1 - BORSA: LE BANCHE SPINGONO I LISTINI, MILANO CHIUDE A +0,8%...
Radiocor - Le indiscrezioni su un alleggerimento delle norme di Basilea III hanno spinto al rialzo le quotazioni dei titoli bancari sui listini europei. A Milano, il Ftse Mib e' cosi' salito dello 0,79% e il Ftse All Share dello 0,75%. Bene in particolare Mediobanca (+2,02%) e Unicredit (+1,97%). Positive anche le Ansaldo Sts (+2,41%) che si e' aggiudicata l'appalto per la metro 4 di Milano.
2 - BORSA: BANCARI SUGLI SCUDI PER IPOTESI ALLENTAMENTO BASILEA III...
Radiocor - Bancari protagonisti assoluti della giornata di Borsa in Europa grazie alle anticipazioni del Financial Times su un possibile allentamento delle norme piu' stringenti previste per Basilea III.
In base a quanto riporta il quotidiano londinese, l'aggiramento di Basilea III sarebbe contenuto in un progetto di legge, previsto per implementare i dettami di Basilea III, che permetterebbe agli istituti che controllano compagnie assicurative una maggiora valutazione del capitale di tali controllate. Altra norma che correggerebbe l'accordo globale di Basilea III sarebbe relativa al periodo di emissione di strumenti ibridi. Nel caso in cui le proposte trovassero applicazione, i maggiori benefici, secondo Ft, spetterebbero alla francesi Societe Generale e Bnp Paribas e alla britannica Lloyds.
3 - BANCHE: COMMISSIONE UE, ATTUEREMO BASILEA III RISPETTANDO REGOLE...
Radiocor - La Commissione europea ha dichiarato che applichera' 'Basilea III rispettando l'equilibrio e il livello di ambizione' dei principi per una adeguata patrimonializzazione delle banche. La portavoce del commissario al mercato interno Michel Barnier ha detto che in diversi articoli apparsi sulla stampa negli ultimi giorni sono state fornite indicazioni 'erronee' su diversi punti.
4 - RCS: 10 GIUGNO RIUNIONE PATTO, ALL'ESAME PROGETTO RIASSETTO...
Radiocor - Si terra' venerdi' 10 giugno la riunione del patto di sindacato di Rcs Mediagroup. Le lettere di convocazione, secondo quanto risulta all'agenz ia Radiocor, sono partite e il sindacato di blocco e di consultazione si riunira' quindi presso la sede di via San Marco a Milano nel primo pomeriggio del giorno stabilito dal presidente Giampiero Pesenti. L'ordine del giorno dell'incontro non e' stato indicato ma con tutta probabilita' i grandi soci esamineranno il piano di semplificazione e razionalizzazione societaria, che potra' prevedere la fusione di tutte o parte delle quattro business unit del gruppo (Quotidiani, Periodici, Pubblicita' e Libri), con l'istituzione della figura di direttore di divisione.
Dalla riunione e' atteso un indirizzo sul progetto che dovrebbe andare in porto entro fine anno e che e' destinato a ricomporre la struttura societaria e il numero dei cda. L'avvio dell'operazione sara' anticipato dalla modifica dell'oggetto sociale di Rcs Mediagroup, oggi limitato all'attivita' di holding, con l'estensione alle attivita' editoriali e relative all'informazione in genere, all'attivita' pubblicitaria e a quelle connesse. Il cambio preved e il diritto di recesso. A tal proposito gli azionisti di Rcs sono stati convocati in assemblea straordinaria il 20 giugno (21 in seconda convocazione).
Antonello Perricone5 - G8: RISCHI DI FRENATA PER LA CRESCITA GLOBALE...
Radiocor - La ripresa globale sta guadagnando terreno, forza, tuttavia 'restano rischi di peggioramento e gli squilibri interni ed esterni costituiscono tuttora una preoccupazione'. E' questa la valutazione sulla fase economica del G8 espressa nel documento conclusivo del vertice che sara' ufficializzato tra poco.
