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SAI CHE BABA! - per gli scettici era un ciarlatano, per certi ex seguaci un pedofilo. Nel 1993 sei uomini morirono nella sua stanza da letto in una strage misteriosa che pareva girata da Scorsese. Ma nessuna accusa è mai stata provata in un tribunale - QUELLO CHE è CERTO è CHE LO SWAMI DI ARANCIO VESTITO SMANIAVA PER AVERE I CAPELLI A CESPUGLIO COME come Angela Davies E JIMI HENDRIX E SI SPARAVA CERTI PERMANENTI...

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1 - ADDIO SAI BABA, GURU DEI MIRACOLI - TRENTA MILIONI DI SEGUACI IN TUTTO IL MONDO PIANGONO IL "SEMIDIO" MORTO NEL SUD DELL'INDIA A 85 ANNI
Claudio Gallo per "La Stampa"

la salma di Sai Baba

Dio è morto l'altro giorno nel Sud dell'India, ma nessuna paura perché aveva già annunciato la sua rinascita un po' più a Ovest, nel Karnataka, lo Stato dove le start up informatiche spuntano come funghi e i contadini oppressi dai debiti si gettano nei pozzi. Sathya Sai Baba, l'uomo dei miracoli che si era attribuito tutti i nomi di Dio, è trapassato a 85 anni nel luccicante ospedale di Puttaparthi, nell'Andhra Pradesh, che lui stesso fece costruire per alleviare le pene dei poveri. Era stato ricoverato per le complicazioni di una infezione polmonare.

Lascia almeno 30 milioni di seguaci e una ricca organizzazione impegnata in vasti progetti, in India e all'estero, nel campo dell'assistenza e dell'educazione. Lascia anche una lunga scia di polemiche: per gli scettici era un ciarlatano, per certi ex seguaci un pedofilo. Nel 1993 sei uomini morirono nella sua stanza da letto in una strage misteriosa che pareva girata da Scorsese.

Isaac Burton Tigrett fondatore degli Hard Rock Cafe

Ma nessuna accusa è mai stata provata in un tribunale. Presidenti della Repubblica e primi ministri indiani sono andati nel suo ashram a sfoggiare la loro stima. Negli ultimi anni Sai Baba si era avvicinato ai nazionalisti del Bjp che in cambio (nonostante il suo sincretismo facesse storcere il naso ai bramini più tradizionalisti) gli concessero il marchio hindu doc, che nell'India di oggi ha un carattere sempre più elusivo e politico.

Il suo istituto, la Sathya Sai Organisation, ha 140 sedi nel mondo. In Italia il primo centro fu fondato a Torino nel 1977. Ebbe risonanza nelle nostre cronache nazionali la conversione del fratello di Craxi. Antonio Craxi continua a seguire tuttora l'insegnamento del guru, senza però ricoprire incarichi ufficiali nell'organizzazione.

In lacrime davanti alla salma di sai baba

Sai Baba era piccolo, in testa un cespuglio di capelli ricci alla Angela Davis, il volto marcato, lontanissimo per dire dall'aura di un Cristo di El Greco ma anche dalla spiritualità visionaria di Aurobindo, dallo strabismo estatico di Ramakrishna, dalla giovialità enigmatica di Yogananda, dalla svagatezza radiosa di Ramana Maharshi, dalla numinosa banalità di Nisargadatta Maharaj.

Era nato il 23 novembre 1926 col nome di Sathyanarayana Raju Ratnakaram nel suo allora ignoto villaggio del Sud. Nell'infanzia, ormai consegnata al mito agiografico a cominciare dalla nascita sovrannaturale, già materializzava oggetti a piacimento e dimostrava intelligenza e compassione straordinarie.

i funerali di Sai Baba

I fedeli raccontano che cominciò a comporre versi in sanscrito, il latino degli indiani, una lingua che non conosceva. Certi dottori parlavano di isteria. Stupì tutti quando chiamò i famigliari e dopo aver materializzato dal nulla un paio di dolcetti proclamò di essere la reincarnazione di Sai Baba di Shirdi, un santone del Maharashtra che aveva mescolato i precetti hindu a quelli islamici ed era morto otto anni prima che lui nascesse.

