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TRA WOJTYLA BEATO E IL CONCERTONE, SENZA SAN BERTOLASO IL PRIMO MAGGIO ALE-DANNO TEME IL CAOS - MARRAZZO COMMEMORA DI CARLO MA SEMBRA PARLARE DI SÉ (“ERA STATO COLPITO LÀ DOVE NESSUNO HA IL DIRITTO DI COLPIRE”) - LUCI FRANCESI ILLUMINERANNO GLI UFFICI PUBBLICI DE NOANTRI - MR. CEPU SCENDE IN POLITICA…

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Da "Italia Oggi"

GIANNI ALEMANNO

1. WOJTYLA BEATO, SENZA SAN BERTOLASO IL PRIMO MAGGIO SI TEME IL CAOS...
La beatificazione di papa Giovanni Paolo II, programmata per domenica prossima in Vaticano, sarà il primo grande evento senza la regia di Guido Bertolaso. E chi ha nostalgia dell'ex numero uno della protezione civile spera in un flop, per dimostrare, una volta di più, le sue capacità organizzative.

Con la speranza di poterlo richiamare in servizio. In effetti, in Campidoglio, intorno al sindaco Gianni Alemanno, c'è chi trema pensando a cosa accadrà nel week-end: a piazza San Pietro sono attesi oltre cinquanta capi di stato, e due milioni di pellegrini. Senza contare il concertone della Cgil, a piazza San Giovanni, e altre manifestazioni alla fiera di Roma, dove oltre a Moa Casa si svolgerà l'assemblea della Banca di Credito Cooperativo di Roma, con oltre 5mila persone.

GIANNI ALEMANNO

Migliaia di pullman (in maggioranza provenienti dalla Polonia e dalla repubblica Ceca), arriveranno il 30 aprile, per lasciare la capitale la sera del primo maggio, e i pellegrini giungeranno dalla Spagna e dalla Francia anche in nave, sbarcando al porto di Civitavecchia. Infine, anche le Ferrovie guidate da Mauro Moretti daranno il loro contributo al caos, con una serie di modifiche alla circolazione ferroviaria programmate da oggi a domenica 15 maggio sulle linee Fr1 (Orte - Fiumicino aeroporto), Fr2 (Roma - Tivoli), Fr3 (Roma - Viterbo), Fr5 (Roma - Civitavecchia), Fr6 (Roma -Cassino) e sulla Orte - Viterbo, con cancellazioni, limitazioni e sostituzioni di corse ferroviarie con pullman per consentire lo svolgimento di attività di manutenzione straordinaria ai treni e all'infrastruttura ferroviaria: la classica goccia che fa traboccare il vaso.

GIANNI ALEMANNO

Per non parlare delle preoccupazioni dei responsabili dell'intelligence, mobilitati nel monitoraggio dei gruppi anarchici e anticlericali, oltre che del terrorismo internazionale: dalle contestazioni plateali agli attentati, nessun segnale, anche quello apparentemente più insignificante, viene tralasciato dagli 007. E senza Bertolaso, come si sente dire a palazzo Chigi, «tutto appare più difficile». (Pierre de Nolac)

2. LA PREDICA DI MARRAZZO...
«Si vive in un tempo in cui le persone scomode sembrano cattive», ha detto ieri l'ex governatore della regione Lazio, Piero Marrazzo. Il giornalista ha usato queste parole per ricordare lo scomparso Mario Di Carlo, nella camera ardente regionale: «Di uomini così, con la schiena dritta, non se ne vedono così tanti. Mario era una persona che sapeva dire le cose in maniera schietta, leale, vera. E non lo dico perchè sto ricordando una persona che non c'è più, ma perché era così quando era in vita».

