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Boncompagni, i migliori ’gianni’ della nostra vita! - ora gettonatissimo in rete per aver scritto per la raffaella carrà \"Il Presidente”, un brano \"che è stato scritto trentaquattro anni fa\", ma che dal popolo di Internet è stato virato in video-sberleffo contro Berlusconi - \" Non l’ho inventate io le tele-lolite. \"non è la rai\" non era mignottocrazia. Tutte ragazzine acqua e sapone, vestite normali, senza trucco\" - e snocciola le sue scoperte: ambra, Isabella Ferrari e Claudia Gerini, Sabrina Impacciatore e Lucia Ocone, Paola Cortellesi...

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GIANNI BONCOMPAGNIIL PRESIDENTE - RAFFAELLA CARRÀ (TESTO DI GIANNI BONCOMPAGNI)
http://www.youtube.com/watch?v=YYPDBCx1jp4



Francesco Persili per Il Riformista

"Felicità-ta-ta" da quando Claudio Baglioni l'ha cantata ad Anima mia fa parte della riserva musicale della Repubblica, "Pedro" la ballano in discoteca perfino i giovanissimi. Tra tutte le canzoni che ha scritto per Raffaella Carrà, Gianni Boncompagni non pensava che venisse ripescato anche "Il Presidente", un brano «che è stato scritto trentaquattro anni fa», ma che dal popolo di Internet è stato virato in video-sberleffo contro Berlusconi.

raffaella carra00

«Un pezzo di pura fantasia», il regista paroliere, già dj di Alto Gradimento, assicura: «Quando l'ho scritto non ricordo nemmeno chi fosse al governo, forse qualche democristiano, ma loro certe cose non le facevano». E già, perché il testo parla di feste, signorine, ministri, consiglieri delegati e di un Presidente, «signore affascinante», che finisce nei guai, «e chissà se domani se la caverà».

Oltre che Pigmalione televisivo, anche un po' Cassandra?
Sembra fatto apposta, ma non c'è chiaroveggenza. Quando è stato scritto non c'era nessuna mira politica. Il brano ha atmosfere molto disimpegnate, c'era anche un ballettino. A Raffaella Carrà piaceva molto, ma non l'ha mai potuto cantare in televisione. In Rai, meglio di no. Con tutto quel bigottismo, qualcuno poteva restarci male. Era un altro mondo.

Ambra alla Mostra di Venezia

Adesso?
È cambiato tutto, e non mi piace. Politica e spettacolo, si fa una gran confusione. Ci sono parlamentari, che sappiamo bene perché sono lì. Queste "bellone" sono tutte là, schierate. Prima non c'erano, lei se ne ricorda qualcuna?

Forse Cicciolina, negli anni Ottanta.
Quella fu una provocazione di Pannella. E poi Cicciolina non era nemmeno bella.

Ma la bellezza serve in politica?
Preferirei avere una parlamentare competente, che si occupi della materia di cui è esperta. Al ministero della Salute vorrei, per esempio, una dottoressa che conosca quello di cui si parla, e così in tutti i ministeri.

ISABELLA FERRARI

Con Non è la Rai è stato considerato il padre del tele-lolitismo.
Quella era una trasmissione molto pulita. Tutte ragazzine acqua e sapone, vestite normali, prima di andare in onda, controllavo che non avessero un filo di trucco. Nessuna mignottocrazia, per fortuna, quel programma non ha provocato danni.

E Ambra è passata da Ti appartengo ad Annozero.
Mi hanno detto che è stata da Santoro. È una ragazza intelligente, sveglia, molto apprezzata dai registi di qualità, come Bellocchio. Quando era a Non è la Rai me la ricordo molto timida. Io, poi, facevo lo spiritoso. Le dicevo nell'auricolare delle cose strampalate, lei rideva, reggeva bene il gioco. Quel programma è stata una bella scuola anche per Sabrina Impacciatore e Lucia Ocone. Paola Cortellesi, invece, l'ho scoperta a Macao. Tutte scelte da me, tutte ancora lì. Brave e di talento.

