1- SITI DI NEWS, CRESCITA A DUE CIFRE - ANSA.IT +56%, CORRIERE.IT +40%, REPUBBLICA.IT +32%
Andrea Secchi per "Italia Oggi"
Crescita continua per il web italiano e per l'informazione in rete in particolare. A marzo, secondo i dati dell'Audiweb, tutti i siti di news aumentano gli utenti unici giornalieri e questa tendenza sembra destinata a durare. Ai vertici della selezione fatta da ItaliaOggi ci sono i maggiori quotidiani italiani, ma è dalla quarta in poi che arrivano le novità: il sito dell'Ansa è ormai stabilmente al quarto posto, quello del Fatto quotidiano dimostra l'exploit della testata anche in rete con i suoi 331.979 utenti, poi c'è la crescita sostanziosa di Libero.
Fra i primi 30 siti rientra anche Lettera43, il sito di Paolo Madron da gennaio fra gli aderenti ad Audiweb, mentre fra le radio è sempre Deejay (100.458 utenti, +28,5%) la più seguita in rete. Ma è nel gruppetto delle tv che si fa notare il Tgcom di Mediaset (784.641 utenti, con l'apporto di Meteo.it e Panorama.it considerati canali di Tgcom ai fini dell'Audiweb), seguito a distanza dal sito della Rai (541.982).
dagospiaTornando in vetta, Repubblica.it e Corriere.it mantengono sostanzialmente le distanze: il primo a 1,77 milioni di utenti unici giornalieri (così si chiamano i visitatori contati una sola volta anche se accedono al sito più volte al giorno) e una crescita del 31,7%. Il Corriere.it con 1,45 milioni di utenti e una crescita del 39,7%. Ma è l'Ansa.it, quarta dopo Gazzetta.it (654 mila, +9,4%) a guadagnare il 56% degli utenti, arrivando a 512.567 visitatori.
Crescono anche i siti dei giornali di area centro-destra, Ilgiornale.it (224.810, +66%) ma soprattutto Libero (www.libero-news.it) che balza a 181.146 utenti unici dai 50 mila di un anno prima. In effetti il giornale di Vittorio Feltri e Maurizio Belpietro è impegnato seriamente sull'online da molto tempo, avendo lanciato, per esempio, la vendita della singola copia in rete attraverso lo sfogliatore, i video (ci sono anche i commenti di Feltri) e così via. Attualmente, tra l'altro, il quotidiano è gratis per 7 giorni (anche su tablet) in una promozione con Telecom Italia.
lettera43Bene anche l'Unità (www.unita.it, 173.057 dai 93.251 precedenti, mentre cala l'Espresso.it del 15,8% a 99.623 utenti unici, meno spinto rispetto all'anno scorso dalle varie notizie che hanno riguardato il presidente del consiglio con contributi multimediali. Come detto, Panorama non è pubblicato nel prospetto dell'Audiweb da novembre, in quanto rientrato come canale di Tgcom. Guardando ai siti non collegati alla carta stampata, si nota Dagospia (www.dagospia.com) che cresce del 55,9% e raggiunge i 64.694 visitatori nel giorno medio e, come detto, Lettera43 a 33.757 utenti.
Questi dati sono il risultato della fusione fra le rilevazioni sul panel Nielsen (quasi 42 mila individui) e i numeri sui contatti presi alla fonte, cioè i server dei siti degli editori (che usati da soli potrebbero sovrastimare gli utenti). Un tassello che manca all'Audiweb, ma che dovrebbe essere trovato fra qualche mese, è la rilevazione del traffico da smartphone e tablet, ormai sempre più rilevante.
Ansa2- IL SITO DELL'ESPRESSO È IN CRESCITA ANNO SU ANNO
Lettera di Alessandro Gilioli dell'"Espresso" a "Italia Oggi"
Dalla tabella di pagina 16 di ItaliaOggi di giovedì 19 sui siti di news si potrebbe dedurre che il sito dell'Espresso sia in calo di utenti. Invece, grazie al cielo, il nostro sito va non bene ma benissimo: e ormai viaggia attorno ai 2 milioni di utenti unici al mese (spesso superandoli), contro una media che, solo due anni fa, era sul milione e mezzo. Per quanto riguarda la media annuale, nel 2009 è stata di 1.580 mila utenti unici mese, nel 2010 di 1.769 mila utenti unici mese e nel 2011 (lo dicono i dati dell'anno in corso) sarà sicuramente più alta. Erano quindi sbagliati i dati della vostra tabella? No, per niente.
