Quantcast
Channel: Articoli
Viewing all articles
Browse latest Browse all 340557

1- IL \"GOLPETTO\" A SINISTRA SULLA GUERRA LIBICA E SULLA GOVERNANCE INETTA DEL PD (\"LA SINISTRA SIA CREDIBILE O RESTA ALL’OPPOSIZIONE\"), NON è STATO PER NULLA GRADITO DA CULATELLO BERSANI E COMPAGNUCCI. E BOMBARDIER NAPOLITANO VIENE CHIAMATO A RAPPORTO E REDARGUITO DA COLORO CHE LO HANNO TIRATO FUORI DAL MUSEO DELLE CERE DEL COMUNISMO D’ANTAN E RESUSCITATO CON UN BLITZ A SORPRESA SUL COLLE PIù ALTO (FU ELETTO A MAGGIORANZA SEMPLICE COI SOLI VOTI DELLA SINISTRA) 2- OK, MESSAGGIO RICEVUTO (IL \"PADRONE\" È SEMPRE COLUI CHE TI PIAZZA SU UNA POLTRONA) ED ECCO PARTIRE DAL \"COMUNISTA AMERIKANO\" UNA LEGNATA, ANCHE UN PO’ IMPAPOCCHIATA DAI CONSIGLIERI COSTITUZIONALISTI (TUTTE DE SINISTRA), SULLA CAPA TRICOLOGICAMENTE CONTRAFFATTA, AL PARI DELLA SUA POLITICA, DEL CAINANO: \"COALIZIONE DIVERSA DA QUELLA PRESENTATA ALLE URNE, IL PARLAMENTO SI ESPRIMA\" 3- AL SULTANO DI HARDCORE, CHE NON DIGERISCE LA LINEA DIRETTA OBAMA-QUIRINALE, NON PARE VERO DI SBEFFEGGIARLO: \"VINCEREMO SIA A NAPOLI CHE A MILANO. A QUEL PUNTO IL VOTO DI FIDUCIA LO CHIEDEREMO NOI. E VEDREMO CHI CI RIMETTERÀ LA FACCIA\"

Next: 1- MA QUESTO OSAMA BIN LADEN CHI ERA VERAMENTE? L’HANNO TROVATO CON 500 € CUCITI NEL CAPPOTTO, COME SI FA CON I RAGAZZI DA MANDARE IN GITA SCOLASTICA CON I SOLDI DI EMERGENZA, PER EVITARE CHE QUALCHE COMPAGNO GLIELI FREGHI. POI SALTA FUORI CHE SI FACEVA CONSEGNARE A DOMICILIO DUE CAPRETTI OGNI SETTIMANA, DIECI LITRI DI LATTE AL GIORNO, I QUOTIDIANI (CHE PAGAVA REGOLARMENTE UNA VOLTA AL MESE) E AVEVA DUE CAMERIERE AL SUO SERVIZIO. ANDAVA IN CITTÀ, ACCOMPAGNATO TALVOLTA DAI FIGLI (SOLO I MASCHI, CI MANCHEREBBE) A COMPRARE DOLCETTI E CARAMELLE. I NEGOZIANTI LO DESCRIVONO GENTILE E DI POCHE PAROLE. NELLA VILLA, CHE ASSOMIGLIA A TANTE COSTRUZIONI ABUSIVE DEL SUD ITALIA, VIVEVANO 13 BAMBINI 2- ADESSO SALTA FUORI CHE HA ANCHE LASCIATO L’ICI DA PAGARE. SI TRATTA DELL’EQUIVALENTE DI 500 EURO. SEMBRA UNO SCHERZO, MA È TUTTO VERO. RICORDA UN PO’ TOTÒ RIINA CHE ABITAVA NEL CENTRO DI PALERMO E MANDAVA LA MOGLIE A SGRAVARE ALL’OSPEDALE PUBBLICO CON LA TESSERA DELLA ASL O PROVENZANO CHE SPEDIVA I CALZINI DA LAVARE A SUA MOGLIE. E SI PAPPAVA LA RICOTTA ANCORA TIEPIDA...
$
0
0

1- DAGOREPORT
Il "golpetto" a sinistra sulla guerra libica e sulla governance inetta del Pd di Culatello Bersani, a pochi poi giorni dal voto amministrativo che vale un governo di Milano e Napoli ("La sinistra sia credibile o resta all'opposizione"), non è stato per nulla gradito da Culatello Bersani e compagnucci. E Bombardier Napolitano viene chiamato a rapporto e redarguito da coloro che lo hanno portato sul colle più alto (fu eletto a maggioranza semplice con i soli voti della sinistra).