Marrazzo non ha perso l'occasione per accusare Report, il programma di Raitre che aveva trasmesso un fuorionda che costrinse Di Carlo a restituire la delega ai rifiuti: «Era stato colpito là dove nessuno ha il diritto di colpire». (Donato de' Bardi)

GIANNI ALEMANNO

3. I FRANCESI ILLUMINANO LA NOSTRA PA...
Luci francesi stanno per accendersi negli uffici pubblici nostrani. Proprio nelle ore in cui Silvio Berlusconi e Nicolas Sarkozy annunciavano, almeno a parole, la ritrovata armonia tra Italia e Francia, due colossi transalpini del settore idrico ed energetico si sono aggiudicati una profumata commessa nella penisola. Parliamo di Veolia ed Edf (Électricité de France), che forniranno energia elettrica e gestiranno impianti di illuminazione per gli uffici della pubblica amministrazione italiana.

Il tutto per una cifra che, complessivamente, può arrivare a circa 50 milioni di euro. Insomma, i transalpini, in questo periodo non troppo ben visti per le loro mire espansionistiche su Parmalat ed Edison, in realtà stanno dimostrando per altri canali la loro capacità di penetrazione nel sistema economico italiano.

WOJTYLA

Ultima prova è appunto un maxiappalto che la Consip, società del ministero del Tesoro che funge da centrale acquisti per la Pa, ha aggiudicato per la fornitura del cosiddetto «servizio luce». Si tratta, come viene dettagliatamente illustrato nei documenti di gara, di un servizio che «comprende le attività di acquisto dell'energia elettrica, l'esercizio e la manutenzione degli impianti di illuminazione pubblica e gli interventi di adeguamento normativo, tecnologico e di riqualificazione energetica».

maciel - wojtyla

La Consip, in realtà, nei giorni scorsi ha aggiudicato due degli otto lotti di cui si compone la gara. Il lotto numero cinque, che prevede la fornitura del servizio nel Lazio e in Abruzzo, è stato appunto assegnato ai francesi, per un massimale di 40 milioni di euro, a cui possono essere aggiunti altri 8 milioni nel caso in cui gli uffici pubblici italiani chiedano servizi integrativi. Ebbene, il lotto in questione è stato vinto da un raggruppamento temporaneo di imprese all'interno del quale la fanno da padrone la Citelum Sa e la Siram spa. Le due società, per il tramite della holding Dalkia, fanno capo proprio ai big transalpini Veolia ed Edf.

Wojtyla e la Poltawska col marito

Curioso notare come giusto quest'ultima società sia al centro delle polemiche tra Francia e Italia per il tentativo di mettersi a capo di Edison. Ma anche Veolia, secondo alcune ricostruzioni, sarebbe al centro di alcune operazioni che la vedrebbero protagonista in Italia del business dell'acqua. La vicenda è legata al recente ritiro del piano nucleare da parte dell'Italia. Per lo sviluppo del progetto il governo aveva coinvolto il big francese del settore, ovvero Areva, a questo punto penalizzato.

Karol Wojtyla

Con la rinuncia al piano, e il conseguente venir meno dell'interesse per il referendum, ecco però emergere il disegno sotto traccia di Veolia. Tra i quesiti referendari, infatti, c'è anche quello relativo all'apertura del sistema idrico pubblico alla gestione privata, decisa non molto tempo fa dall'esecutivo italiano. Ebbene, secondo alcune ricostruzioni, l'uscita di scena di Areva potrebbe aprire la strada all'ingresso di Veolia nel business dell'acqua privatizzata. La rinuncia ai quesiti, infatti, farebbe rimanere inalterata la stessa privatizzazione. E di questo potrebbe appunto approfittare Veolia, che proprio nella gestione dell'acqua ha uno dei suoi interessi principali. (Stefano Sansonetti)

karol wojtyla lech walesa

4. MR CEPU ORA SCENDE IN POLITICA...
Mr Cepu scende in campo. Francesco Polidori, classe 1946, umbro di Città di Castello e assurto alle cronache appunto come fondatore del Centro europeo di preparazione universitaria-Cepu (100 milioni di fatturato e oltre 400 addetti), ha deciso di candidarsi a sindaco nella sua città natale. Il tycoon della formazione privata è candidato sindaco di ben quattro liste, a cominciare dal suo Federalismo democratici umbro-Fdu, costituito in occasione delle regionali del 2010, e in cui compaiono anche il nipote Francesco Pietro e il direttore marketing del Cepu, Maurizio Pasquetti.

