Fabio Cavalera per il "Corriere della Sera"
William e Kate in barca kate middleton con william a ibizaCose da Windsor. Solo una famiglia con questo blasone, raffinato e kitsch, può accogliere al «royal wedding» illustri monarchi come il re di Tonga, George Tupou V, che ha studiato a Oxford ma che apostrofa in maniera brutale i sudditi delle 170 isole del Pacifico su cui regna: «Sono dei parassiti» . O il re dello Swaziland, quel Mswati III che ha 14 mogli, una delle quali pescata a letto col ministro della giustizia. Che male c'è? In un matrimonio planetario non mancano le comparse, chiacchierate o no che siano.
E allora, ecco George Tupou V, il playboy sessantenne, e Mswati III, il tiranno «leone» (suo soprannome) che i codici tribali hanno autorizzato a farsi ripagare dalla consorte infedele con una mandria di mucche, entrambi freschi e pronti per il Kate William day. Non c'è da ridere. I Windsor sono la soap opera di maggiore successo e la più lunga. Altro che «Sentieri» o «Beautiful» .
E nelle soap opera accade di tutto: le feste e le nozze da favola, le storie di corna raccontate dai maggiordomi infedeli (Paul Burrel ha venduto a peso d'oro i particolari piccanti delle relazioni di Diana con gli amanti), le gelosie (fra la regina madre e il genero Filippo), i valletti stuprati (George Smith accusò i Windsor di insabbiare le violenze sessuali di uno dei servitori di Elisabetta e Filippo), le nottate hard e i ricatti (le prestazioni del visconte di Linley, David Armstrong Jones, nipote della regina, filmate di nascosto), i funerali pieni di lacrime, il cinismo che accompagna le amicizie meno rispettabili (il tunisino Ben Alì, i regnanti del Bahrein, i despoti del Turkmenistan), le buone azioni (Harry che raccoglie fondi per i bimbi poveri del Lesotho).
William e Kate gli scatti ufficialiKATE E WILLIAMÈ la saga di un clan, di una corte, di un'azienda (non a caso si parla di «The Firm» ) che nel ventunesimo secolo, pur con un carico pesante di tradizioni, riesce a calamitare l'attenzione degli affamati consumatori di gossip e degli indifferenti per finta, tanti, che dissimulano il loro interesse ma si nutrono di cronache di Palazzo. I Windsor accontentano tutti: i fan che li seguono, i curiosi che si divertono, gli scettici che si limitano a una veloce occhiatina.
Ma come si fa a non stare dietro, a questi Windsor? Sono un'enciclopedia di scandali, un po' veri e un po' no, sono ultraconservatori e tecnologici (da tempo si affidano a Facebook e Twitter), imprevedibili (la regina ha messo la sua Jaguar in vendita su eBay, William s'infila il casco e circola in incognito per Londra sulla Ducati rossa). Sembrano declinare verso il tramonto e si ritirano su. Costano a ogni contribuente appena 0,66 centesimi all'anno: meno di una pinta di birra, dieci volte meno di un cinema. Una cifra modesta per uno spettacolo unico.
Benedetto XVI e la regina ElisabettaLasciamo perdere sia Giorgio V, il primo monarca Windsor, sia Edoardo VIII che abdicò per stare con la sua Wallis Simpson, sia Giorgio VI, il balbuziente. Stiamo al presente. Gli inglesi rispettano la discreta e distaccata Elisabetta, fresca di ottantacinquesimo compleanno, che adora i suoi cavalli e i suoi corgi gallesi più di ogni altro essere al mondo, le hanno perdonato quei terribili silenzi seguiti alla morte di Diana e si emozionano se sale infreddolita su un normalissimo treno per la vacanza.