Però, purtroppo per noi, essi mettevano a confronto solo i mesi di marzo del 2010 e del 2011. Ora, noi, nel mese di marzo del 2010, abbiamo avuto un picco mai visto né prima né dopo, dovuto a un paio di audio di intercettazioni di cui molto s'è parlato in giro. Insomma, fu proprio un mese a sé: e quindi, inevitabilmente, il raffronto solo su quel periodo fornisce ai lettori un'impressione completamente sbagliata.
madron paolo3- FACEBOOK E TWITTER SI INCHINANO AL MIRACOLO DRUDGEREPORT
Arturo Zampaglione per "Affari & Finanza - la Repubblica"
Non c'è da stupirsi se nelle ore più calde dell'affaire DSK (Dominique StraussKahn), quando le confessioni di escort uscite dal nulla si intrecciavano con il disorientamento nel mondo delle valute, il sito www.drudgereport.org fosse uno dei più cliccati. Fondato 14 anni fa da un giovane semidisoccupato ma genialoide, Matt Drudge, il sito venne alla ribalta con lo scandalo Lewinsky, rivelando per primo agli americani la tresca di Bill Clinton, e da allora è un punto di riferimento per produttori e consumatori di informazioni, per politici e giornalisti.
Drudge, ora quarantaquattrenne, continua a dirigerlo in modo artigianale in una villa sotto il sole della Florida e a guadagnarci milioni di dollari. Ma la vera sorpresa è venuta la settimana scorsa. In una ricerca condotta dal centro Pew sulla base di elaborazioni di dati Nielsen, il "nano" Drudgereport è finito addirittura alle spalle del "colosso"Google per la capacità di canalizzare il traffico di internet sui siti di informazione. E ha facilmente superato altri giganti come Twitter o Facebook.
Alessandro GilioliE' un successo significativo, anche per il trend che delinea, ma merita una breve spiegazione: il 60 per cento (cioè la maggioranza) degli utenti che seguono le news sul web va direttamente alle pagine online di giornali, agenzie e network televisivi, digitando ad esempio www.repubblica.it o www.cnn.com. Il resto passa attraverso i motori di ricerca (di qui il peso di Google che controlla un terzo del traffico), attraverso siti di social networking (3,3 per cento degli accessi viene da Facebook) e poi da alcuni "aggregatori" come Drudgereport, che offrono elenchi di notizie con un link agli articoli veri e propri pubblicati in altri angoli del web.
In tutto Drudge domina il 7 per cento del traffico indiretto verso i siti di informazione e ha dai 12 ai 14 milioni di visitatori unici al mese, con vantaggi pubblicitari evidenti. Secondo i calcoli del Pew, controlla il 15 per cento dei flussi sulle pagine online del Washington Post, il quotidiano della capitale. "Quando seguivo la Casa Bianca di Bill Clinton non avrei mai creduto che Drudge sarebbe rimasto sulla breccia così a lungo", ha confessato al New York Times John Harris, cofondatore di Politico.
DRUDGE REPORTIl suo segreto? E' ancora difficile spiegarlo: la veste grafica del Drudgereport, rimasta sempre invariata, poco attraente, senza video né molte foto, sembra quasi una pagina dattiloscritta. Lui, Drudge, è un conservatorepopulista, ma non un personaggio pubblico famoso e tanto meno simpatico. Anche gli scoop sono rari. E allora come fa ad attrarre tanti utenti e disseminare tanto traffico?
L'unica certezza è che con l'aiuto di due collaboratori, Joseph Curl e Charles Hurt, sceglie gli articoli con grande fiuto giornalistico e titola i link in modo sexy. In un mondo inflazionato da notizie riesce a fare una cernita intelligente. E mostra che, accanto alle multinazionali dell'informazione, c'è uno spazio economico per nuovi modelli di "artigianato online".