6 - MERIDIANA, PERDITA SALE A 53,1 MLN NEL 2010, RICAVI IN LIEVE CALO...
(LaPresse) - Ricavi consolidati per Meridiana a 674,6 milioni di euro nel 2010, in calo rispetto ai 684,7 euro nel 2009, e una perdita netta in aumento a 53,1 milioni di euro, contro il rosso di 36,8 milioni dell'anno scorso. E' quanto emerge dal progetto di bilancio 2010 approvato dal consiglio di amministrazione.
7 - RINASCENTE: ASSEMBLEA VOTA CESSIONE AI THAILANDESI, BORLETTI ASSENTE...
Radiocor - L'assemblea di Rinascente ha dato il via libera alla cessione della catena di grandi magazzini al gruppo thailandese di Central Retail Corporations. La decisione e' stata votata dai tre grandi azionisti, Investitori associati (46%), Rreef-Deutsche Bank (30%) e Prelios (20%). Non era presente nemmeno per delega, secondo quanto risulta a Radiocor, l'altro socio Maurizio Borletti (4%) che ieri ha perso il ricorso in Tribunale con cui chiedeva di bloccare la cessione. In questi minuti i soci Rinascente e i nuovi acquirenti stanno gia' firmando le carte per la vendita. Il closing e' atteso entro un mese circa.
8 - CARBURANTI, LIEVE RITOCCO AL RIALZO PER BENZINA E GASOLIO...
(LaPresse) - Lieve ritocco al rialzo per i carburanti. Secondo i prezzi alla pompa consigliati dalle compagnie e riportati dal giornale online Staffetta Quotidiana, hanno aumentato il costo della benzina per gli automobilisti la Q8, di 0,5 centesimi attestandosi a 1,567 euro al litro, e TotalErg, di 0,6 centesimi a 1,575 euro al litro. Il prezzo medio della benzina è ora a 1,568 euro al litro, mentre la punta massima è rappresentata dalla Tamoil, con 1,578 euro al litro. Per quanto riguarda il gasolio, a ritoccare i prezzi al rialzo sono stati ancora la Q8, di 0,5 centesimi a 1,438 euro al litro, e la TotalErg, di 0,5 centesimi a 1,444 euro al litro. Le media del gasolio è a 1,439 euro al litro, mentre la punta massima è rappresentata da TotalErg, Tamoil ed Eni, a 1,444 euro al litro.
9 - IL CASO GENERALI: SE TELECOM NON RISALE GRANDI AZIONISTI PRONTI A SVALUTARLA...
Nino Sunseri per "Libero" - Generali lo ha ripetuto con molta enfasi: per il momento non ci sono decisioni su Telecom. Ad agitare le acque il Corriere della Sera. Ieri mattina aveva annunciato che nel corso del consiglio di oggi gli amministratori del colosso assicurativo avrebbero messo sotto esame le ragioni della presenza nell'azienda telefonica. L'idea sarebbe quella di svalutare per adeguarla ai prezzi di mercato.
Da Trieste è arrivata una secca smentita. E dinanzi ad una correzione così decisa non c'è nulla da replicare. Solo una nota a margine: Gabriele Galateri, oggi presidente di Generali, ha ricoperto, fino a ieri, la medesima carica in Telecom. Quella che va a presiedere è la prima riunione di rilievo del cda del Leone. Che terribile segnale sarebbe stato per il mercato se il debutto a Trieste di Galateri avesse coinciso con un bel candelotto di dinamite sotto la precedente casa.
Un gesto di sfiducia nei confronti della nuova gestione, assegnata a Marco Patuano, che certamente non sarebbe passato inosservato. Ma Galateri è uomo di mondo oltre che vecchio lupo della finanza. Sa bene che queste cose non si fanno. O almeno non subito e non in maniera così brutale.
