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OSAMA DEAD - L’ALTRA FACCIA DELLA FESTA è LA PAURA - RICHIAMATI DA FUKUSHIMA I MARINES ADDESTRATI A RISPONDERE AD ATTACCHI “NON CONVENZIONALI”, ALLERTATE TUTTE LE AMBASCIATE E LE BASI USA - A SPAVENTARE DI PIÙ SONO LE CELLULE DORMIENTI DI AL-AWLAKI, L’IMAM NATO IN NEW MEXICO CHE NON FA MISTERO DI VOLER SUPERARE LE SANGUINOSE GESTA DI BIN LADEN - IN ITALIA AUMENTA LA VIGILANZA ALLE SEDI SENSIBILI E IN VATICANO - …

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Maurizio Molinari per "la Stampa"

Osama vivo 2002 2

I team dei Marines per rispondere ad attacchi non convenzionali tornano dal Giappone, le città americane accrescono i dispositivi di sicurezza, le ambasciate all'estero si blindano e l'allarme terrorismo riguarda anche il territorio dei Paesi alleati, Italia inclusa: a 76 ore dall'eliminazione di Osama bin Laden gli Stati Uniti temono che stia per arrivare la rappresaglia di Al Qaeda, intenzionata a causare il più alto numero di vittime.

È Robert Gates, capo del Pentagono, ad ordinare alle squadre di emergenza dei Marines di tornare in fretta dal Giappone perché il rischio di contaminazione radioattiva a Fukushima oramai passa in secondo piano rispetto ai timore che Al Qaeda possa lanciare un attacco non convenzionale contro una grande città americana.

I dispositivi di rilevamento di sostanze radioattive, chimiche o batteriologiche sono stati rafforzati in tutte le metropoli degli Stati Uniti su disposizione di Janet Napolitano, ministro della Sicurezza Interna, mentre a New York è il sindaco Michael Bloomberg a parlare in tv alla cittadinanza spiegando che «siamo la città più protetta al mondo» e dunque ogni abitante può «continuare a fare la propria vita».

Obama Superman

Ma l'aumento delle misure di sicurezza è palpabile ovunque: più polizia, più elicotteri, più controlli alle entrate delle città e soprattutto l'aumento della sorveglianza sulle comunicazioni online da parte di Fbi, Cia e Nsa memori del fatto che i più recenti tentativi di attentati contro gli Stati Uniti - ultimo quello dello scorso maggio con un'autobomba a Times Square - sono stati preceduti da comunicazioni elettroniche originatesi in Yemen dalle cellule guidate da Anwar al-Awkali, l'imam nato in New Mexico che non fa mistero di voler superare le sanguinose gesta di Bin Laden.

Gli americani festeggiano la cattura di Osama

Per l'Fbi il nome di al-Awlaki evoca il rischio di cellule jihadiste dormienti o «lupi solitari» sul territorio nazionali, a cui potrebbe essere stato ordinato in passato di avere piani pronti con cui causare un alto numero di vittime. L'altro fronte di allarme è quello di ambasciate e consolati nel mondo: l'allerta firmata dal Segretario di Stato Hillary Clinton non esclude alcun Paese anche se le aree più a rischio sono Medio Oriente, Africa, Estremo Oriente ed Europa.

Robert Gates il Segretario alla Difesa USA

Nel Vecchio Continente il Pentagono ha emanato nuove disposizioni per i militari di stanza nelle basi della Nato coordinando ogni passo con i governi alleati. È per questo che in Italia il Dipartimento di Pubblica Sicurezza ha emesso una circolare nella quale si chiede di «innalzare al massimo» i livelli di sicurezza attorno agli «obiettivi sensibili» che non sono solo quelli riconducibili agli Stati Uniti ma includono anche «luoghi istituzionali e simboli della Cristianità» ovvero il Vaticano.

Anwar-al-Awlaki

Il testo della circolare fa esplicito riferimento alla possibilità di «azioni ritorsive di terroristi in Italia dopo l'uccisione di Bin Laden» in maniera analoga a quanto hanno fatto le equivalenti autorità degli altri maggiori Paesi europei. D'altra parte è lo stesso capo della Cia, Leon Panetta, che in una comunicazione ai dipendenti di Langley avverte sulla possibilità che «dopo il grave colpo subito Al Qaeda provi a vendicarsi».

Nel tentativo di prevenire tale scenario l'intelligence elettronica sta cercando di sfruttare le informazioni trovate nel rifugio di Bin Laden per individuare i nuovi possibili leader di Al Qaeda, a cominciare dall'egiziano Ayman al-Zawahiri, in una corsa contro il tempo tesa a scompaginare gli eventuali piani di vendetta dei jihadisti.

 


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