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MICRO ROMA, MACRO FALLIMENTO - UN’ALTRA FIGURACCIA PER ALE-DANNO: LUCA MASSIMO BARBERO SI DIMETTE DALLA DIREZIONE DEL MUSEO MACRO - DUE ANNI DI LAVORO TRA MILLE DIFFICOLTÀ, POCHI EURI E LA FONDAZIONE CHE NON ARRIVA - INTANTO LA PROGRAMMAZIONE ESPOSITIVA LANGUE, MA NON MANCANO PRESENTAZIONI DI LIBRI E ALTRI “EVENTI” CARI AL SINDACO - TRA LE PROTESTE DEL PDL, ALE-DANNO CONFERMA FUORTES AD DELL’AUDITORIUM. NEL CONSIGLIO ANCHE CIPOLLETTA E MALAG҅

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1 - MACRO, IL DIRETTORE SE NE VA LETTERA DI DIMISSIONI AL SINDACO...
Francesca Giuliani per "la Repubblica - Roma"

GIANNI ALEMANNO

Le mostre di Schifano, Gormley, Carla Accardi e alcune acquisizioni di arte contemporanea che hanno accompagnato la riapertura e il nuovo allestimento in coincidenza con l´ampliamento del museo, la corsa contro il tempo per un cantiere complesso, inaugurato sul filo di lana e tra mille difficoltà sotto i riflettori della stampa di mezzo mondo: Luca Massimo Barbero al Macro ce l´ha messa tutta. Ma - a meno di due anni dall´insediamento come direttore del museo comunale di arte contemporanea di via Nizza, a dodici mesi dal taglio del nastro ufficiale dei nuovi spazi - è costretto a lasciare.

La voce sul raffinato curatore d´arte piemontese classe 1963, esperto di tardo Novecento, con un curriculum di mostre curate che comincia alla fine degli anni Ottanta e arriva fino all´ultima appena inaugurata a Palazzo Cipolla sugli "Irripetibili anni Sessanta", circolava nel mondo dell´arte già da qualche giorno. Fino alla risoluzione finale che ha avuto, come primo gesto "esterno" quello di stima e amicizia nei confronti dei collaboratori più stretti, convocati martedì pomeriggio per un congedo informale ma definitivo.

luca massimo barbero

Altri collaboratori, più o meno vicini, sono stati messi a parte della decisione via email. Ma il vero gesto ufficiale non è mancato, anzi è stato, comme il faut, il primo: il sindaco Alemanno avrebbe ricevuto infatti, e già la scorsa settimana, una lettera ufficiale di dimissioni.

Barbero che lascia è di fatto un altro pezzo del sistema-Alemanno che si stacca da una macchina che fatica a girare a motore pieno soprattutto per ragioni di mancanza di fondi e di strategia complessa, un ennesimo smacco, un patto che si rompe per mille ragioni diverse, fra cui anche una difficoltà di rapporto e una diversità di visione del mondo con il soprintendente Umberto Broccoli.

Ma decisiva è stata l´impossibilità di gestire davvero e con il respiro internazionale necessario un museo tanto importante soprattutto dal punto di vista economico, cosa possibile soltanto, nel pensiero dell´attuale direttore e in una prassi consolidata a livello europeo, dando vita a una fondazione, come accade per altre importanti istituzioni culturali come il Maxxi inaugurato insieme al Macro giusto un anno fa.

Umberto Broccoli

Il sindaco per il momento accantona la grana e tenta di sbrogliarla come può: le dimissioni sono congelate e tenute riservate ma l´ipotesi corrente pare sia quella di sostituire il direttore con un tandem formato da un artista più un tecnico/amministrativo che tenga d´occhio i cordoni strettissimi della borsa.

Intanto il futuro del Museo d´arte contemporanea di Roma, riprogettato dall´architetto francese Odile Decq attraversa una fase delicatissima. Ultimamente la programmazione espositiva langue, mentre non mancano presentazioni di libri e altri "eventi" a conferma delle difficoltà incontrate dal direttore in carica.

2 - CDA AUDITORIUM: IL CAMPIDOGLIO COMPLETA L´ELENCO DEI SUOI RAPPRESENTANTI CON LETTA, MARAZZITI, SANTARELLI E DE MICHELI...
Alessandra Paolini per "la Repubblica - Roma"

MACRO - TERRAZZA

Il nuovo cda dell´Auditorium ora è al gran completo. Le ultime sette poltrone ancora vacanti ieri sono state riempite grazie all´ordinanza del sindaco Alemanno che ha nominato i consiglieri mancanti. Oltre a due componenti del Collegio dei Revisori dei conti della fondazione Musica per Roma che dallo scorso gennaio vede Aurelio Regina, già numero uno di Unindustria, a capo della presidenza.

E subito c´è una conferma. Alemanno ha infatti puntato su Carlo Fuortes, nominandolo ancora una volta amministratore delegato. Questo, alla luce dei risultati positivi di bilancio che nel 2010 si è concluso con la vendita dei biglietti in crescita del 34%. Ma la scelta, in casa Pdl, non a tutti è piaciuta atutti. «Una brutta notizia», il commento del deputato Marco Marsilio che ha bocciato la nomina come «un´occasione persa per segnare quella discontinuità con il passato che i cittadini - e soprattutto i nostri elettori - chiedono al sindaco».

MAXXI CARLO FUORTES

Gli altri consiglieri che entrano con la benedizione del Campidoglio nel cda sono Innocenzo Cipolletta ex direttore generale di Confindustria, il sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianni Letta, il presidente del circolo Aniene Giovanni Malagò, Mario Marazziti portavoce della comunità di Sant´Egidio, Paola Santarelli dell´omonima famiglia di costruttori e Adriano De Micheli. Tra i componenti del Collegio sindacale ecco Pietro Pennacchi in veste di presidente e Leonardo Quagliata che sarà invece revisore effettivo.

GIOVANNI MALAGO

I sette vanno così a riempire i buchi mancanti di un puzzle, che, per statuto, prende vita con le nomine fatte da Comune, Camera di Commercio, Provincia e Regione. Camera di Commercio che ha già nominato Franco Bernabè, manager e numero uno di Telecom, Guido Fabiani, rettore di Roma Tre, Luigi Abete, un passato alla presidenza di Confindustria e il costruttore Francesco Gaetano Caltagirone. È Andrea Guerra, invece, l´uomo della Provincia. Tra i più quotati manager italiani, attualmente ad di Luxottica.

 


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