Resta il fatto che, primo o poi il problema della partecipazione di Generali (e non solo) in Telecom andrà affrontato. Il colosso di Trieste, attraverso lo schermo di Telco, ha in carico le azioni a 2,2 euro. In Borsa però la quotazione stenta sulla soglia di un euro. Finora l'equilibrio è stato rispettato definendo la partecipazione strategica. Ma per quanto ancora sarà posssibile mantenere l'ipocrisia?
meridianaTanto più che gli analisti, dopo la presentazione della trimestrale si sono dichiarati molto prudenti sul futuro del gruppo telefonico. Non a caso, il titolo è rimasto a galleggiare con qualche tendenza ad affondare. Gli utili non crescono e arrivano, da Brasile e Argentina. In Italia i margini vengono erosi dalla concorrenza molto accesa. Il debito scende ma è talmente grande (30 miliardi) che peserà sul futuro del gruppo per molti anni. In queste condizioni rivedere il titolo a 2,2 euro in tempi brevi diventa un'utopia. Prima o poi i grandi azionisti dovranno prenderne atto.
pompe di benzina10 - PER DEUTSCHE BANK LA DIFFICILE SUCCESSIONE DI JOSEF ACKERMANN...
Peter Thal Larsen per "La Stampa" - Deutsche Bank: una delle caratteristiche di un grande chief executive è la pianificazione di un'ordinata uscita di scena. A parte questo, la permanenza di Josef Ackermann al timone di Deutsche Bank è stata un successo. Ma i pasticciati tentativi di sostituirlo rischiano di vanificare la sua eredità. Deutsche Bank ha già preso una decisione sbagliata una volta. Due anni fa, l'Ufficio di vigilanza non è riuscito ad accordarsi su un successore, scegliendo invece di estendere il contratto di Ackermann fino al 2013. Da quel momento non ha fatto alcun progresso concreto.
L'incertezza sta preoccupando i direttori, i dipendenti e gli investitori. Hermes Equity Ownership Services, un consulente di fondi pensione, ha criticato l'Ufficio di vigilanza di Deutsche Bank per la sua mancanza di pianificazione. I recenti ordinati trasferimenti di potere dei concorrenti Bnp Paribas e Barclays hanno evidenziato ancora di più i limiti della banca. È vero, la successione in Deutsche Bank è insolitamente politicizzata.
L'ovvio sostituto di Ackermann è Anshu Jain, direttore della divisione investment banking che, l'anno scorso, ha generato quasi tre quarti delle entrate della banca. Ma Jain, che non parla correntemente il tedesco, avrà difficoltà a curare le relazioni con l'esterno della banca nel suo mercato nazionale - un ruolo ben svolto da Ackermann. Ecco perché alcuni preferiscono il direttore rischi Hugo Banziger oppure il direttore finanziario Stefan Krause. L'ex presidente della Bundesbank, Axel Weber, è un altro candidato. Sembra avere l'appoggio di Ackermann. Ma Weber, un ex accademico, non ha alcuna esperienza bancaria pratica.
bernabeQualunque decisione verrà presa, qualcuno rimarrà deluso. Ma decidere è necessario. Il timore è che Deutsche Bank rimanga paralizzata durante un periodo di rapidi cambiamenti nel settore. Ackermann deve riconoscere che la storia lo giudicherà in parte dalla riuscita di un ordinato passaggio di poteri.
11 - L'ISOLA DI OKINAWA IN CAMBIO DI CONTANTI...
Rob Cox per "La Stampa" - Chi salverebbe il Giappone in caso di una crisi del debito sovrano? Si spera che non ne abbia alcuna. Ma viste le terribili sfide del Paese, alcuni direttori finanziari senior giapponesi e i burocrati del governo stanno silenziosamente riflettendo su come affrontare uno scenario apocalittico. È vero, sembra molto improbabile che il Giappone possa essere costretto al fallimento per il suo debito. I rendimenti dei titoli di Stato a dieci anni dell'1,1% non riflettono alcuna preoccupazione. Ed essendo una delle grandi nazioni creditrici del mondo, il Giappone ha vaste risorse a cui attingere, persone laboriose e una banca centrale che potrebbe far andare a pieno ritmo le stampatrici.
