1 - PARATA DEL 2 GIUGNO: IL QUIRINALE VIETA L'INGRESSO AI SOTTOSEGRETARI...
I palazzi romani sono in gran fermento. Per la caduta del Banana? Macché! Per gli inviti alla parata militare del 2 giugno a Roma. Il cerimoniale deciso dalla presidenza della Repubblica sembra che abbia tenuto fuori niente meno che la corposa pattuglia dei sottosegretari berlusconiani. O il ministro o niente: sui palchetti non sarà permesso l'ingresso a nessun altro. Qualora i titolari dei dicasteri marcassero visita, non è previsto nessun biglietto di rappresentanza per i loro sottosegretari, neanche nelle poltroncine sfigate da sesta fila.
E vista l'allergia dei ministri nordici e padani alla sfilata dell'orgoglio nazionale, è facile immaginare che i posti riservati al governo saranno abbastanza sguarniti, mentre sulle tribunette campeggeranno le frotte di delegati e capi di Stato esteri (previste oltre 80 delegazioni). Il niet quirinalizio sembra il sequel della battaglia già ingaggiata a inizio maggio dal Colle contro i sottosegretari: la nomina dei nuovi posti di sottogoverno aveva portato Napolitano alla richiesta inaspettata di una verifica nelle aule parlamentari.
2 - DA OLTRE DIECI GIORNI OPERAI A LAVORO SU VIA DEI FORI IMPERIALI: 700MILA EURO SOLO PER LE IMPALCATURE
Simona De Santis per "Il Corriere della Sera - Roma" del 22 maggio 2011
I lavori su via dei Fori Imperiali sono in corso da giorni segnalati dal tipico avvertimento - «Ci scusiamo per il disagio, stiamo lavorando per voi» - utilizzato in caso di lavori permanenti, non allestimenti temporanei con gran perplessità dei cittadini romani. Ma c'è chi ha argomenti più forti contro la parata del 2 giugno. «Una prevedibile, e sostanziosa, lievitazione dei costi». Questa la preoccupazione espressa dai movimenti pacifisti che, anche nel 2010, contestarono la spesa per la sfilata di mezzi e uomini delle forze armate che, secondo i movimenti, ammontò a circa 10 milioni di euro.
Quest'anno, in concomitanza con la ricorrenza dei 150 anni dell'Unità d'Italia, è previsto l'arrivo di delegazioni da 80 Paesi. «Ribadiamo le ragioni della contrarietà alla parata - commenta Giulio Marcon, promotore con Massimo Paolicelli della campagna "Sbilanciamoci" - Per i costi, ma anche per la stessa filosofia che dovrebbe ispirare i festeggiamenti del 2 giugno».
napolitano berlusconiCOSTI IN AUMENTO - E, in via dei Fori Imperiali, si stanno già allestendo strutture e impalcature (nel 2010 costarono oltre 700 mila euro) per l'evento. «Resta da capire bene quanto saranno i costi - continua Marcon - e gli eventuali aumenti, ma la valutazione generale resta la stessa: si possono festeggiare la Repubblica e i 150 anni dell'unità nazionale senza concentrare una mole di risorse sulla parata militare». I costi complessivi sono abbastanza difficili da individuare. Basti pensare alle spese accessorie, come quelle che dovrà sostenere il Comune di Roma per pagare, ad esempio, gli straordinari dei vigili urbani.
LA RUSSA BERLUSCONI SCHIFANI NAPOLITANO - copyright pizziNO ALLA PARATA - In tempo di crisi, spiegano dai movimenti, sarebbe auspicabile ridurre la spesa per la tradizionale parata e destinare i fondi ad altro uso: le indennità di disoccupazione, la scuola. "La festa della Repubblica dovrebbe essere una giornata di iniziative popolari - conclude Giulio Marcon - La festa della Repubblica non è la festa delle Forze armate che è già fissata sul calendario per il 4 novembre". Nei prossimi giorni, i promotori della campagna "Sbilanciamoci" decideranno le nuove azioni anti-parata da mettere in atto il 2 giugno. Lo scorso anno, gli esponenti dei movimenti sociali organizzarono una contro sfilata a Ponte Sant'Angelo. Il tam tam in Rete è già partito.
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