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GHEDDAFI, NATO MALE, MORTO PEGGIO? - LA NATO DI BRONZO: “NON CI SONO PROVE CHE SIA VIVO DOPO I BOMBARDAMENTI, E NON CI INTERESSA” - IL PORTAVOCE LIBICO PRECISA: NON È STATO COLPITO IL SUO COMPOUND - PER I SITI DELL’OPPOSIZIONE, LE PERIFERIE DI TRIPOLI SONO IN RIVOLTA E VOGLIONO MARCIARE CONTRO IL RAIS, INSIEME AI MILITARI CHE STANNO PASSANDO COI RIBELLI - ACCUSA DELL’ALLEANZA: I PROFUGHI COSTRETTI A IMBARCARSI DALLA LIBIA PER POI AFFONDARE - IN EUROPA MENO DEL 2% DEI RIFUGIATI, IN ITALIA 11MILA…

Next: 1- A CHI IL PREMIO INTITOLATO A GUIDO CARLI, IL GOVERNATORE DELLA BANCA D’ITALIA CHE PIACEVA TANTO AL GRANDE CAPITALE DEL NORD (GIANNI AGNELLI PRINCIPE DELL’OFFSHORE, SEGNATAMENTE)? A LAZZARO GEROVITAL! E CHI LO FESTEGGIA? IL BERTO-LESO LETTA! 2- IL GRAN RITORNO DEI DUE PUZZONI BERLUSCONIANI, BUCARELLATI DI PROIETTILI DAI POTERI MARCI UNIFICATI (TRISTE TRIESTE) E LEGNATI DAI WOODCOCK (NAPOLI P4) CHE, TRA LE RIGHE E LE RUGHE, LANCIANO UN BALDO MESSAGGIO A LOR SIGNORI: \"RIPRENDERE CON RINNOVATO IMPEGNO NUOVE STRADE, MA SEMPRE CON I MEDESIMI PUNTI CARDINALI\" 3- POI SI SCOPRE CHE DOVENDO ANDARE AL CDA DELLA RCS, DAL QUALE C’È CHI SPERA CHE SI DIMETTA, GERONZONE IERI HA PREFERITO STARE A ROMA PER FARSI PREMIARE. E CASUALMENTE, MENTRE GLI OTTIMATI DI VIA SOLFERINO SI RIUNIVANO PER IL BENE DELLA LIBERTÀ DI STAMPA, QUELLO CONCIONAVA DI \"ARCICONFRATERNITE DEL POTERE\"
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1 - LIBIA: SITO OPPOSIZIONE, PERIFERIA TRIPOLI IN RIVOLTA...
(ANSA)
- Rivolte contro Gheddafi sarebbero scoppiate anche alla periferia di Tripoli e migliaia di ribelli sarebbero pronti a marciare verso il centro della capitale. Lo scrive il sito libico di opposizione Berniq che riferisce anche di alcuni video che mostrerebbero bandiere degli insorti che sventolano già anche su vari edifici della capitale.

RAID NATO SU TRIPOLI

2 - LIBIA:SITO OPPOSIZIONE, A TRIPOLI FORZE GHEDDAFI DEFEZIONANO...
(ANSA)
- Esponenti della sicurezza di Muammar Gheddafi a Tripoli starebbero defezionando e passando con i rivoltosi. Lo scrive un sito libico di opposizione Berniq citando testimoni oculari secondo i quali si starebbero sviluppando scontri alla periferia della città e il rais starebbe gradualmente perdendo il controllo della capitale. Sempre secondo il sito di opposizione, i ribelli sarebbero riusciti ad impossessarsi di armi, munizioni e molti veicoli appartenenti alla Brigata di Emhammad Al Meghreef, nelle vicinanze della capitale.