Vincino su Napolitano e magistrati

Ok, messaggio ricevuto (il "padrone" è sempre colui che ti piazza su una poltrona) ed ecco partire dal "comunista amerikano" una legnata, anche un po' impapocchiata dai consiglieri costituzionalisti (tutte de sinistra), sulla capa tricologicamente contraffatta, al pari della sua politica, del Cainano: "Coalizione diversa da quella presentata alle urne, il parlamento si esprima"

NAPOLITANO E IL PAPA

Al Sultano di Hardcore, che non digerisce la linea diretta Obama-Quirinale, non pare vero di sbeffeggiarlo: "Vinceremo sia a Napoli che a Milano. a quel punto il voto di fiducia lo chiederemo noi. e vedremo chi ci rimetterà la faccia".


2- BERLUSCONI PRONTO ALLO SCONTRO CON IL COLLE: "SE VUOLE ATTACCARCI, SAPREMO RISPONDERE" - IL QUIRINALE: NON VIENE CHIESTO UN NUOVO VOTO MA CORRETTEZZA - IL CAVALIERE AVVERTE: "VUOLE UN VOTO DI FIDUCIA? DIMOSTRERÒ CHE POSSIAMO ALLARGARCI ANCORA"
Francesco Bei per La Repubblica

Giorgio Napolitano con la bandiera italiana

"Se vuole un nuovo voto di fiducia benissimo, accetto la sfida: gli dimostreremo che possiamo allargarci ancora di più". Silvio Berlusconi reagisce con stupore e irritazione a quella che considera "un'indebita intromissione" del capo dello Stato, per di più giunta in piena campagna elettorale. E ci vuole stavolta tutta l'arte diplomatica di Gianni Letta per evitare che la rabbia del premier tracimi dalle stanze di palazzo Grazioli e si trasformi in un duro scontro istituzionale con il Quirinale.

Umberto Bossi e Giorgio Napolitano

Il sottosegretario, dopo aver condiviso per telefono la replica dei capigruppo del Pdl, si mette subito in contatto con Napolitano, cerca di capire, riferisce al Cavaliere che il capo dello Stato non pretende un altro voto di fiducia. Ma ormai è tardi, le considerazioni del Colle non fanno che aumentare l'ira del Cavaliere, che non sente ragioni: "Se ci attacca sapremo rispondere. Quando siamo andati da lui l'ultima volta non ci disse nulla e adesso arriva, a freddo, questo colpo alle spalle".

h ing11 giorgio napolitano pietro ingrao fassino

Una versione che non trova riscontro sul colle più alto. Anzi, nel loro ultimo incontro alla Vetrata Napolitano chiese al capo del governo come si sarebbero configurati il governo e la maggioranza con i nuovi ingressi dei responsabili. E non ne ebbe risposta. Il problema, insomma, non sono la fiducia, i numeri del centrodestra alla Camera, non è questo che il Quirinale sta chiedendo al Pdl.

La richiesta investe al contrario un punto molto delicato, la presa d'atto ufficiale del cambiamento avvenuto nella maggioranza, tramite una comunicazione formale del governo alle Camere. "Una questione di correttezza e rispetto del Parlamento", affidata tuttavia alla autonoma valutazione dei presidenti di Camera e Senato e allo stesso capo del governo. Insomma, non è importante il modo, è indispensabile però che la comunicazione avvenga.

GIORGIO NAPOLITANO GIANNI LETTA

E Berlusconi può anche accusare Napolitano, come riferiscono abbia fatto, di "cavillosità" e "formalismi assurdi", ma è questo che richiede la stessa legge di riforma della presidenza del Consiglio. Che, al primo comma dell'articolo 5, impone al presidente del Consiglio di "comunicare alle Camere la composizione del Governo e ogni mutamento in essa intervenuto". Ma questa è l'ultima dimostrazione che ormai il presidente della Repubblica non vuole più usare l'arma preventiva della moral suasion affidandosi solo agli atti ufficiali.

us22 giorgio napolitano

Nel Pdl la rabbia e lo stupore del premier sono condivisi da tutti ai piani alti. I due capigruppo e i loro vice - Gasparri, Cicchitto, Corsaro e Quagliariello - impegnati da Napoli a Varese per la campagna elettorale, si consultano al telefono per vergare una risposta la più netta possibile al Colle. Ma per Berlusconi è ancora poco, vorrebbe di più, faticano a trattenerlo.

"Dal 29 settembre - spiega uno dei quattro capigruppo - abbiamo avuto sette voti di fiducia. Sembra che Napolitano non ne tenga conto e non si riesce a capire il perché. A meno che sotto non ci sia dell'altro, ma non ci si può credere". Parole che restano in sospeso, ma che danno corpo al timore che si è affacciato in queste ore a palazzo Grazioli. La paura cioè che Napolitano sia a conoscenza di qualcosa che ancora il premier neppure sospetta.