Ma i dati sono allarmanti, soprattutto vista la mancanza di leadership politica del Giappone riguardo alle questioni fiscali. Il debito pubblico si attesta a circa 1.000 trilioni di yen (12 trilioni di dollari), con prestiti lordi di circa il 200% del Pil. I mezzi produttivi per rimborsare questi debiti stanno diminuendo, poiché l'età media del Giappone si avvicina ai 50 anni e a causa della limitata immigrazione il Paese perde 1 milione di persone all'anno.
GIOVANNI PERISSINOTTOIl Giappone si può finanziare da solo per ora - il 95% del debito pubblico è detenuto a livello nazionale. Ma in un futuro non troppo distante, potrebbe essere costretto a ricorrere all'estero per il finanziamento. Questo potrebbe innescare una crisi. Se i creditori non giapponesi esigessero un aumento dei rendimenti per compensare la bassa crescita, la dipendenza del Paese dai prestiti a breve termine determinerebbe rapidamente un fortissimo aumento dei costi per il servizio del debito.
Una conseguente crisi del debito sovrano potrebbe far sembrare piccoli i problemi della Grecia, del Portogallo e dell'Irlanda. L'unica ragguardevole dotazione di capitale disponibile a soccorrere il Giappone sarebbe probabilmente quella della Cina. Ma il denaro arriverebbe con condizioni. Alcuni teorizzano che la Cina potrebbe chiedere l'indipendenza per Okinawa, sede della controversa base militare statunitense.
12 - GIAPPONE: FITCH DECLASSA OUTLOOK A NEGATIVO, CONFERMA RATING...
Radiocor - L'agenzia di rating finanziario Fitch ha declassato l'outlook sulla nota di debito a lungo termine del Giappone da 'stabile' a 'negativo', rico rdando il forte indebitamento del Paese che e' salito fino ad arrivare al 210% del prodotto interno lordo. Resta invece invariato il rating ad 'AAA'. 'Il debito sovrano del Giappone e' sotto pressione a causa dell'indebitamento pubblico crescente. E' quindi necessaria una strategia forte di consolidamento fiscale per tamponare la sostenibilita' delle finanze pubbliche contro il trend negativo strutturale determinato dall'invecchiamento della popolazione', ha detto Andrew Colquhoun, capo del team di Fitch per il debito sovrano in Asia-Pacifico.
13 - METROWEB: STRETTA SU VENDITA, INTESA-F2I PRONTI A TRATTATIVE ESCLUSIVE...
Radiocor - Stretta finale sulla vendita di Metroweb. Il processo di cessione della societa', secondo quanto risulta a Radiocor, ha subi'to un'accelerazione nelle ultime ore con la cordata composta da Intesa Sanpaolo e F2i balzata in pole position e pronta ad avviare trattative riservate gia' nei prossimi giorni con il fondo Stirling Square, che detiene il 76,5% della societa' proprietaria della banda larga milanese.
A conferma di cio', c'e' la convocazione, per lunedi' pomeriggio (proprio mentre iniziera' lo spoglio per le elezioni del nuovo sindaco di Milano), di un consiglio di gestione di A2A, azionista di Metroweb al 23,5%, con all'ordine del giorno la partecipazione nella societa' tlc. Anche l'utility milanese si appresta a cedere la propria quota. L'offerta della cordata 'italiana' supererebbe abbondantemente i 400 milioni, anche se la cifra sarebbe all'incirca sullo stesso livello di quella messa sul piatto dalla cordata Clessidra, Wind e Vodafone e da Antin (Bnp Paribas).
