DAGO-CANNES
Ultimo giorno a Cannes. Risveglio dolceamaro per Paolo Sorrentino. Il suo "This Must Be The Place" ha totalmente diviso la critica internazionale. Stamane Jay Weissberg su "Variety" lo esalta ponendolo nella zona di culto dedicata a David Lynch e Quentin Tarantino. Ma Stephane Delorm dei "Cahiers" e Serge Kaganski di "Les Inrock", cioe' due delle testate di maggiore tendenza in Francia, gli dedicano la faccina triste. Pollice verso. Tiepido anche "Positif", mentre i critici magazine più popolari
come "Premiere" e "Studio" gli danno il massimo dei votin da Palma d'oro.
Va detto che nessun film ha convinto proprio tutti i critici. Forse "Le Havre" di Aki Kaurismaki, che viene segnalato, assieme a "The Tree of Life" e a "The Artist" come uno dei possibili vincitori finali. Ma anche "Habemus Papam" di Moretti e lo stesso "This Must Be The Place" vengano segnalati tra i favoriti.
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Quasi sicuro, sembra, il premio a Tilda Swinton come miglior attrice per "We Need to Talk About Kevin", mentre Michel Piccoli e Sean Penn sono i più probabili candidati al premio come miglior attore. Ma sembra che Il presidente della giuria, Robert De Niro, non ami (eufemismo) molto Sean Penn.
Il povero Lars Von Trier si e' suicidato insieme alle sue attrici per qualsiasi premio, cacciato da un festival dove perfino i Puffi, anche loro accusati di nazismo, trionfano nei manifesti degli alberghi più alti.
SEAN PENN E PAOLO SORRENTINO SUL SET