISARCIMENTO CI SONO MA C’È CHI IPOTIZZA LA CESSIONE DELLA QUOTA MONDADORI IN MANO A FININVEST PER RACCOGLIERE ALTRE RISORSE…

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Francesco Manacorda per "la Stampa"

Famiglia Berlusconi Eleonora Piersilvio MArina Silvio BArbara Luigi

Sono venuti giù solo per dirmi la loro vicinanza. Li tengo a cena e poi tornano; siamo una famiglia molto unita», assicura Silvio Berlusconi. Certo però che la presenza contemporanea di quattro dei cinque figli del cavaliere a palazzo Grazioli - «Stava tentando di venire anche Eleonora che è all'estero, ma non ha trovato l'aereo», dice ancora il premier per un'inaspettata quanto affollata riunione di famiglia, suscita più di una curiosità.

Famiglia Berlusconi - Spartizione dell'eredità ai figli - vignetta Benny da Libero

Specie se dietro le spalle c'è la bruciante sconfitta sul fronte dei ballottaggi per le Comunali da Milano a Napoli, in sottofondo si ode l'agitarsi della coalizione di governo e all'orizzonte si vede già, prevista nel giro di un mese, l'arrivo della sentenza d'Appello - immediatamente esecutiva anche se sarà possibile il ricorso in Cassazione - sul Lodo Mondadori.

BERLUSCONI FAMILY

Specie se di quei quattro figli ce ne sono due, Marina e Pier Silvio, che rivestono ruoli di assoluta responsabilità nel gruppo: la prima in Fininvest e Mondadori, il secondo in Mediaset. E specie se lo stesso Berlusconi, dai giardini del Quirinale, risponde a chi glielo chiede che con i suoi figli, di quella sentenza che potrebbe costare alla Fininvest fino a 750 milioni di risarcimento alla Cir di Carlo De Benedetti, «ne parliamo tutti i giorni, è una cosa che incombe».

famiglia berlusconi di piu

Difficile penetrare in quell'intreccio di affetti familiari e interessi miliardari che rappresenta l'incontro tra il premier e i suoi figli. Così se da una parte filtra la voce che a palazzo Grazioli si sia svolto un vero e proprio consiglio di famiglia dedicato all'esame del caso Mondadori, da ambienti finanziari arriva un'interpretazione assai diversa: i figli - specie quelli con responsabilità aziendali - sarebbero preoccupati del fatto che la crisi politica che il premier attraversa possa mettere a rischio anche l'impero finanziario di famiglia.

Per questo gli chiederebbero, se non un passo indietro, quantomeno una strategia della prudenza. Qualche elemento di preoccupazione del resto non manca: il titolo Mediaset in maggio: ha perso il 19% e anche se un 8% è imputabile allo stacco della cedola, il calo è quasi doppio di quello dell'indice di Borsa.

Difficile però, obietta chi conosce a fondo i rapporti tra Berlusconi e i suoi figli, pensare a Marina e Pier Silvio, per non parlare dei giovanissimi Barbara e Luigi, che dettano l'agenda al padre: si sa che in tutte le scelte strategiche, compresa la campagna acquisti del Milan, è il Cavaliere ad avere sempre l'ultima parola e non viceversa.

CARLO DE BENEDETTI

L'unica certezza è che il Lodo Mondadori incombe. La sentenza di primo grado ha già riconosciuto a De Benedetti un risarcimento di 750 milioni, mentre un collegio di periti guidato da Luigi Guatri e nominato dalla Corte d'Appello ha stabilito che il danno si situa invece tra i 440 e i 490 milioni. Ma quel risarcimento, anche se «scontato» è una cifra che Berlusconi ritiene di non dover pagare. Pure ieri, parlando della pronuncia ormai alle porte, ha fatto sfoggio della sua proverbiale fiducia nella magistratura: «Speriamo che giudichino secondo l'oggetto della sentenza e non secondo chi è amico e chi no».

In casa Fininvest i soldi per far fronte all'evenienza ci sono. La liquidità portata nel 2005 nella capogruppo dalla cessione di un 17% di Mediaset, pari a circa un miliardo, è parcheggiata da tempo proprio a quello scopo: una fideiussione bancaria da 806 milioni garantisce l'eventuale pagamento a De Benedetti. Ma ieri, sulla piazza milanese, c'era chi riferiva anche un'ipotesi finora mai esaminata - e che per la verità pare non avere grandi spazi di manovra - come la cessione della quota Mondadori in mano a Fininvest proprio per raccogliere risorse destinate al risarcimento.

FEDELE CONFALONIERI

Della casa editrice la holding di Berlusconi ha il 50,4%, mentre un altro 8,6% di azioni è in mano alla stessa società. Ma in una fase difficile per l'editoria cartacea l'intera società capitalizza circa 650 milioni e non appare quindi questo il momento propizio per un'ipotetica cessione. Senza contare che chi dovesse mai comprare il 50,4% andrebbe immediatamente incontro a un'Opa obbligatoria su tutta la Mondadori.

Boatos, probabilmente, come quello circolato qualche tempo fa che ipotizzava un baratto tra il Cavaliere e l'Ingegnere: anche qui come oggetto la Mondadori, non da vendere ma da cedere direttamente alla Cir , quasi come risarcimento «in natura» per il danno subito - secondo la sentenza di primo grado - vent'anni fa. Peccato che a quel che risulta in questi mesi tra Berlusconi e De Benedetti contatti - sulla Mondadori o su altro - non ce ne siano proprio stati.

 

 


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