14 - GENERALI: CDA ACCERTA REQUISITI INDIPENDENZA PER CONSIGLIERI
(Adnkronos)- Il Consiglio di Amministrazione sulla base delle dichiarazioni rese dagli Amministratori e delle informazioni a disposizione della societa', ha accertato la sussistenza del requisito di indipendenza, cosi' come definito dall'articolo 3 del Codice di Autodisciplina delle societa' quotate, in capo ai seguenti Amministratori: Gabriele Galateri di Genola, Francesco Gaetano Caltagirone, Cesare Calari, Carlo Carraro, Diego Della Valle, Angelo Miglietta, Alessandro Pedersoli, Lorenzo Pellicioli, Paola Sapienza e Paolo Scaroni, nonche' di quello definito dall'articolo 147-ter del TUIF, in capo ai seguenti Amministratori: Gabriele Galateri di Genola, Francesco Gaetano Caltagirone, Vincent Bollore', Alberto Nicola Nagel, Cesare Calari, Carlo Carraro, Diego Della Valle, Alessandro Pedersoli, Lorenzo Pellicioli, Paola Sapienza, Paolo Scaroni e Francesco Saverio Vinci.
Il Consiglio ha, altresi', accertato il possesso dei requisiti di professionalita', onorabilita' e indipendenza previsti dalla legge in capo ai membri del collegio sindacale.
15 - ANTITRUST: PROCEDURA CONTRO APPLE E COMET SU GARANZIA DEL VENDITORE...
(LaPresse) - l'Antitrust ha deciso di avviare un procedimento nei confronti di Comet e di Apple sulla garanzia offerta dal venditore. Lo comunica l'Agcm in una nota. Chiuse invece con impegni le 7 istruttorie sulle imprese che operano con le insegne Expert, Carrefour, Auchan, Panorama, IPER La Grande I, Eldo Italia, Di Salvo e Della Martira per un totale di circa 460 punti venditaCon le misure proposte da Expert, Carrefour, Auchan, Panorama, IPER La Grande I, Eldo Italia, Di Salvo e Della Martira salgono a quasi 1.200 i punti vendita dove sarà garantita assistenza al consumatore in caso di prodotti che non funzionano. Le 7 istruttorie seguono infatti le 5 già chiuse, sempre con impegni, nell'agosto 2010.
Gli impegni saranno considerati vincolanti dall'Antitrust e riguarderanno tempi certi e ragionevoli per ottenere, dal venditore, la sostituzione o la riparazione di un prodotto difettoso. Una durata della garanzia legale da fare valere nei confronti del venditore per 24 mesi dall'acquisto e entro due mesi dal manifestarsi del difetto. Informazione chiara sulla differenza tra garanzia legale e servizi di assistenza aggiuntivi o accessori e sui diritti dei consumatori in materia. Modalità semplici per l'esercizio del diritto di recesso per gli acquisti effettuati via internet. Per quanto riguarda Apple, secondo i primi accertamenti compiuti dagli uffici dell'Agcm, la società, insieme alla catena di vendita Comet, proporrebbe un contratto di assistenza a pagamento senza chiarire al consumatore che il contratto si sovrappone temporalmente al secondo anno della garanzia legale che non comporta costi per il consumatore.
LETIZIA MORATTI16 - BANCA SUD: DE CENSI, POPOLARI PRONTE MA TEMPI SI ALLUNGANO
(Adnkronos) - Le Popolari, insieme alle Bcc, sono pronte a fare la loro parte nel progetto Banca del Mezzogiorno. Ma i tempi "potrebbero allungarsi di qualche mese". E' il presidente dell'Istituto centrale delle banche popolari italiane, Giovanni De Censi, a riferirlo all'Adnkronos. "Banche popolari e Bcc hanno presentato un progetto, sono disponibili ad affiancare le Poste", ricorda, puntualizzando che la condizione posta e' quella di "assumere la governance della banca, controllando il 60% del capitale". I tempi, aggiunge pero' De Censi, "potrebbero allungarsi di qualche mese". Il ministero dell'Economia, dopo il via libera di Bankitalia alle Poste, sta infatti valutando come procedere.