Era il 1940, mentre l'Italia entrava in guerra al fianco della Germania e Hitler occupava Parigi, Sathyanarayana mutava nome incominciando la sua travolgente carriera di guru che attirò episodicamente celebrità come George Harrison, Ravi Shankar, l'attore Steven Seagal, l'astronauta Neil Amstrong e Sarah Ferguson.

funerali di Sai Baba

Nel 1948 cominciò la costruzione dell'attuale ashram e poi la creazione del primo ospedale. Nel 1963 fu colpito da una serie di gravi attacchi cardiaci ma «si autoguarì» come segno di speranza per i malati. Annunciò allora una terza reincarnazione, alla sua morte a 96 anni (un piccolo errore...), col nome di Prema Sai Baba.

Il portento dei miracoli cresceva insieme con i dubbi dei razionalisti. La vibhuti, una specie di cenere d'incenso, che materializzava a profusione, divenne il prodigio più celebre. La sacra polvere arrivò persino negli scaffali delle nostre farmacie come panacea per tutto e per niente. Incoraggiati da lui stesso i fedeli lo consideravano un avatar, cioè un'incarnazione di Dio sulla terra.

Fedeli di Sai Baba in lacrime

I confini di questa discesa divina si sono allargati fino a farne un bignami di tutte le fedi. Infatti, il maestro non si curava dell'appartenenza religiosa dei suoi adepti ma predicava il divino come uno stato di coscienza da raggiungere attraverso l'esperienza diretta, che è un induismo diluito in dosi omeopatiche.

«Sai Baba è un personaggio discusso e complesso - dice Massimo Introvigne, studioso di sette e religioni -. Su di lui ci sono molti sospetti che però prima o poi affliggono quasi tutti i leader spirituali e sono spesso impossibili da verificare. Il suo sincretismo a maglie larghe solleva qualche dubbio sulla reale profondità spirituale».

Una trasmissione della Bbc del 2004, «The secret Swami», e un articolo di Paul Lewis sul «Guardian» nel 2006 si proposero di decostruire il mito del santone citando ex fedeli che lo accusavano di abusi sessuali e critici che sostenevano di poter svelare i trucchi da prestigiatore dietro ai suoi miracoli. Nel 1993 quattro seguaci entrarono nelle sue stanze private con dei coltelli. Furono affrontati da alcuni assistenti mentre il guru se la filava da una porta secondaria. Due aiutanti furono uccisi sul colpo e due feriti gravemente.

Barriere per contenere la folla per Sai Baba

La polizia assediò i quattro intrusi nella stanza da letto e alla fine fece irruzione nella migliore tradizione indiana: tutti morti. «Non si lasci fuorviare dai critici in malafede - dice Alida Parkes, responsabileper le relazioni con i media della Sai Baba Organisation italiana - le cose buone alla fine restano e il fango passa. In questi momenti difficili è fondamentale insistere sui valori umani che erano al centro del suo insegnamento».
Luci e ombre: così si vela al nostro sguardo il mondo divino, quando non è un'illusione.

2 - ANNI OTTANTA: VESTIVAMO ALLA SAI BABA: CAPELLI COTONATI E SARI ARANCIO...
Cinzia Leone per "Il Riformista"

Antonio Craxi

Con elicotteri e aerei privati, già arrivano i vip: il primo ministro Manmohan Singh è atteso nel pomeriggio, insieme alla leader del Congresso Sonia Gandhi. Il centro di Puttaparthi, nel sud est dell'India, chiuso al traffico e protetto da un cordone di seimila mila poliziotti, negozi, hotel e uffici chiusi per lutto, la città si prepara ai funerali del dio in terra Sthaya Sai Baba.

