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SCAPPATI I BUOI COL BOTTINO, ORA IL “NUOVO” MONTEPACCHI BATTE CASSA DA MUSSARI E VIGNI

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Andrea Greco per La Repubblica

mussari vigni

Il Monte dei Paschi prepara il conto alla passata gestione di Giuseppe Mussari e Antonio Vigni, e alle banche Nomura e Deutsche Bank. Tutti sono chiamati a rispondere per danni da 1.200 milioni, per avere realizzato Alexandria e Santorini, operazioni «con obiettivi certamente illeciti di occultamento delle perdite» e «di totale irrazionalità e carenza di qualsiasi ragione e giustificazione economica».

VIGNETTA MANNELLI DAL FATTO MUSSARI E LA BANDA DEL jpeg

Con due relazioni da totali 74 pagine, allegate al materiale dell'assemblea del 29 aprile, il vertice guidato da Alessandro Profumo e Fabrizio Viola chiederà ai soci di votare l'azione
di responsabilità depositata al tribunale civile di Firenze un mese fa. Gli azionisti che leggeranno le carte, scaricate sul sito Mps, capiranno meglio il perché delle richieste danni: 700 milioni per Alexandria (ai due manager e a Nomura), 500 per Santorini (ai due manager e a Deutsche Bank). Solo di sovrapprezzo del funding, la prima è costata 111 milioni ai senesi, la seconda 62,4. Ma entrambe «non andavano realizzate», si legge nella relazione, e avevano «un obiettivo certamente illecito, l'occultamento della perdite.

ALESSANDRO PROFUMO E FABRIZIO VIOLA

Già questa sola considerazione sarebbe sufficiente a fondare la responsabilità non solo dei vertici Mps, ma anche dei soggetti terzi coinvolti, perfettamente consapevoli del contesto, delle finalità illecite che Mussari e Vigni intendevano perseguire e degli enormi pregiudizi che le operazioni causavano alla banca».

A Nomura e Deutsche Bank si contesta d'essersi prestate a un soccorso, lautamente pagato, per architetture «di evidente e totale irrazionalità, e prive di qualsiasi ragione economica». I due strutturati- derivati, inoltre, «non sono state correttamente contabilizzati né sottoposti alla necessaria approvazione del cda Mps».

Vigni - Mussari

Di questo la nuova gestione incolpa l'ex presidente («mirava a conservare la leadership per perseguire interessi estranei e contrari a quelli della società, e contribuì decisivamente all'operazione con Nomura ») e l'ex dg («deus ex machina del confezionamento derivati, che portano tutti la sua firma»).

Sull'ex capo finanza Gianluca Baldassarri «e su altri corresponsabili », poi, la banca si riserva di agire dopo la magistratura, che ieri a Siena ha tenuto un lungo vertice sulle trasferte di Milano e (giovedì) Lugano, questa giudicata «molto, molto proficua». Nuovi interrogatori sono in vista.

 


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