Giovanna Vitale per "la Repubblica"
statua wojtylaDopo giorni di polemiche e accuse incrociate, il pasticcio della statua papale si tinge di giallo. Secondo quanto risulta a Repubblica, infatti, il bozzetto del monumento a Termini di Giovanni Paolo II era stato inizialmente bocciato dalla soprintendenza capitolina. La quale, giudicando inidonea la donazione della Fondazione Angelucci avrebbe preferito indire un concorso internazionale di idee. Risultato? Un pasticcio. Che solleva una serie di interrogativi.
Chi ha voluto che il bronzo di Wojtyla fosse proprio quello firmato da Rainaldi? È vero, come sostiene il sindaco Alemanno, che l´istruttoria per la scelta dell´opera «ha seguito un percorso ben scandito e indipendente da decisioni politiche»? E allora perché l´Osservatore Romano ha scritto che il progetto approvato dal Vaticano era diverso da quello poi realizzato? E come mai non si è tenuto conto delle «perplessità» espresse dal comitato tecnico del Mibac, denunciate dal sottosegretario Francesco Giro?
pzpers18 sindaco gianni alemanno Umberto BroccoliPer trovare risposta basta leggere le carte della Commissione «Storia e Arte» presieduta dal soprintendente comunale Umberto Broccoli. Che, riunita a fine marzo per selezionare le proposte di donazione giunte in Campidoglio, aveva deciso di respingere l´offerta degli Angelucci. A giudizio degli esperti, infatti, ce n´erano almeno altre due, tra cui quella di un artista polacco, che potevano meglio rappresentare la grandezza di Giovanni Paolo II.
Decisione subito comunicata a Rainaldi per iscritto, spiegando che la donazione non era stata accettata in quanto si preferiva un concorso di idee. Fatto sta che, trascorsi 40 giorni, il 12 maggio, la Commissione viene riconvocata. E in quella sede Broccoli rende noto che il sindaco aveva stabilito di procedere comunque con la statua del maestro romano, contattato da Alemanno in persona per stringere i tempi, in modo da poterla inaugurare nel giorno del 91esimo compleanno di Wojtyla.
oliviero rainaldiDunque la storia poteva ritenersi conclusa. Il contrordine formalizzato in una seconda lettera, subito inviata a Rainaldi. E stata insomma la fretta a tradire Alemanno. Tant´è che a 24 ore dall´annuncio di un referendum online sulla statua della discordia, Alemanno pare averci ripensato: «Stiamo studiando una procedura che coinvolga sia esperti sia i cittadini», ha precisato ieri, prendendo tempo. «Stiamo riflettendo, io non sono di quelli che considerano tutto inamovibile. Mi interessa, a questo punto, il parere della gente, dei cittadini». Come e quando, però, resta un mistero.