Stefano Di Michele per "il Foglio"
Quando in trasmissione arriva Eugenio Scalfari è tutta una festa e tutta una (dovuta) riverenza. I meglio presentatori italici, delle meglio italiche trasmissioni, come lo avvistano in poltrona, come lo rimirano sul divano, prendono immediatamente (e a ragione) la postura e il linguaggio, per rubare una battuta a Fortebraccio, "dell'agrario che ha a cena il vescovo": confidenziale, ma con cautela; rispettoso, ma amichevole.
Bastava vedere le ultime due apparizioni televisive scalfariane per la presentazione del suo libro "Scuote l'anima mia Eros" - dove il Fondatore scuoteva i due intervistatori ben più di quanto il sopraccitato Eros non faccia con l'anima sua: un paio di domeniche fa da Fabio Fazio a "Che tempo che fa", l'altra sera da Serena Dandini a "Parla con me". Da quest'ultima apparizione occorre partire. Se da Fazio, in qualche modo, Scalfari appariva elegantemente istituzionale, vestito blu impeccabile, cravatta rossa intonata, da Serena (dev'essere l'aria serena de' Roma, ecco) si è presentato sul coloniale, color ecru, camicia sportiva, giacca intonata.
SERENA DANDINIDalla felicità, la Dandini quasi non si teneva sul divano, "ci regala analisi profonde sul senso della vita". Per introdurlo adeguatamente lei avrebbe voluto un brano di Chopin, Elio con le sue storie tese l'ha accolto al ritmo dei Deep Purple. Il Fondatore non ne è stato turbato, avendo anche scritto, nel libro di cui si dibatteva, "sul rock delle cose". E qui gran dibattere tra Dioniso e Apollo.
"Di Dioniso siamo sempre stati dei fan", ha tagliato corto la Dandini. Che però non taglia solo corto sul divano, ma taglia spesso - nello specifico: pota - arbusti e piante fiorite, così da dedicare un apposito volume alla sua passione floreale ("Dai diamanti non nasce niente" - inteso che dal letame nascono i fior, Rizzoli), che nelle pagine pubblicitarie viene presentato con lo slogan: "Davanzali di tutto il mondo, unitevi!" - il marxismo vivaista, insomma.
fabio fazio chetempochefa002 lapE Scalfari, con signorilità e furbizia, ha ceduto il passo alla conduttrice. Eugenio: "Lei ha accennato a questo mio libro, ma anche lei ha scritto un libro". Serena: "Non ne parlo, che figura...". Eugenio: "Ma io ne posso parlare, a me è piaciuto". Sospiro, e affondo scalfariano: "Per il momento lei è molto avanti nelle classifiche, sono arrivato più tardi, spero di superarla". Serena: "Me lo auguro vivamente".
Eugenio: "Alcune classifiche la danno al primo posto". Serena: "Capisco che non è una cosa seria". Eugenio (con strascicata perfidia vocale): "Altre al secondo, preceduto da carta straccia di Pansa" (e "Carta straccia" sembrava di vederla scritta in minuscolo). Serena (allegrotta): "No, non carta straccia...". Eugenio (serafico): "Carta straccia è il titolo. Ecco, io mi auguro di superare sia i diamanti sia la carta straccia...".
giampaolo pansa - copyright PizziSerena (felice): "Noi ce lo auguriamo, il suo libro è bellissimo, lei merita molto più di me questa vetta". Peccato solo che sul sito della trasmissione, ancora ieri, il nuovo libro di Scalfari veniva confuso con quello precedente, "Per l'alto mare aperto" - del resto anch'esso bellissimo, e meritevole di ogni podio, sia di vendita sia di scienza. E bellissimo, giustamente, il libro (nuovo) è sembrato pochi giorni fa anche a Fazio - un gran ragionare, pure lì, tanto su Eros che forse è Cupido, quanto su Eros che forse è la "divinità primigenia", e tale lo intende Scalfari, "signore degli uomini e degli dei", per tacere che il periglioso e singolare viaggio è intrapreso con la compagnia intellettuale di Italo Calvino e del cardinal Martini. A un certo punto, tra Eros e istinto, è stata evocata da Scalfari "la caverna degli istinti". Signorilmente, però, nessuno l'ha situata ad Arcore.