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POST-OSAMA - IL CONSIGLIO DI AL QAEDA STAREBBE PER RIUNIRSI PER DECIDERE IL NUOVO CAPO (ALMENO SIMBOLICO) DI UN’ORGANIZZAZIONE SEMPRE PIÙ FRAMMENTATA E “REGIONALE” - AL-ZAWAHIRI È L’ETERNO DELFINO, MA È ODIATO DA MOLTI E NON HA CARISMA O PREPARAZIONE RELIGIOSA - IN CRESCITA AL-LIBI, CHE VIENE DALLA TERRA DI GHEDDAFI, E AL-AWLAKI, AMATO PERCHÉ EBBE L’IDEA DELL’ESPLOSIVO NELLE MUTANDE (DI UN ALTRO, CHIARAMENTE) - MA IL PREDICATORE PIÙ POPOLARE È L’AMERICANO BRUFOLOSO ADAM GADAHN CHE, COME TUTTI I CONVERTITI, È IL PIÙ FOMENTATO…

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Guido Olimpio per "il Corriere della Sera"

Abu Yahya al Libi

La Cia spera di trovare nei computer sequestrati ad Abbottabad la risposta più importante: Osama davvero dettava soltanto le linee strategiche e lasciava agli altri i dettagli operativi? Nuovi elementi- non ancora resi noti ma solo accennati - ipotizzano un coinvolgimento diretto di Bin Laden. Un risvolto decisivo anche per capire chi potrà essere il suo successore. - dal fronte afghano-pachistano arrivano notizie su una riunione del Consiglio qaedista per designare l'Emiro, l'uomo che dovrà raccogliere la spada lasciata da Bin Laden.

Ayman al Zawahiri

Gli specialisti fanno alcuni nomi incrociando quanto c'è nei loro dossier con gli sviluppi di questi mesi. Il candidato più citato è ovviamente Ayman al-Zawahiri. Sessant'anni, egiziano, ha condiviso l'avventura qaedista e in questi anni ha mantenuto acceso il fuoco della propaganda. In suo favore: ha cominciato l'azione terroristica negli anni 80, dunque ben prima di Bin Laden; ha forgiato rapporti nell'arena jihadista; si è conquistato un ruolo mediatico che ha cercato di usare per imporsi come ideologo; piace all'ala più estrema.

topics yahya

A suo sfavore: non ha preparazione religiosa e carisma; è considerato da alcuni «un usurpatore» che si è legato ad Al Qaeda per convenienza; è stato ripudiato da leader storici del movimento egiziano; è ritenuto settario, tant'è vero che ha dedicato risorse e tempo a polemizzare con i «riformisti» . In conclusione: Zawahiri tende a dividere e non a coagulare. Più soft negli atteggiamenti, ma non nella sostanza Abu Yahya al-Libi. Come dice il nome viene dalla Libia e si è fatto strada all'interno del Gruppo combattente libico. Dopo lunghi studi coranici in Mauritania si è spostato in Afghanistan. Per gli americani è ossessionato dalla «ortodossia religiosa e dalla purezza» .

osama zawahiri

Grande oratore, è molto abile con il computer: tra il 2000 e il 2001 era il webmaster per i talebani. Catturato nel 2002 dai pachistani, è stato consegnato agli americani che lo hanno rinchiuso nella prigione di Bagram (Afghanistan). C'è rimasto per tre anni, poi è riuscito ad evadere trasformandosi in una «primula rossa» . Una vicenda personale e clamorosa che gli ha portato l'ammirazione dei mujaheddin. Da allora è aumentata la frequenza dei suoi sermoni audio e video. Una vera star. Per l'esperto Jarret Brachman, i qaedisti lo presentano come «un pensatore moderno e un combattente» .

osama bin laden ayman al zawahiri

L'ultimo messaggio risale al 12 marzo di quest'anno ed è un appello ai suoi connazionali affinché creino uno Stato islamico in Libia. Per alcuni esperti il lato debole è l'età: essendo nato nel 1963 è forse «troppo giovane» per sedere al fianco di vecchi combattenti che prima hanno affrontato i sovietici e poi i marines. È ancora più giovane - è del ' 73 - Anwar al-Awlaki, un imam ambizioso nato in New Mexico da una famiglia dello Yemen dove oggi è tornato. Pochi credono nelle sue quotazioni: è solo un predicatore del web, è troppo legato al teatro della penisola arabica, non ha la statura dei veterani.

gadahn wanted poster

Si è comunque fatto un nome sfruttando le operazioni tentate dalla branca yemenita di Al Qaeda. Avrebbe, tra l'altro, arruolato il nigeriano con le mutande bomba. È un istigatore «regionale» , che ha contatti con i capi storici ma il cui ruolo è stato ingigantito dall'eccessiva attenzione da parte degli Usa. Se la designazione del successore non è arrivata immediatamente, spiega l'intelligence, è perché i quadri di Al Qaeda temono di essere individuati: «Non sanno quello che conosciamo» .

anwar al awlaki

Sospettano che gli americani siano arrivati a Bin Laden perché qualcuno ha tradito. Dunque si sono fatti prudenti ed hanno evitato - almeno fino a poche ore fa- di uscire allo scoperto. Gli unici sono stati quelli dello Yemen, ma loro sono lontani dal «cuore» . L'organizzazione, nel medio periodo, potrebbe adottare un sistema doppio: la guida è assicurata dal comitato dove è riconosciuto un ruolo preminente ad uno dei dirigenti, mentre gli «affiliati» - dal Nord Africa all'Iraq - continuano perseguendo obiettivi locali e, quando sono nelle condizioni, quelli internazionali.

amd imam anwar al awlaki

Questo permetterebbe ad una branca regionale di «vendicare» il Califfo, portare in dote l'attacco alla casa madre e crescere nella considerazione di chi vive nel segno della Jihad. Altro aspetto, importante, è quello della comunicazione. Ora che Osama è caduto serve rivitalizzarla, magari pescando nell'archivio vecchi video del leader e accompagnarli a nuovi proclami. A Washington, infatti, sospettano che Osama abbia registrato un filmato da diffondere in caso di morte.

adam Yahiye Gadahn

Rispetto al passato, i propagandisti di Al Qaeda sono apparsi sotto tono, anche se hanno inventato un nuovo logo e usato come testimonial proprio Al Libi. Forse il loro «animatore» principale, il californiano convertito "Azzam l'americano"(alias Adam Gadahn), ha avuto dei problemi. Si è anche parlato di un suo possibile arresto. Per l'intelligence il silenzio non può continuare all'infinito. E per quanto immersi nella clandestinità i qaedisti dovranno reagire per dimostrare che la «carovana della Jihad» è in piena marcia anche senza la sua guida spirituale.

 


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