Le Poste hanno rilevato il Mediocredito centrale da UniCredit e secondo il progetto cederebbe gradualmente la maggioranza del capitale direttamente alle banche popolari presenti nel Sud Italia e alle Bcc, mentre l'Icbpi e Iccrea avrebbero una piccola quota.
Restano dunque ferme le caratteristiche del progetto, con il capitale della Banca del Mezzogiorno intorno ai 200 milioni e la connotazione di banca di secondo livello che potra' dare garanzie e fornire fondi su operazioni che verranno fatte dalle singole banche.
APPLE STORE17 - BANCHE: DE CENSI, NESSUN PROBLEMA PER AUMENTI CAPITALE POPOLARI
(Adnkronos) - "Nessun problema" per gli aumenti di capitale delle banche popolari. Il presidente dell'Istituto centrale delle banche popolari italiane, Giovanni De Censi, con l'Adnkronos, replica alle parole di Francesco Giavazzi che sulle colonne del Corriere della Sera ha sostenuto come "la fermezza di Draghi ha infastidito qualche banchiere, soprattutto le Popolari, che hanno piu' difficolta' a rafforzare il loro capitale".
De Censi tiene ad evidenziare che si tratta di una tesi "destituita di ogni fondamento": "non c'e' alcun problema" con le ricapitalizzazioni. Anzi, sostiene, "una banca popolare che si rivolge a moltissimi soci ha piu' possibilita' di avere successo negli aumenti di capitale".
L'autoriforma, cosi' come proposta dal presidente dell'associazione nazionale Fratta Pasini, "tutela le popolari", "va bene", perche' "non cambiano la sostanza e lo spirito" con cui operano, sostiene De Censi. Il presidente dell'Istituto centrale delle banche popolari italiane promuove l'impianto proposto, che alza il tetto al possesso azionario dei soci dallo 0,5% all'1% e prevede la possibilita' di raggiungere il 3% per i fondi pensione, gli organismi collettivi di investimento e, laddove lo consentano gli statuti delle singole banche, le Fondazioni. Ma avverte: gli Enti possono entrare nel capitale "tenendo conto che cercano profitto in societa' che tendono anche ad altri scopi".
La riforma "consente infatti alle fondazioni di poter fare investimenti tenendo presente che il voto capitario, e quindi la democrazia societaria, e' una pietra miliare".
Proprio grazie al voto capitario, De Censi non vede il rischio di una ingerenza della politica attraverso l'attivita' degli Enti "se si tengono possessi limitati, in modo che l'entrata o l'uscita di un socio dal capitale non condizioni la banca". In sostanza, "ci si salva dall'ingerenza della politica con il voto capitario, il voto e' sempre uno quale che sia la quota detenuta nel capitale. Anche con i tetti giustamente adeguati ai tempi". Le nostre banche, ricorda, "non sono scalabili".
Giovanni de Censi18 - GRECIA: CROLLA A 2 MLN UTILE BANCA PIREO, IL 73% IN MENO SU ANNO...
(Adnkronos) - Crollano gli utili della Banca Pireo, sotto il peso della grave crisi finanziaria che ha colpito la Grecia. Il quarto istituto del paese nel primo trimestre del 2011 ha regisrato profitti netti pari a soli 2 mln di euro, il 73% in meno rispetto all'anno precedente.
"In risposta alle sfavorevoli condizioni economiche sul mercato greco, il percorso che noi seguiamo consiste nel contenimento dei costi, il miglioramento dei ricavi e allo stesso tempo un atteggiamento prudente nella gestione del rischio e della liquidita'", afferma in una nota il presidente della banca, Michalis Sallas. "I nostri sforzi continueranno - conclude - allo steso tempo sostenendo l'economia greca"