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LA CHIESA È ENTRATA IN NOI (DA DIETRO) - L’ULTIMO SAGGIO DI GIORDANO BRUNO GUERRI (“GLI ITALIANI SOTTO LA CHIESA. DA SAN PIETRO A BERLUSCONI”) è UN LIBRO FONDAMENTALE PER CAPIRE IL MISTERO TRICOLORE PERCHé IMPALLINA E INTRECCIA LA STORIA D’ITALIA CON IL CONTROLLO RELIGIOSO DEL VATICANO - MEZZO MILLENNIO FA, MACHIAVELLI AVEVA CAPITO TUTTO, SCRIVENDO CHE LA PRESENZA DELLA CHIESA CATTOLICA AVEVA PROVOCATO DUE MALI GRAVISSIMI: LA CORRUZIONE DEL PAPATO E DEL CLERO - MOTIVI PER CUI GLI ITALIANI SONO \"DIVENTATI SENZA RELIGIONE E CATTIVI\" -

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"DA SAN PIETRO A BERLUSCONI"

Giordano Bruno Guerri gli italiani sotto la chiesa

Introduzione di Giordano Bruno Guerri al suo ultimo libro, "Gli italiani sotto la Chiesa" (Bompiani, € 21,50, 224 Pagine)

Quasi mezzo millennio fa Niccolò Machiavelli lanciò due bombe sulla cultura e la società italiane. Scrisse che la presenza della Chiesa cattolica non era così benigna come si credeva, ma aveva provocato due mali gravissimi: «Gli esempli rei», ovvero la corruzione del papato e del clero, avevano fatto perdere agli italiani ogni vera e sincera religiosità. «Abbiamo adunque con la Chiesa e con i preti noi Italiani questo primo obligo: di essere diventati senza religione e cattivi: ma ne abbiamo ancora uno maggiore, il quale è la seconda cagione della rovina nostra: questo è che la Chiesa ha tenuto e tiene questa provincia divisa.»

Il secondo punto fu discusso a lungo e accanitamente, fino a diventare una delle polemiche centrali del Risorgimento e dell'anticlericalismo: lo Stato della Chiesa si era radicato per un millennio al centro dell'Italia, geloso della sua autonomia; per difenderla aveva impedito l'unificazione nazionale chiamando sempre in soccorso sovrani stranieri, o piuttosto aveva difeso la penisola da occupazioni definitive? Non è un tema da poco, perché l'unificazione tardiva è tutt'oggi all'origine dei nostri principali problemi. Però il dibattito perse di interesse appena realizzata, con qualche secolo di ritardo, l'unità.

Giordano Bruno Guerri - Copyright Pizzi

Il primo punto, di gran lunga più interessante, è stato esaminato molto meno, forse perché coinvolge inestricabili problemi di fede. Infatti, se gli spiriti più laici possono considerare la Chiesa un prodotto sociale e culturale dell'evoluzione storica, i credenti non possono che considerarla prima di tutto fondata da Cristo e indispensabile strumento di salvazione.

VATICANO

Questo saggio non vuole toccare problemi di fede: nessun dogma, nessuna credenza, nessuna fiducia nel divino verranno messi in discussione. E non vuole neanche condividere l'anticlericalismo pronto a portare agli altari papi corrotti, preti scandalosi, vescovi assassini. La Chiesa stessa ormai ammette di avere risentito - spesso malamente per opera dell'uomo - dei tempi e dei costumi che ha attraversato. Proprio per questo è necessario chiedersi quali tracce le abbia lasciato dentro la storia umana, come abbia determinato le sue scelte.

CARDINALI A SAN PIETRO IL VENTO SPAZZA VIA TUTTO

E soprattutto: che segni ha impresso la Chiesa nel «carattere nazionale»? È indubbio che la predominanza bimillenaria del papato sulla penisola sia l'elemento più importante nella formazione degli italiani, anche di noi, come siamo oggi. Basti pensare che la Chiesa si sostituì, in molte funzioni, all'impero romano, che ebbe a lungo il monopolio della cultura e mantenne per secoli un'alleanza difficile ma ferrea con il potere politico.

BAGNASCO E BERLUSCONI

Quale ruolo ebbe la Chiesa nell'Umanesimo, nel Rinascimento, e quale nella decadenza? Che conseguenze ebbero il controllo religioso, l'Inquisizione, l'Indice, la Controriforma, la clericalizzazione? Cosa ha significato per la Chiesa essere guidata da italiani? E che effetti ha avuto, per noi, una Chiesa «italiana» ma universale? Perché, sempre secondo Machiavelli, siamo «senza religione e cattivi»? E quanto siamo cambiati dal Cinquecento? Come mai - dopo essere diventati un popolo e avere fondato una nazione anche contro la Chiesa - viviamo in uno Stato controllato da un partito pseudocattolico? Perché i credenti sono spesso così anticlericali? Quanto c'è di cattolico nei non credenti? Perché, insomma, i guelfi e i ghibellini di un tempo si sono trasformati in quel curioso incrocio che chiamerò i guelfi-ghibellini e i ghibellini-guelfi?

Sono le domande alle quali cerca di rispondere questo libro. Non sarà troppo sorprendente scoprire che il nostro carattere, la nostra vita quotidiana, hanno a che fare con la Chiesa anche in questioni lontanissime dalla religione.

 

 


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