bertolaso spesa al supermercato da OGGI

Le altre liste di supporter, sono eDemocracy (in cui è candidato il figlio, Pietro Luigi) e NoiDonne, direttamente riconducibili al suo entourage, e la filiazione locale di Nuova Forza Italia. Contemporaneamente, con un simboli identico, Polidori corre da sindaco anche nella vicina Borgo S.Sepolcro, dove si trova il quartier generale del suo Gruppo.

Qui il Federalismo democratico da umbro è diventato, in un fiat, "unitario" e candida a primo cittadino Gianluca Polidori, parente del fondatore ma soprattutto storico manager delle sue numerose aziende. Programmi in fotocopia: a Città di Castello come a Borgo S.Sepolcro, Polidori promette l'università. La sua ovviamente, quella targata eCampus, con la quale punta a portare nella città che lo ha visto nascere, almeno 2mila posti di lavoro. E poi creazione di posti di lavoro tramite la filiera corta in agricoltura, turismo culturale, defiscalizzazione degli oneri sociali.

bertolaso spesa al supermercato da OGGI

Ma che cosa c'è dietro questa singolare opa politica lanciata sull'Alta valle del Tevere dalla famiglia Polidori? Certamente una passionaccia per la politica che risalte a metà degli anni '90, quando Polidori era entrato in contatto con Tonino Di Pietro, professore al Cepu e testimonial pubblicitario del gruppo: quando, nel 1997, l'ex-magistrato aveva deciso di far nascere l'Italia dei Valori, era stato il bellissimo hotel a quattro stelle di Mr. Cepu, il Borgo di Borgo S.Sepolcro, ad accogliere i dipietristi giunti da tutt'Italia. Complice forse qualche disavventura giudiziaria del Cepu, per frode fiscale (1998) e compravendita di tesi (2001), peraltro risoltesi senza danni per Polidori, l'amicizia con Tonino era declinata, spingendo l'industriale a cercare sponde altrove.

Marrazzo ai funerali di Di Carlo.jpg

Le troverà in Forza Italia prima e nel Pdl, poi, grazie all'amicizia di Valentina Aprea, sottosegretario di Letizia Moratti all'Istruzione, quando nel 2006 il Cepu ottiene, piuttosto avventurosamente, il decreto di attivazione della sua università online. Ma sarà soprattutto l'aggancio di Ubaldo Livolsi, l'advisor di Mediaset, a offrire un canale diretto con Silvio Berlusconi che, nel luglio dell'anno scorso, ha visitato festosamente l'ateneo di Novedrate. Poche settimane dopo, Polidori aveva contraccambiato, recandosi a Palazzo Grazioli, dove il premier gli aveva concesso due ore per spiegare ai vertici Pdl la sua teoria del vicinato politico: una macchina macina-consensi che si poggia sulla capillarizzazione della rete propaganidistica, famiglie per famiglia.

Francesco Polidori

Il metodo-Polidori non aveva attecchito ma i rapporti fra il premier e il fondatore sono rimasti ottimi. Dunque, la tornata amministrativa umbro-toscana come test nazionale del vicinato politico? L'anno scorso, la novità della lista federalista non aveva fatto piacere né al Pdl né alla Lega: i primi avevano rifiutato l'apparentamento con la lista-Cepu, che alla fine non si era presentata, mentre i secondi avevano sparato a palle incatenato contro gli usurpatori.

Quest'anno il bis: il candidato ufficiale del Pdl per Castello, Cesare Sassolini, ha fatto sapere di non gradire Polidori. Parole se possibile più dure fra le fila del Carroccio, il capogruppo in regione Lorenzo Cerignoni, ha parlato di «pseudo formazione politica che con il federalismo non ha nulla a che fare, nonostante il nome». (Giampaolo Cerri)

 


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