BOMBE SU TRIPOLI

3 - LIBIA: PORTAVOCE GOVERNO, NATO NON HA COLPITO COMPOUND RAIS...
(ANSA)
-Il portavoce del governo libico, Mussa Ibrahim, ha detto alla tv Sky News di non ritenere che il compound del colonnello Gheddafi a Tripoli sia stato colpito negli ultimi raid della Nato. "I raid hanno colpito il centro della città. Hanno centrato edifici governativi", ha detto il portavoce all'emittente, che riporta le sue dichiarazioni nel suo sito internet. "Questi non sono obiettivi militari. Perché li hanno presi di mira?", ha chiesto Ibrahim.

4 - LIBIA, NATO: NESSUNA PROVA SE GHEDDAFI SIA VIVO O MORTO...
(Reuters)
- La Nato non sa se Muammar Gheddafi sia ancora in vita, dopo che il leader libico non appare in pubblico dal 30 aprile e che stanotte un'incursione aerea avrebbe colpito il suo compound a Tripoli.

RIBELLI LIBICI

"Non abbiamo prove .Non sappiamo cosa stia facendo il signor Gheddafi. Non abbiamo informazioni di conferma, ha detto oggi rispondendo a una domanda dei giornalisti il generale di Brigata Claudio Gabellini, Capo Ufficio Operazioni dell' OUP.

Gabelli, che parlava in una conferenza stampa a Napoli, ha poi aggiunto: "Non abbiamo prove di cosa stia facendo e delle condizioni nelle quali si trovi Gheddafi e in effetti non ne siamo molto interessati, perché il nostro mandato è proteggere i civili dagli attacchi e quindi non stiamo cercando nessuna persona in particolare".

Ribelli libici Convoglio

5 - LA NATO NON STA DANDO LA CACCIA A GHEDDAFI...
IlSecoloXIX.IT
- La Nato «non sta dando la caccia a Gheddafi»: lo ha detto la portavoce Carmen Romero, rispondendo a domande di giornalisti sugli otto raid in circa tre ore condotti la scorsa notte dagli aerei dell'Alleanza su Tripoli. «La scorsa notte sono stati distrutti bunker di comando e di controllo usati dal regime di Gheddafi per colpire la popolazione civile», ha aggiunto il brigadiere generale Claudio Gabellini, in collegamento da Napoli, mostrando video e foto per dimostrare «l'alta precisione» degli attacchi Nato allo scopo di evitare vittime tra i civili.

Razzi dei ribelli libici

E sono discordanti le voci sui bombardamenti della scorsa notte. Il portavoce del governo libico, Mussa Ibrahim, ha detto alla tv Sky News di non ritenere che il compound del colonnello Gheddafi a Tripoli sia stato colpito negli ultimi raid della Nato. «I raid hanno colpito il centro della città. Hanno centrato edifici governativi», ha detto il portavoce all'emittente, che riporta le sue dichiarazioni nel suo sito internet. «Questi non sono obiettivi militari. Perché li hanno presi di mira?», ha chiesto Ibrahim.

6 - IMMIGRAZIONE: NATO; PROFUGHI COSTRETTI A IMBARCARSI DA LIBIA...
(ANSA)
Le truppe di Gheddafi costringerebbero con le armi in pugno immigrati libici ad imbarcarsi su barconi destinati ad affondare una volta preso il largo: è la denuncia fatta oggi dalla Nato, che ha espresso "grande preoccupazione" per questo tipo di rapporti che riguarderebbe "almeno un barcone, affondato poco dopo". "Se queste notizie saranno confermate, sarebbe un'altra prova del disprezzo per la vita umana del regime di Gheddafi", ha detto la portavoce Carmen Romero. "La Nato condanna questo tipo di azioni nel modo più totale", ha aggiunto.