Lauto di Carlo e CamillaSopportano, invece, a mala pena lo «sciocco fannullone» (così si è autodefinito) Filippo, duca di Edimburgo e principe delle gaffes (nel mezzo della crisi dei primi anni Ottanta, quando i senza lavoro arrivarono a essere quasi il 13 per cento della popolazione attiva, commentò sprezzante: «Prima, tutti dicevano che lavoravano troppo e non avevano tempo libero.
n carlo camilla lapresse0017Oggi, che hanno il tempo di divertirsi, si lamentano perché sono disoccupati» ). Apparentemente e fino a che non mette il becco nelle questioni pubbliche o, con la sua rete di conoscenze, non condiziona alcune stravaganze immobiliari, i sudditi di sua maestà sorridono all'ambientalista Carlo. Detestano il maleducato Andrea duca di York, che se la spassa con le escort e gli amici americani pedofili ma che, sfruttando la carica di ambasciatore del commercio, tratta con oligarchi e sceicchi, curando il portafoglio personale.
lady diana 01Si divertono a ripassare le vecchie peripezie sentimentali della principessa Margaret (la sua cotta per l'ex pilota della Raf Peter Townsend), insignita dell'Ordine della Giarrettiera e dell'Ordine del Cardo, e gradiscono i silenzi di Edoardo, conte di Wessex, con master d'arte a Cambridge, l'unico dei quattro figli della regina che non ha divorziato. Sua moglie Sophie, invece, è cascata nel solito vizietto e le critiche l'hanno punta: lei cura le pubbliche relazioni e ha promesso la cuccagna a un potenziale cliente, sfruttando la prossimità all'olimpo reale.
È una tribù variopinta. Adesso prendono la scena della soap opera i giovani Windsor. William si sposa e, un giorno, sarà incoronato: però lui sogna, e lo ha confessato, di vivere tranquillo come la sua adorata e scomparsa bisnonna, la regina madre, la più amata. Sfortunato: l'etichetta non lo ammette. Harry, il fratellino e testimone di nozze, da adolescente ne ha combinate parecchie: alcol, spinelli, imbarazzanti travestimenti da nazista in discoteca, risse.
Lady DianaMa perché inorridirsi? È la sorte che tocca a molti ragazzi di sangue blu e non di sangue blu. È la cultura del venerdì sera balordo. Al cinquantesimo compleanno di papà, ubriaco fradicio, Harry si denudò fra gli ospiti sconcertati. Simpatico a suo modo. La «pecora nera» si è calmata. Ha voluto andare in Afghanistan, missione vietata a William. Sgomitano le sue cugine Eugenia e Beatrice, figlie di Andrea e Sarah Ferguson (la duchessa di York ribattezzata dai tabloid «duchessa di Pork» , ai margini del clan, ansiosa di sollecitare una mazzetta di 500 mila sterline a un finto businessman: «Sa, non ho un soldo» ). Eugenia è l'ultima «enfant terrible» .
Edoardo VIIIPapà Andrea ha confessato: «Eugenia ha la tendenza a essere teppista» . Un paio di anni fa, la immortalarono al SophistiCats Gentlemen's Club attorcigliata al palo della lapdance. «Moderna e sexy come l'inferno» , ha scritto il mensile Tatler. È il caso di storcere il naso? Be', ai britannici i Windsor non dispiacciono. Un sondaggio (condotto per la rivista Prospect) rivela che i repubblicani sono diminuiti dal 19 al 13 per cento.
Un altro sondaggio (per il Guardian) annuncia che quasi 7 britannici su dieci pensano che il Regno starebbe peggio senza la famiglia reale. Buckingham Palace è il simbolo dell'unità nazionale e trova l'apprezzamento dello storico marxista Eric Hobsbawm: «La monarchia costituzionale senza potere esecutivo è una cornice affidabile per i regimi liberal democratici» .
I Windsor dormono tranquilli. Il peggio è passato. E se funzionerà il fattore William-Catherine (quel marchio «WC» che qualcuno della corte non voleva stampare sulle tazze di porcellana commemorative perché il wc è fuori luogo), se la coppia sarà discreta ma accessibile al popolo, allora, il futuro è in cassaforte. Lunga vita a re e regine Windsor.