CLAUDIA GERINI

Non è la Rai meglio dei talent?
Quel programma era un piccolo affresco pomeridiano. I talent, invece, li detesto profondamente. Li farei subito chiudere se mai esistesse una polizia televisiva, naturalmente, diretta da me, come cancellerei i talk su Avetrana o sulla scomparsa delle gemelline.

Nel ruolo di kapò televisivo è difficile immaginarla.
Lo dico per amore del paradosso, così per ridere.

Porta a Porta?
Manderei una squadra speciale. Gli altri talk di approfondimento no, da Ballarò ad Annozero, muovono le idee, fanno bene al pensiero.

E Sanremo?
Anche se non l'ho visto, 41 bis per tutti: presentatori, autori, cantanti.

SABRINA IMPACCIATORE

Anche per Patty Pravo?
No, lei la lasciamo libera di cantare. Ho scritto anche la sua prima canzone: Ragazzo Triste, le sono affezionato, resta un'icona speciale.

Come la Carrà.
La mia fidanzata per tanti anni. Adesso siamo amici per la pelle, lei è anche mia vicina di casa. L'ultima cosa che abbiamo fatto in tv insieme è stata Carramba. Continuiamo a vederci spesso, e a divertirci.

Tra le sue "bambine prodigio" ci sono anche due ex: Isabella Ferrari e Claudia Gerini.
Isabella l'ho persa un po' di vista, è cambiata, ora è un'attrice colta, è passata da Vanzina a Moretti, da Sapore di Mare al cinema impegnato. Claudia Gerini, invece, la vedo spesso, a passeggio con le figlie. Ho un ottimo rapporto con lei.

Che idea si è fatto sul comizio antiberlusconiano del tredicenne al Palasharp?
Non l'ho trovato spontaneo, credo sia stato imbeccato. A quell'età è difficile avere una preparazione politica all'altezza, non si hanno ancora idee precise. A tredici anni si fanno altre cose.

Lucia Ocone

Nei Novanta si andava fuori al Centro Palatino.
Ad aspettare le ragazze di Non è la Rai che uscivano. Me lo ricordo, bel periodo. Una volta venne anche Berlusconi, vide tutte quelle ragazze pronte a entrare in scena e disse che per lui il paradiso doveva essere così. Non aveva tutti i torti.

Non era sceso ancora in politica.
No, faceva ancora l'imprenditore, mestiere che ha fatto molto bene. È riuscito a rompere il monopolio della Rai. Nella sua azienda ha messo della gente in gamba. Come politico mi sento di rimproverargli una cosa. Perché Berlusconi non ha portato al governo i sette-otto manager più competenti di Mediaset? In quel momento non voleva sguarnire la sua azienda ma gli avrebbe fatto bene.

È sempre di sinistra?
Sì, sono nato ad Arezzo, Toscana, terra rossa. Quando c'era il Pci, andavo alle Botteghe Oscure ad aspettare i risultati delle elezioni. Festeggiavo insieme ai compagni quando si vinceva. Sono sempre stato di sinistra, non credo in Dio, che è come credere nell'oroscopo, ma alla Rai non sono mai stato discriminato. Conoscevano tutti le mie idee, ma nessuno mi ha detto niente.

PAOLA CORTELLESI

Le è tornata voglia di fare tv?
È difficile, la tv si fa con le idee e non ci sono più interlocutori validi come Giordani e Freccero, non c'è più organizzazione. Nei miei programmi ci sono i tormentoni, e i tormentoni per funzionare hanno bisogno di una striscia quotidiana.

Ha mai pensato a un programma con Berlusconi?
Ha da fare altre cose, altrimenti, penso che accetterebbe subito. Canzoni, barzellette, storie, sarebbe un perfetto mattatore. E avrebbe anche successo. Certo, vorrebbe fare tutto lui.

Se avesse una puntina di tette, farebbe anche l'annunciatrice.
Sì, direi che Enzo Biagi aveva ragione.

 


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