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PARMALAT RANCIDO - IL TITOLO VELEGGIA SOPRA 2,6 €, PREZZO DELL’OPA DI LACTALIS, E BONDI VUOLE CHIEDERE 2,8 €, PER DARE AI PICCOLI AZIONISTI GLI STESSI SOLDI INCASSATI DAI FONDI SPECULATIVI - CHI DIRÀ SE IL PREZZO È GIUSTO? GOLDMAN, CHE OLTRE AD AVER STIPENDIATO LETTA FINO AL 2008 (ORA HA INGAGGIATO UN SOCIO DELL’EX STUDIO FISCALE TREMONTI), È UNA DELLE POCHE BANCHE A NON AVER CONTENZIOSI PER IL CRAC DI TANZI - MA I FRANCESI NON DEVONO MICA RISPETTARE IL PARERE DI GOLDMAN: TANTO NESSUNO OFFRE DI PIÙ - IN ATTESA DEL PARERE CONSOB, I CONSUMATORI RICORRONO AL TAR CONTRO L’OPA…

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1 - BORSA: PARMALAT (+0,39%) SALE A 2,606, SOPRA PREZZO OPA DI LACTALIS...
Radiocor
- Parmalat supera in Borsa il prezzo dell'Opa lanciata dai francesi di Lactalis ed e' la prima volta che accade da quando i francesi hanno lanciato la loro offerta. A Piazza Affari le azioni del gruppo di Collecchio scambiano a 2,606 euro, in progresso dello 0,39% contro i 2,6 euro dell'Opa Lactalis. Forti anche gli scambi pari a 9,5 milioni di titoli rispetto ai 33 milioni della media degli ultimi 30 giorni.

Enrico Bondi


2 - OPA PARMALAT, BONDI SCHIERA GOLDMAN SACHS...
Vittorio Malagutti per "il Fatto quotidiano"

É rimasto deluso chi ieri si aspettava che Enrico Bondi tentasse in extremis di mettere un altro bastone tra le ruote della scalata di Lactalis alla Parmalat. Qualcuno pensava che il gran capo del gruppo di Collecchio chiedesse ai francesi di alzare la loro offerta da 2,6 a 2,8 euro. Un prezzo pari, quindi, a quello pagato quasi due mesi fa dall'azienda transalpina ai tre fondi d'investimento stranieri che controllavano il 15 per cento della multinazionale che fu di Calisto Tanzi.

Invece no, ieri il consiglio di amministrazione ha scelto per il momento di non pronunciarsi nel merito di un'offerta che comunque, nel comunicato finale, viene definita "non sollecitata nè concordata". A valutare se sarà il caso di raccomandare un ritocco all'insù del prezzo sarà la banca d'affari americana Goldman Sachs, ingaggiata in qualità di advisor insieme a tre studi legali. La scelta di Goldman è stata fatta all'interno di una cerchia forzatamente ristretta di candidati. Bondi infatti ha imposto di escludere le banche fin qui coinvolte a qualunque titolo nelle vicende di Collecchio.

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L'istituto americano ha peraltro ottimi agganci in Italia. Agganci a livello di governo. Advisor per l'Italia di Goldman è infatti Enrico Vitali, avvocato e tributarista legatissimo a Giulio Tremonti di cui è stato a lungo socio nello studio Tremonti, Vitali, Romagnoli, Piccardi. Vitali, tra l'altro fa parte di un comitato di nomina governativa per lo sviluppo e la tutela all'estero degli interessi nazionali. Prima di Vitali, Goldman aveva scelto come advisor Gianni Letta, che ha dato le dimissioni nel 2008 quando è tornato sulla poltrona di sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Tremonti e Letta sono stati fin qui i principali sponsor di una cordata italiana, finanziata anche con denaro pubblico, contro Lactalis.

Emmanuel Besnier

Sulla base della cosiddetta fairness opinion dei consulenti toccherà poi agli amministratori di Parmalat dare l'indicazione finale. Indicazione che non sarà in nessun modo vincolante per Lactalis, che potrà comunque mantenere invariate le condizioni dell'opa. Certo è, però, che un giudizio negativo del consiglio di Parmalat nel merito dell'offerta potrebbe riaccendere il fuoco delle polemiche politiche. L'eventuale adeguamento del prezzo da 2,6 euro a 2,8 potrebbe costare ai francesi oltre 250 milioni in più, ma avrebbe il merito di rendere più equa l'operazione.

GIANNI LETTA

Ai piccoli azionisti verrebbe infatti garantito lo stesso trattamento a suo tempo riservato ai fondi Mackenzie, Skagen e Zenit, che a marzo sono riusciti a fare il pieno di profitti. D'altra parte è anche vero che per mesi e mesi, fino al'inizio di quest'anno, il titolo Parmalat ha viaggiato su quotazioni di 2 euro e anche meno, quindi di molto inferiori all'offerta di Lactalis. In altre parole, per la grande maggioranza dei risparmiatori l'offerta dei francesi, anche senza ritocchi al rialzo, resta comunque molto vantaggiosa.

enrico_vitali

Entro le prossime due settimane (ma probabilmente il verdetto arriverà prima) anche la Consob dovrà dare il proprio verdetto sulla regolarità dell'operazione. La Commissione potrebbe chiedere chiarimenti o maggiori garanzie. Il via libera dell'Autohority presideduta da Giusepe Vegas servirà anche ad autorizzare la pubblicazione del prospetto informativo sull'Opa. Sarà così finalmente possibile conoscere i dati di bilancio del gruppo francese, che da anni non pubblica bilanci.

Un fatto grave per una multinazionale delle dimensioni (10 miliardi di giro d'affari) di Lactalis. Un fatto che ha portato due movimenti per la difesa dei risparmiatori (Codacons e Associazione utenti servizi finanziari) a presentare un ricorso al Tar per bloccare l'Opa proprio per scarsa trasparenza del gruppo francese. Meno combattivo è invece sembrato Silvio Berlusconi che ieri nel corso del vertice di maggioranza ha sottolineato che l'offerta francese è un'operazione in regola con il mercato.

 


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