Carlo Alberto Bucci per "la Repubblica - Roma"
Sgarbi SalemiTra mille problemi e distinguo, mettendo mano al portafoglio e sopperendo con l´entusiasmo alla mancanza di organizzazione, sono 40 gli artisti romani (di nascita o d´adozione) che dal 4 giugno faranno parte del blocco di italiani presenti nel Padiglione nazionale alla Biennale di Venezia. Ognuno di loro ha un angelo custode: l´intellettuale al quale il curatore Vittorio Sgarbi ha chiesto di fare un nome.
Ecco allora che l´editore Alberto Castelvecchi ha invitato Enzo Cucchi, il sociologo Domenico De Masi ha chiamato Mimmo Paladino, l´attrice Adriana Asti ha optato per Luigi Ontani per poi essere a sua volta prescelta come artista - in una sorta di quadriglia - da Galli Della Loggia.
LUIGI ONTANISe alla Biennale la macchina della mostra "IllumiNazioni" della curatrice Bice Curiger ha lavorato con mesi di anticipo e standard internazionali (tra gli 83 invitati, 10 italiani tra cui la romana Elisabetta Benassi), il Padiglione Italia si è mosso in ritardo e senza i mezzi adeguati per il progetto faraonico: oltre ai circa 200 di Venezia, un altro migliaio di artisti erano previsti nella succursali allestite tra mille problemi in ogni regione. E se a Venezia hanno detto "no grazie" Gianluigi Toccafondo e Luca Vitone, alla mostra di Palazzo Venezia a Roma hanno rinunciato Livini, Nunzio, Tirelli, Gallo, Canevari, mentre Botta ha declinato l´invito sia a Venezia sia a Napoli.
Le schede di prestito inviate dalla società Arthemisia sono arrivate del resto solo alcuni giorni fa. E il costo della spedizione era addirittura a carico dell´artista.
curiger g«Mi ha chiamato Franco Rella, un filosofo con cui ho lavorato spesso. Il mio quadro ce l´ha un collezionista. Lo devo difendere. Nonostante tutto, io a Venezia con la mia opera ci sarò», dice Piero Pizzi Cannella. Ed è sostanzialmente a stessa posizione di dissenso-assenso espressa da Jannis Kounellis invitato da Alda Fendi: no a Sgarbi sì alla mostra per rispetto dell´invitante.
Luigi Ontani, invitato personalmente dal critico ferrarese, ha messo a disposizione quel gigante in ceramica che è l´elefante GaneshaMusa esposto nel 2000 all´Acquario di Roma. Ma l´opera fino a ieri ancora non si era ancora mossa dal Museo di Faenza che l´ha in comodato: e se da Venezia non pagano il trasporto, lì rimane. In molti invece si sono pagati la spedizione da soli, prendendo accordi personalmente con Spedart o con altri spedizionieri specializzati.
LIDIA RAVERAE hanno speso da 300 ai 400 euro, a seconda dell´ingombro per inviare opere scelte - altra anomalia - da loro stessi: ossia senza un confronto-dialogo con il curatore. Anche l´assicurazione fino al deposito di Iesolo è stata a carico dei singoli. E il catalogo? Lo potranno avere, con un piccolo sconto.
C´è poi chi, come Ciriaco Campus che, invitato da Alberto Abruzzese, e ottenuta dalla Ferrino spa di Torino la gigantesca tenda per il suo multimediale Repair/ Laboratorio da Campo, per avere due biglietti in più da destinare allo sponsor tecnico per la tre giorni della vernice, ha dovuto comprare la "platinum card". Costo? 400 euro.
ASCANIO CELESTINIAlle Tese delle Vergini, la parte finale dell´Arsenale di Venezia, nel Padiglione Italia saranno in qualche modo rappresentati molti degli aspetti della ricerca artistica a Roma. L´astrazione di un maestro come Carla Accardi, invitata da Enzo Boschi e, in scultura, di Carlo Lorenzetti, scelto da Tullio Gregory. La dimensione metafisica della pittura di Lino Frongia (Pietro Carriglio), Paola Gandolfi (Lidia Ravera) e di Stefano Di Stasio, che è stato segnalato dal critico Arnaldo Colasanti.
Altri critici romani hanno optato invece per la scultura di Maria Dompè (Lorenza Trucchi), per la pittura di Giuseppe Modica (Massimo Onofri) o di Elisa Montessori (Claudia Salaris); per i paesaggi di Alessandra Giovannoni che, segnalata da Marisa Volpi Orlandini, ha realizzato su tela la Figura sul fiume, proiezioni di un suo Pescatore sul Po. L´attore Ascanio Celestini ha puntato sui disegni di Riccardo Mannelli.
Lucio Manisco ha tirato dentro un sodale di Forma 1 del 1947, Achille Perilli. Il critico di fotografia Italo Zannier ha scelto il lavoro di Luca Maria Patella mentre il fotografo Marco Delogu esporrà su invito di Rosetta Loy ed Elisabetta Rasy che ha tirato in ballo anche Marilù Eustachio, presente a Venezia con 16 oli su carta (Teste in sequenza). Oli su carta sono anche i 16 pezzi di Marco Colazzo che compongono la sua irriverente, astratta e concretissima Famiglia.
xc21 alberto abruzzese elena dimaio2- ONTANI: "È SOLO UNA BARBARIE CHE SEMBRA UN GIOCO DI SOCIETÀ"
Carlo Alberto Bucci per "la Repubblica - Roma"
Maestro, ma lei va o non va a Venezia?
«Ho acconsentito a partecipare al Padiglione Italia, invitato da Adriana Asti, con GaneshaMusa - dice Luigi Ontani - : un´opera di una decina di anni fa che è conservata, in comodato, al Museo di Faenza. Ora, da quando sono stato contatto telefonicamente da Sgarbi e poi da un suo collaboratore, nessuno si è fatto più vivo con Faenza per il trasporto. E guardi che dal punto di vista tecnico è la ceramica più elaborata e difficile della mia storia: solo la «Facchini di Faenza" può muoverla».
I suoi colleghi hanno pagato da soli la spedizione...
«Non ci penso proprio. Non accetto che un artista sia coinvolto in questa barbarie avventurosa che sottovaluta il linguaggio, la vita e l´arte di un artista. E che non equivale a un gioco di società, ma a un equivoco».
In che senso «gioco di società»?
«Essere scelti e invitati da uomini di lettere e di spettacolo, è un "gioco di società" assolutamente non adeguato con la meta: la grande Biennale di Venezia»