Come se i malumori dei tanti scontenti per le nomine dei 9 sottosegretari, oppure l'umore nero di un capo messo ai margini, come ad esempio Claudio Scajola, potessero coagularsi in qualcosa di più, una manovra capace persino di mettere a repentaglio l'esecutivo in caso di un voto di fiducia.

us16 giorgio cleo napolitano

Paure che Berlusconi stesso scaccia con la mano appena evocate: "Vinceremo sia a Napoli che a Milano. A quel punto andremo oltre i 324 voti che abbiamo, anche chi finora è rimasto alla finestra sceglierà di passare con noi. E potremo arrivare a 335 deputati".

us23 giorgio napolitano

Insomma, la convinzione è che un eventuale nuovo voto di fiducia, considerato oltretutto che le Camere riapriranno dopo le amministrative, si risolverà in un ulteriore rafforzamento della maggioranza. Preso in contropiede dalla nota del Quirinale, dopo aver ascoltato la spiegazione che arrivava dal Colle, Berlusconi ha quindi rilanciato sullo stesso terreno: "A questo punto il voto di fiducia lo chiederemo noi. E vedremo chi ci rimetterà la faccia".

3- E ADESSO IL QUIRINALE FA OPPOSIZIONE DA SOLO
Alessandro Sallusti per Il Giornale

giorgio napolitano papa benedettoXVI 001 lap

Ci eravamo sbagliati. Non è vero che la sinistra è morta. Oddio, quella guidata da Bersani in effetti ormai è un fenomeno da baraccone che trova spazio e voce soltanto a Ballarò e ad Annozero. Ma ce n'è un'altra che non demorde. Non è il Pd e neppure Di Pietro. Ha sede operativa al Quirinale, dove il comunista Giorgio Napolitano sta portando da solo sulle sue spalle tutto il peso dell'opposizione.

Il presidente non si dà pace che Berlusconi continui a governare nonostante tutto quello che gli è stato gettato addosso. E così ogni giorno se ne inventa una per minare, intralciare,boicottare l'azione della maggioranza. L'ultima è di ieri. Napolitano pretende, fatto inusuale, che le Camere votino le nomine dei nuovi sottosegretari scelti giovedì dal premier per fare spazio nel governo al nuovo gruppo dei Responsabili (quei parlamentari che, passando con la maggioranza, hanno sventato il blitz di Fini e Bocchino).

us20 giorgio napolitano 8c41 giorgio napolitano

Di fatto Napolitano pretende che l'esecutivo si sottoponga a un nuovo voto di fiducia, sperando forse che il malumore dei deputati pidiellini per le nomine dei Responsabili giochi un brutto scherzo al Cavaliere. Ormai ci provano in tutti i modi: le scissioni, i processi, le spiate nella vita privata, la politica internazionale (a proposito di Libia: sarà una coincidenza, ma è stato proprio Napolitano a dare il via ai bombardamenti, ben sapendo che la Lega si sarebbe infuriata).

Certo, dei deputati hanno cambiato schieramento. E allora? Da quando è successo Camera e Senato hanno già dato, tra diretti e indiretti, ben dieci voti di fiducia al governo. Non bastano? Stia tranquillo il Quirinale, arriverà anche l'undicesimo.

Ma quello che sorprende è che l'arbitro Napolitano fischia presunti falli contro la Costituzione solo quando crede e solo a senso unico. Prendiamo il caso Fini, eletto presidente della Camera da una maggioranza che ha rinnegato, che combatte e osteggia dentro e fuori l'aula. Vigliacco che il Quirinale abbia posto il problema a Fini e alla Camera.

con17 giorgio napolitano

No, quel salto della quaglia che modifica assetti politici e istituzionali, per lui è moralmente e formalmente corretto. E che dire degli abusi commessi dai pm di Milano contro Berlusconi nell'inchiesta Ruby. Possibile che lui, capo supremo della magistratura, non abbia avuto nulla da dire sulle intercettazioni abusive e illegali fatte sul telefonino del primo mi¬nistro?

8c14 giorgio napolitano

L'inquilino del Quirinale ormai è uomo di parte, questo è evidente. Del resto lo è sempre stato. Comunista convinto (votò a favore dell'invasione dell'Ungheria dei carri armati russi che fecero strage degli oppositori), fu eletto presidente della Repubblica con un blitz, e con i soli voti della sinistra.

Diciamo che è uno che ha il senso della gratitudine, e ora sta ricambiando l'insperato regalo. Nei giorni scorsi ha spronato la sinistra a fare meglio e di più. Come dire: compagni, datevi una mossa e non lasciatemi da solo perché a una certa età fare l'opposizione a tempo pieno stanca.

 


Viewing all articles
Browse latest Browse all 340557

Trending Articles