1 - LA CACCIA AI TALEBANI? ALTRO CHE AEREI SPIA E BLITZ DEI SEALS, STANNO SU TWITTER...
Da "Nomfup.wordpress.com"
Non c'è bisogno di sofisticate operazioni di intelligence o Navy Seals per seguire i talebani, basta andare su Twitter. Dove pochi giorni fa, un po' in sordina, è stato aperto un profilo @alemarahweb, direttamente riconducibile all'emirato islamico di Afghanistan, come loro stessi si definiscono. Tweet in pashtun fino a poche ore fa, quando in inglese hanno comunicato di avere colpito un carrarmato americano nella provincia dell'Helmand.
Meno di 600 followers, tra i quali cominciano a contarsi i migliori esperti di esteri e new media americani. Segno che lo sforzo sui social network dei talebani - dopo la morte di Osama bin Laden e le rivoluzioni arabe tra Medio Oriente e Nord Africa - fissa un cambio di passo nella guerra asimmetrica contro America ed alleati.
SITUATION ROOM - SUPEREROI2 - BIN LADEN ,GATES: FOTO NON PUBBLICATE PER EVITARE MODIFICHE A IMMAGINI...
(LaPresse/AP) - Una delle ragioni per cui il segretario alla Difesa Usa Robert Gates si è opposto alla pubblicazione delle foto di Osama bin Laden morto è stato il timore di successive alterazioni delle immagini e conseguenti reazioni e rappresaglie. Lo ha detto lo stesso Gates, facendo l'esempio della fotografia dei membri dello staff della Casa Bianca che seguivano l'operazione dalla situation room, modificata su Internet appena dopo la pubblicazione.
In un'immagine alterata si vedevano giocatori di football seduti al tavolo, in un'altra tutti i funzionari vestivano cappelli come quelli portati al matrimonio reale di Londra. Gates ha detto che lui e il segretario di Stato Clinton temevano che le foto di Bin Laedn potessero essere modificate in modi oltraggiosi che avrebbero potuto causare rappresaglie pericolose per le truppe Usa e per gli americani all'estero.
SITUATION ROOM - TROVA OSAMA3 - TROVATO IL BLOC NOTES DI BIN LADEN C'ERANO GLI APPUNTI DI NUOVI ATTENTATI...
Da "la Stampa" - Appunti del terrore, scritti di suo pugno da Osama Bin Laden. Fonti del Pentagono hanno reso noto che tra il materiale sequestrato nel raid di Abbottabad i Navy Seals hanno portato via anche un taccuino. È la prova che il leader di Al Qaida dal rifugio di Abbottabad continuava a progettare attacchi all'America. Una delle date simboliche indicate negli appunti è il 4 luglio, giorno dell'Indipendenza degli Stati Uniti. Un'altra data è il decimo anniversario dell'11 settembre. «Avere la prova che Bin Laden pensava a come e quando colpire di nuovo l'America non significa dire che ci siano piani terroristici pronti a scattare», ha precisato una fonte dell'intelligence. Ma dimostra che Bin Laden «continuava a pensare in termini strategici e politici». Il materiale sarà inviato anche agli alleati: negli appunti si descrivono attentati anche fuori dai confini Usa.
4 - LA CINA VUOLE I SEGRETI DEL BLACKHAWK USA USATO AD ABBOTTABAD
Da "la Stampa" - I rottami dell'elicottero Blackhawk, distrutto durante il blitz per uccidere Osama bin Laden, sono al centro di una complessa partita diplomatica. Gli Usa hanno chiesto al Pakistan di restituire i resti del velivolo, che a giudicare dalla frase di Obama «valeva 60 milioni di dollari» (invece dei circa 20 per un modello normale) dovrebbe essere un esemplare particolare di cui finora era segreta perfino l'esistenza, dotato della tecnologia «invisibile» Stealth. Ma esponenti del governo pachistano hanno rivelato ieri alla tv Abc che anche i cinesi erano «molto interessati» a mettere le mani sui rottami, e che Islamabad stava considerando l'opportunità di «lasciargli dare un'occhiata».
Secondo l'ex consigliere della Casa Bianca, Richard Clarke, in questo modo i pachistani non solo vogliono fare un dispetto agli Usa per il raid in loro territorio, ma intendono anche «sdebitarsi» per l'accesso alle tecnologie militari di Pechino. Il Pentagono per ora non ha commentato, ma è evidente che a Washington non piacerebbe se i rottami del Blackhawk finissero in mano alla Cina, che sta sviluppando le proprie tecnologie di aerei «invisibili».
Robert Gates il Segretario alla Difesa USA
5 - AVEVA LA RADIO ROTTA, SCORTATO ALL'AEROPORTO TEL AVIV, AEREO ALITALIA INTERCETTATO DAI CACCIA
Da "la Stampa" - Aerei militari israeliani hanno scortato un aereo di linea Alitalia dopo che il pilota non era riuscito a stabilire un contatto con le autorità aeroportuali israeliane. L'intervento degli aerei di Tsahal è scattato subito dopo l'ingresso dell'aereo Alitalia nello spazio aereo israeliano, a causa della mancata comunicazione provocata da un malfunzionamento dei sistemi dell'aereo, come si è stabilito solo dopo il suo atterraggio all'aeroporto di Tel Aviv «Ben Gurion».
La procedura è scattata subito dopo la mancata risposta a una prima chiamata radio dei controllori di volo israeliani seguita all'attraversamento dello spazio aereo di Cipro. «Una circostanza non infrequente», ha spiegato il responsabile di Alitalia in Israele, Benedetto Mencaroni. In altri Paesi si provvede di norma a ritentare la comunicazione, ma «in Israele gli standard di sicurezza impongono invece l'immediato invio di jet militari per stabilire un contatto visivo». L'avvicinamento dei caccia ha suscitato qualche inquietudine fra i passeggeri, ai quali l'equipaggio ha tuttavia spiegato in tempo reale quanto stava accadendo.
OSAMA GUARDA TRAVAGLIO6 - BIN LADEN, EX CAPO INTELLIGENCE PAKISTAN RIMPROVERA USA PER MISSIONE...
(LaPresse/AP) - L'ex capo dell'intelligence pakistana, il generale in pensione Ehsan ul Haq, ha rimproverato agli Stati Uniti per non aver condiviso le informazioni su dove si trovasse Osama bin Laden. Sia dall'estero sia dall'interno, il Pakistan è sottoposto a pressanti domande su perché non sia stato a conoscenza della posizione di Bin Laden e anche sul fatto che, secondo alcuni, i funzionari pakistani sapevano e hanno protetto lo sceicco. In difesa del suo Paese, Haq ha detto che il Pakistan ha arrestato diversi importanti agenti di al-Qaedam tra cui Khalid Sheik Mohammed, l'ideatore dell'11 settembre. Secondo l'ex capo dell'intelligence un'operazione congiunta con gli Usa avrebbe rafforzato la cooperazione tra le agenzie di intelligence di entrambi i Paese; invece la missione solitaria degli Usa ha fermato le relazioni.