Posto di blocco dei ribelli libici

7 - LIBIA: UNHCR; IN UE MENO 2% PROFUGHI, IN ITALIA 11.230...
(ANSA)
- Finora l'Europa ha ricevuto meno del 2% delle persone fuggite dalla Libia; in Italia ne sono arrivate 11.230. Sono i numeri dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), che fa il punto della situazione. Lo scorso fine settimana - afferma l'Unhcr - è stato registrato un aumento nel numero di arrivi attraverso il Mediterraneo: 5 le imbarcazioni giunte a Lampedusa, con a bordo complessivamente 2.400 persone, per la maggior parte africani dei paesi subsahariani. Molte le donne e i bambini tra loro. Tutte queste barche - una delle quali si era incagliata vicino alle coste dell'isola - sono state soccorse dalla Guardia Costiera e dalla Guardia di Finanza. I tre corpi sospinti ieri a riva dalla corrente apparterrebbero a passeggeri di quest'ultimo natante.

Il numero di persone arrivate in Italia e a Malta dalla Libia ha adesso raggiunto quota 12.360 - 1.130 a Malta - su un totale di 35 imbarcazioni. Prima della tragedia di venerdì - quando un'imbarcazione con a bordo circa 600 persone è andata in avaria poco dopo aver lasciato Tripoli - l'Unhcr era già venuto a conoscenza di barche in avaria da famigliari e sopravvissuti. Le persone che risultano disperse sono ben 800. L'Unhcr reitera l'appello, lanciato ieri, agli stati europei a mettere in atto urgentemente meccanismi più affidabili ed efficaci per il soccorso in mare nel Mediterraneo.

LIBIA c b a e c a d

E rivolge una ulteriore esortazione ai comandanti delle navi, affinché accrescano la vigilanza e si attengano sempre all'obbligo marittimo consolidato nel tempo di aiutare le persone in pericolo. L'Alto Commissariato esorta gli stati, le compagnie di navigazione commerciali e gli altri attori presenti nel Mediterraneo a tenere in considerazione il fatto che tutte le imbarcazioni che lasciano la Libia per l'Europa probabilmente necessitano di assistenza.

8 - LIBIA: CROSETTO, MISSIONE BREVE E DOPO-GHEDDAFI PROBLEMATICO...
(ANSA)
- Anche se non è possibile indicare date precise, la missione militare in Libia sarà "brevissima" ma sfocerà in un "dopo-Gheddafi" che rappresenta un "problema" a causa delle divisioni fra le tribù che si oppongono al colonnello. Lo ha detto il sottosegretario alla Difesa Guido Crosetto parlando a giornalisti a Istanbul. "Nessuno può dire quando terminerà la missione", ha premesso Crosetto in una conferenza stampa tenuta a margine della Fiera internazionale dell'industria della Difesa (Idef) apertasi oggi nella città turca sul Bosforo. "Tutti i paesi però - ha aggiunto il sottosegretario - non pensano a quello in Libia come ad un impegno a medio termine".

LIBIA

E per "primi la Francia e l'Inghilterra", i due paesi che hanno "spinto" di più per un intervento militare, ha ricordato Crosetto, "pensano ad un impegno breve". Insomma: sarà "una missione brevissima dal punto di vista militare" e "nessuno pensa" che possa durare come quelle in Afghanistan, Kosovo, Libano o altrove. "L'Italia - ha sottolineato il sottosegretario - l'ha detto in maniera più evidente grazie al fatto che è stata discussa una mozione" in parlamento. Parlando della fase successiva ad un' uscita di scena del leader libico Muammar Gheddafi, il sottosegretario ha ricordato che si è aperta "la via diplomatica che è parallela a quella dell' intervento militare per trovare una soluzione nel più breve tempo possibile.

"Il dopo Gheddafi" però, ha aggiunto é "un problema: sappiamo che non esiste un avversario di Gheddafi: esiste una Libia fatta di 130-150 tribù", con cui lo stesso colonnello "doveva trattare mensilmente". E' in atto un "grande sforzo diplomatico internazionale per trovare un accordo fra gli attori in libici che non sono né uno, né due né tre, ma sono molti di più".

 


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