1 - DAGORECENSIONE DI "DAI DIAMANTI NON NASCE NIENTE" DI SERENA DANDINI
fio71 serena dandiniI semi di violette di Goethe, le estasi bucoliche di Rousseau, gli orti di Michelle Obama e i melograni di Emily Dickinson. Tutti «mitici», in mancanza d'altro, nel giardino di Serena Dandini. Il suo breviario sul verde pollice che strappandoci dalla nevrosi, dovrebbe aiutarci a vedere il mondo con occhi diversi è un innesto botanico. Il titolo "Dai diamanti non nasce niente" è uno scippo a De Andrè. L'esordio letterario (pubblica Rizzoli) si colloca tra l'incubo e l'esperimento da laboratorio. Un mostro a tre teste.
Serena DandiniLa prima parla il linguaggio dell'inadeguatezza. Trecentodue pagine (più appendici) per accatastare legna in forma di citazioni. C'è di tutto perché non c'è niente. C'è un diluvio di frasi e frasette perché la missione del volume è questa: il riproposto saccheggio della passione per bonsai, querce e rose senza spine, di un universo senza limiti spaziotemporali. Basterebbe Wikipedia ma Serena è andata in stampa, per la prima volta.
Elio dalla DandiniLa seconda testa cinguetta un colloquiale "tu" ai lettori con il quale Dandini raggiunge stelle alpine di ridicolo involontario. Serena con sacchi di concime sulle spalle, Serena con sigaretta e «caffettino» in contemplazione dei suoi rododendri, Serena in versione ecologista, mentre propone di restituire aiuole alle periferie o discetta di decrescita felice, Serena psicologa intenta a valutare lo stress post traumatico dei soldati ai quali - con risultati a suo dire straordinari - per dimenticare Falluja basta passeggiare in una serra.
SERENA DANDINI ANGELA FINOCCHIAROE poi Serena dodicenne che si fa largo al Palasport di Roma per accaparrarsi il fiore gettato da Mick Jagger in mezzo a migliaia di mani mulinanti e in trasferta a Londra al Chelsea flower show (qui incontra il rosaista Peter Beales e quasi non si trattiene, dando sfogo a una prosa che illumina sulla qualità generale dell'azzardo: «Volevo saltargli al collo e abbracciarlo, ma il suo tweed trasudava sobrietà da ogni quadratino e congelava i miei impulsi mediterranei». La terza lotta con il comico e sventola il manifesto della noia.
DANDINIIl libro, infatti, mette a dura prova lo stoicismo del lettore. E' curato, colorato, graficamente nobile, colmo di fregi ma è anche, uno straordinario allenamento allo sbadiglio. Tra una carezza a Ivan Cotroneo, una lisciata a Salvatore Settis e un abbraccio a Francesco Piccolo, la sensazione è quella di essere su divano - ma sì, rubiamo anche noi, in questo caso da Aldo Grasso - di "Parla con sé", il suo programma.
SANTORO-DANDINIFabio Fazio, la scorsa settimana l'ha ospitata per pubblicizzare il prodotto. Senza l'amato computer Serena ha faticato confondendo i piani e nomi delle piante. Un favore ben fatto, perché lo schermo fiorisce ormai di autoreferenzialità. Non la pianta nessuno e così, anche i gerani di Serena, senza che il conflitto d'interessi arrossisca, impennano le vendite. Noi, da lettori incolpevoli, preghiamo laicamente. Anzi la citiamo (pg. 300), leggere "Dai diamanti non nasce niente" è stata «un'ammazzata». Serena Dandini, per favore, non ci riprovare mai più.
LILLI GRUBER SERENA DANDINI2 - IL RIDICOLO E' IL MIO MESTIERE - LA DANDINI: ALLA RAI C'È UNA BRAVA GIARDINIERA...
Paolo Conti per il "Corriere della Sera" - http://www.corriere.it/politica/11_maggio_11/dandini-rai-giardiniera-vespa-santoro-minzolini-conti_8217b9ea-7be1-11e0-9798-7300882160ff.shtml
«Adesso alla Rai è arrivata una giardiniera.... Ci sono state grandi giardiniere donne, che hanno avuto istinto, gusto, sensibilità, grandi lavoratrici. Ci auguriamo che anche Lorenza Lei sia una grande giardiniera». Così Serena Dandini all'intervista -Spotlight per il Corriere tv parlando del suo nuovo libro Dai diamanti non nasce niente - Storie di vita e di giardini, edito da Rizzoli.
EVELINA CRISTILLIN SERENA DANDINI LILLY GRUBERProseguendo sul filo del gioco ha risposto ad alcune domande. Che pianta sarebbe Bruno Vespa? «Non ce lo vedo come pianta, o meglio forse penso a una pianta carnivora, battuta facile perché si occupa di delitti e di sangue...». E Augusto Minzolini il direttore del Tg1? «Difficile dirlo. Forse una cactacea, di quelle che piacciono tanto al presidente Berlusconi». Michele Santoro? «Un olivo grande radicato nel terreno. Oppure un limone che dà frutti tutto l'anno».
RUFFINI DANDINI jpegE ancora. «La Rai era un bel giardino..... Per fortuna crescono ancora tanti fiori che continuano a crescere senza cura, senza concime. Merito delle professionalità e dei talenti che non sono stati più curati. Per molto tempo alla Rai è mancato il giardiniere giusto...ma adesso è arrivata una giardiniera».
VERGASSOLA E DANDINI jpegPoi Serena Dandini ha parlato della scoperta di un Fabrizio de Andrè attentissimo giardiniere proprio grazie all'intuizione del titolo legato a Via del Campo. E ha scherzato: «Non hanno ancora inventato il concime giusto per la coppia, quando la pianta viene attaccata da giovani infestanti non c'è veleno che li possa distruggere... è più facile il rapporto con le piante».