Il feretro, in una bara di vetro con una gigantografia ricoperta di fiori, all'esterno megaschermi pronti alla diretta da una tv di stato della veglia funebre. Decine di volontari dell'ashram impegnati a mantenere la separazione tra uomini e donne, voluta dalla tradizione induista. Tra i fedeli che si accalcano per rendere l'estremo omaggio all'84 enne guru indiano, molti in abito occidentale. Dieci milioni di seguaci nel mondo: dalla star del cricket Sachin Tenulkar a Goldie Hawn e all'ex proprietario della catena di ristoranti Hard Rock Cafe, Isaac Burton Tigrett, andato a vivere a Puttaparthi legando al guru parte della sua fortuna. Il successo del guru in occidente inizia più di trent'anni fa.

sai-baba

Capigliatura cotonata come Angela Davies e abiti rigorosamente tra lo zafferano e l'arancio (la moda dell'arancione lo dobbiamo anche a lui), l'immagine di Sai Baba alle magliette, ai manifesti e alla venerazione sembra destinato da subito.

"Esiste una sola casta, quella dell'umanità". Il messaggio, universale e rivoluzionario, in India è deflagrante, ma anche in occidente fa il suo effetto. Con un marketing inclusivo e tollerante, si rivolge ai fedeli di tutte le religioni, a cui è permessa l'adorazione di Dio nelle forme e nei mezzi di ciascuna. Solo in Italia 48 centri, circa 2.000 iscritti e molti seguaci.

Approfittando delle derive identitarie della borghesia anni 80, nell'occidente deluso dalle ideologie e abbagliato dalla finanza, il culto di Sai Baba è molto più di una meteora. Molti rampolli della borghesia europea abbandonano i primi happy hours e le giacche di Armani per avvolgersi in un sari o infilare un dhoti. L'ingresso trionfale del mito di Sai Baba in Italia rimescola le carte, i patrimoni e i destini non solo di una generazione di enfant gâté. Qualcuno dona i beni, qualche genitore approfitta dell'entusiasmo per pensionare i cuccioli al sicuro: lontano dalla droga e dalla lotta armata.

harrison george 01

I Beatles, Neil Armstrong, persino Bettino Craxi ne rimase affascinato: il fratello Antonio, si unisce alla setta di Puttaparthi, trasferendosi in India con la seconda moglie, l'ex-modella Sylvie e i quattro figli. Nel novembre di quell'anno, nel pieno della battaglia con De Mita per Palazzo Chigi, Bettino va in India per conoscere il guru di suo fratello. «Quando uscì dal colloquio Bettino aveva un viso pallido - racconta Antonio - E cambiò il suo modo di pensare». Con lui Sai Baba non fu avaro di vaticini: Craxi sarebbe rimasto a Palazzo Chigi. «Mi ha parlato della situazione italiana su cui appariva informatissimo», racconta Bettino ai cronisti, «Dei politici italiani, del governo, di marzo... mi ha fatto una previsione precisa, e lui di solito ci azzecca. Ma sono tenuto alla massima riservatezza». Due mesi dopo, Craxi sconfessò il "patto della staffetta": il governo cadde e a guidarlo fu chiamato Fanfani.

«Sai Baba non è più fisicamente con noi. Ha smesso di respirare alle 7.40 dopo un arresto cardio-respiratorio», scrive l'ospedale in un comunicato.

sarah ferguson

Non vi fidate, Sai Baba aveva poteri sovrannaturali: far apparire oggetti, curare malattie terminali, levitazioni, apparizioni a distanza, e materializzazioni di oggetti di svariate dimensioni, anelli, collane, o la sacra cenere Vibhuti, e capacità di attraversare le sue vite precedenti. Delle future toccherà a noi trovare traccia.

«Sai Baba ritornerà otto anni dopo la sua morte. - ha detto Antonio Craxi - Quando se ne andrà, l'umanità entrerà nell'età dell'oro: gli uomini non si ammazzeranno più, ci sarà un periodo di armonia tra i popoli». Appena entrati nel tunnel della profezia di Bendandi che prevede un terremoto con epicentro a Roma il 17 maggio del 2011, possiamo controbilanciare con l'età dell'oro post dipartita di Sai Baba.

«Swami non è più fra noi, ma ritornerà in una nuova incarnazione con il nome di Prema Baba. Tutto è già stabilito: lui stesso era un «avatar» di un altro santone vissuto agli inizi del Novecento. Otto anni sono lunghi, contiamo sull'effetto 3D del nuovo avatar. Nel frattempo, evitiamo di fissare troppo a lungo il vostro vicino di metropolitana, se non levita, non è lui.

 


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