Federica Angeli Francesco Viviano per "la Repubblica"
Gianfranco LandeSarà ascoltato oggi in procura il deputato verde austriaco, Peter Pilz, ovvero colui che presentò un´interrogazione parlamentare sull´affare "Eurofighter" per la fornitura di aerei da caccia venduti all´Austria e gestito da Gianfranco Lande, il Madoff dei Parioli.
Un passo in più dunque, oggi, per l´inchiesta portata avanti dal pm Luca Tescaroli e dagli uomini del nucleo valutario della guardia di finanza che lavorano, ormai da mesi, sulla colossale stangata da 170 milioni di euro messa in piedi da Lande & co, che ha truffato vip e notabili romani. Il deputato austriaco verrà quindi ascoltato dagli inquirenti in particolare per far luce sulla vicenda che vede il Madoff dei Parioli coinvolto in qualche modo in un traffico di armi e che tira in ballo anche l´Alenia Aeronautica, la società appartenente al gruppo Finmeccanica.
Nella sede dell´Alenia di Pomigliano d´Arco, dieci giorni fa è scattata una perquisizione da parte della Finanza. Lì sono stati sequestrati documenti importanti - copie di rapporti contrattuali, tutta la corrispondenza, epistolare e telematica, intrattenuta con Lande - per consentire ai magistrati di ricostruire l´operazione di fornitura di aerei e di materiale bellico da parte di un consorzio di società, fra cui Alenia appunto, al ministero della Difesa austriaca. In questa delicata operazione Lande fu chiamato in causa per fornire un´assicurazione atipica in caso di inadempienza degli obblighi contrattuali da parte dei fornitori.
LANDE- SEDE EGPIl boss della truffa dei Parioli, nel corso di un interrogatorio, aveva dichiarato di aver incassato 84 milioni di euro durante una manovra finanziaria «avente ad oggetto l´esternalizzazione del rischio di una compravendita di aerei da guerra tra la Germania e l´Austria». I soldi incassati dalla Vector Aerospace, società riconducibile al Madoff dei Parioli, sarebbero stati utilizzati, a suo dire, per pagare i dividendi agli investitori.
Ma c´è qualcosa, secondo gli inquirenti, di poco trasparente, poco chiaro in quell´operazione. Tanto che, Peter Pilz, il deputato verde austriaco, chiese conto dell´affaire alle autorità competenti, nel 2006, attraverso una interrogazione parlamentare. E sarà lui, oggi, a ricostruire quei rapporti Austria-Italia, su cui ha un dossier, per la fornitura di caccia Eurofighter.
«La Vector Aerospace è una società - aveva spiegato il mago del raggiro nel corso di uno degli interrogatori in procura - costituita nel 2005, nel quadro di un contratto con il dipartimento militare Eads della Germania. C´era stata una fornitura per 18 aerei caccia e altre apparecchiature belliche a favore del ministero della Difesa austriaco per un importo di circa 4 milioni di euro».
eurofighterIl contratto prevedeva una penale di circa il 5% degli importi della transazione, nel caso in cui Eads (la European aeronautic defense and space company) non avesse raggiunto un livello di compensazione industriale equivalente. «Le quattro società che controllano Eads - ha detto Lande agli inquirenti - avevano necessità di togliere questa partita fuori bilancio, ovvero il rischio del mancato pagamento».
Peter PilzLe dichiarazioni di Pilz saranno preziose e verranno comparate con tutti i file e il carteggio su cui la Finanza e gli agenti della polizia postale stanno da giorni lavorando per ricostruire, passo per passo, i rapporti intercorsi tra l´Alenia, Lande e l´Austria.
Intanto in procura si attende ancora Giuseppe Gambacorta, l´ultimo degli indagati nella truffa dei Parioli, commercialista e operatore finanziario, che, trovandosi all´estero, non è stato ancora interrogato.
L´ipotesi di reato formulata dal pm Luca Tescaroli nei suoi confronti è quella di attività finanziaria abusiva, esercitata tra il 1998 e il 2008 alle Bahamas, nel Regno Unito, in Lussemburgo e in altri Paesi in cui operava la Eim. A chiamarlo in causa sarebbero stati i due principali indagati di questa vicenda, Gianfranco Lande e il broker Roberto Torregiani.
eadsQuest´ ultimo, negli interrogatori avrebbe indicato Gambacorta come un promotore della società fantasma Eim. Il coinvolgimento del commercialista sarebbe legato, in particolare, al presunto investimento di 14 milioni di euro che gli inquirenti sospettano sia stato effettuato da esponenti della famiglia Piromalli, tramite il mediatore finanziario Matteo Cosmi, anche lui indagato.