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MI PORTI UN TREMONTI A PALAZZO CHIGI! (giulio toccati!) - A poche settimane dall’indicazione di Alfano come suo possibile erede al trono, IL BANANA cambia cavallo e dirotta le sue preferenze sul ministro dell’Economia, solo pochi giorni fa nel mirino dei giornali vicini al premier e degli ultras berlusconiani che lo indicavano come un potenziale traditore - PD: \"Dopo aver bruciato la candidatura alla futura presidenza del Consiglio di Angelino Alfano, oggi Berlusconi ha bruciato anche quella di Giulio Tremonti. Chi sarà la terza vittima?\"...

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La Stampa,.it

Berlusconi Tremonti Manovra - Nonleggerlo

Incassato il voto della Lega Nord sulla mozione di maggioranza, Silvio Berlusconi guarda al futuro: quello immediato, rappresentato dalle elezioni amministrative di metà maggio che, dice intervistato da Bruno Vespa a "Porta a Porta", saranno «un test politico» al quale la maggioranza si presenta sicura di vincere nonostante il clima da «da guerra civile» , alimentato dalla sinistra e dalla «campagna eversiva» messa in atto dalla procura milanese che, sostiene il premier tornando ad attaccare i pm, puntava a «farmi fuori dalla vita politica».

BOSSI BERLUSCONI TREMONTI rio big

Ma Berlusconi pensa anche al futuro più in là da venire: quello in cui potrebbe passare la mano, almeno come presidente del consiglio. A poche settimane dall'indicazione di Angelino Alfano come suo possibile successore, cambia cavallo e dirotta le sue preferenze sul ministro dell'Economia Giulio Tremonti, solo pochi giorni fa nel mirino dei giornali vicini al premier e degli ultras berlusconiani che lo indicavano come un potenziale traditore.

A Vespa, Berlusconi spiega che del futuro candidato premier si discuterà non subito , ma a ridosso delle prossime elezioni politiche: «Vedremo alla fine di questa legislatura se sarà necessario per il centrodestra mettermi ancora quale candidato alla guida del governo. In quel caso io non mi tirerò indietro. Se invece verranno fuori altre personalità che possano suscitare consenso elettorale (e ne abbiamo diverse, Tremonti in primis), io sarei felice di poter restare ancora in politica ma occuparmi del PdL e lasciare ad altri la conduzione del governo».

ALFANO E BERLUSCON

La designazione di Tremonti, visto il credito di cui il ministro dell'Economia gode nella Lega Nord, può essere letta come parte di una strategia di rinnovata attenzione verso il Carroccio. E infatti, parlando con Vespa, il premier fa di tutto per minimizzare le frizioni con la lega sull'intervento in Libia e metterle definitivamente in soffitta. «Con Umberto Bossi - dice - non c'è stata nessuna incomprensione. La mozione sulla Libia ha dimostrato la solidità e la coesione della maggioranza contro le divisioni dell'opposizione».

GIULIO TREMONTI CON SILVIO BERLUSCONI INSTACCALATO

Secondo il premier l'asse con la Lega «è saldo, non c'è alcun dubbio a riguardo». « A volte, con Bossi - dice continuando a circoscrivere le tensioni della Lega - ci sono delle dialettiche che molto spesso originano nei periodi elettorali, a cui la Lega è molto sensibile. Ma poi alla fine si è sempre trovato un modo per ragionare bene e per arrivare a delle soluzioni condivise».

La volontà di riannodare il filo dell'alleanza con la Lega è testimoniata anche dall'incontro serale con Bossi per parlare dei tempi parlamentari «per fare le grandi riforme». Insomma, con la Lega c'è di nuovo un buon feeling. E Berlusconi sente di potersi permettere di correggere il Carroccio sull'allarme immigrati: «Siamo un paese di 60 milioni di abitanti e non dobbiamo aver paura dell'arrivo di qualche migliaio di persone». Berlusconi sembra più preoccupato per le possibili reazioni dei terroristi islamici davanti al'uccisione di Bin Laden. «Tutti i paesi democratici - sostiene il premier - temono ritorsioni dopo l'uccisione di Osama Bin Laden, per questo teniamo le antenne alzate come tutti i servizi segreti occidentali».

Vespa e Berlusconi che firma il Contratto con gli italiani

Questo non significa sminuire il colpo inflitto al terrorismo: « Aver eliminato Bin Laden significa aver tolto non solo l'uomo di punta ma anche l'ispiratore di tutta la politica sovversiva di Al Qaeda». Durante l'intervista con Vespa, Berlusconi parla anche di conti pubblici, difendendo la linea rigorista di Tremonti: «Ci sono delle situazioni del bilancio che richiedono assoluto rigore e Tremonti non può inventare delle disponibilità che nel bilancio non ci stanno».

FRATTINI BERLUSCONI TREMONTI ALFANO

Intanto dalla maggioranza arrivano le prime reazioni sulle perole di Berlusconi su Tremonti. L'annuncio a sorpresa del premier non ha scosso più di tanto né il Pdl, né la Lega che con Umberto Bossi ha interpretato le parole del Cavaliere più come una mossa scaramantica che come una designazione. «Dopo di lui non ci sarà il diluvio. Berlusconi resterà a lungo, si sa che io sono amico di Tremonti ma secondo me Berlusconi dice le cose per allontanare il più possibile il momento», ha infatti risposto il Senatùr ai cronisti.

E il ministro Roberto Maroni ha idealmente stretto la mano al premier in pectore: «Tremonti? È un ottimo ministro e sarebbe un ottimo presidente. Ma l'ho sempre detto». L'interessato ovviamente tace ma dal suo entourage si è saputo che questo riconoscimento gli ha fatto molto piacere. Forse un pò amareggiato il ministro Alfano che però da Campobasso non ha fatto trapelare la delusione: «Se l'ha detto Berlusconi è una cosa condivisibile». E mentre gli scajoliani tacciono, dall'opposizione si ironizza sull'affollato parterre di candidati indicati da Berlusconi.

MARONI E BERLUSCONI A TUNISIBerlusconi da vespa

«Dopo aver bruciato la candidatura alla futura presidenza del Consiglio di Angelino Alfano, oggi Berlusconi ha bruciato anche quella di Giulio Tremonti. Chi sarà la terza vittima?», osserva Nico Stumpo, responsabile Organizzazione del Pd.

Sarcasmo anche dal Fli con Giorgio Conte: «Dopo Alfano tocca a Tremonti. A questo punto siamo ansiosi di scoprire i nomi che arriveranno nelle prossime settimane e che si giocheranno la leadership nel PdL. Magari tra qualche mese Silvio Berlusconi indicherà anche Giorgio Stracquadanio e Domenico Scilipoti».

 


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