DAGO-CANNES
Primi premi da Cannes: A "Un Certain Regard" vincono ex-aequo il coreano "Arirong" di Kim Ki Duk e il tedesco "Hault Auf Freier Streke" di Andrea Dresden. Due ottimi film ma di allegria unica. Nel primo, lanciato con un manifesto di culto dei piedoni zozzi del regista con annese ciavatte, assistiamo per tutto il tempo ai deliri di Kim Ki Duk, unico interprete, nel secondo si parte con un positivo consulto medico: "Lei ha un tumore al cervello e tre mesi di vita". Dopo partono i tre
mesi di agonia.
Ottimi film che descrivono perfettamente Cannes 2011. Vince il premio Ecumenico della stampa cattolica "This Must Be The Place" forse per sfregio ai cardinali pazzarelli di Moretti o al fatto che Sean Penn rifiuta l'invito a far sesso con un cattolicissimo "sono sposato".
SEAN PENNPremio Fipresci a "La Havre" di Kaurismaki. Grand Prix della Semaine de la critique all'americano "Take Shelter" di Jeff Nichols.
Da parte nostra si propone il Premio "ridateci l'Aspesi" o "Questo non e' il posto giusto per te" all'inviato di Repubblica Curzio ("Grazie Nanni! Grazie Paolo! Viva l'Italia!") Maltese che ci ha deliziato con grandi pezzi critici. Riportiamo "L'albero della vita e' un film di un'ambizione antica, da albori del cinema, prometeica". Prometeica... "Malick sembra aver trovato la formula per salvare il cinema del nuovo millennio". Boh?
Intanto Sean Penn sembra sia tornato a casa. E Curzio Maltese pure.
Ultim'ora. Tornano i Dardenne, torna Kirsten Dunst, parte Sean Penn. Spuntano tra i premi maggiori "Drive" di Nicolas Winding Renf, il film di Naomi Kawase. A Sorrentino solo il 9 di Curzio Maltese?
ULTIMISSIME - Piccoli nulla. Italia nulla. Malick un premio. Boh?