1- BOCCA DI FUOCO CONTRO EZIO MAURO
tratto dall'intervista di Gabriella Colarusso per Lettera43.it
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D. Che giornali legge?
R. Tutti, almeno sei o sette ogni mattina.
D. Il Fatto?
R. Sono tutti amici carissimi, ma io ho una concezione molto professionale del giornalismo: ci vuole ordine, chiarezza. Le notizie devono essere ordinate e serie. E invece anche Il Fatto è un giornale disordinato e anche un po' inattendibile.
D. Perché?
R. Molte notizie sono gonfiate.
D. Il giornale che apprezza di più?
R. Per molto tempo è stato Il Giorno. Italo Pietra non era un rivoluzionario, era un socialdemocratico e un politico di professione. Per Enrico Mattei dirigeva tutte le politiche dell'Eni in Algeria, in Tunisia. Era un uomo pratico, ma il giornale era fatto bene, era un giornale di notizie.
D. E La Repubblica?
R. Non è che mi senta soddisfatto.
D. Perchè?
R. Perchè non si può andare avanti per venti pagine con Berlusconi e le amanti di Berlusconi. Le sembra giornalismo? Che me ne frega se a lui piacciono le puttane. Il troppo stroppia.
D. Che tipo è Ezio Mauro?
R. È un vero direttore, uno che si fa sentire molto. Vuol fare un giornale omogeneo a se stesso e ci riesce perchè è un uomo di potere intellettuale.
D. Scalfari?
R. Un direttore bravissimo, molto vanitoso.
D. Il Corriere?
R. Era un buon giornale, ma tutta la stampa sta diventando brutta, i quotidiani sembrano sempre più dei femminili: la pelle bella, il mangiare bene, il digerire bene.
D. Ferruccio de Bortoli?
R. Simpatico, se non avesse il vezzo di lisciarsi i capelli.
D. Mario Calabresi?
R. È un uomo in gamba. La Stampa mi piace, è il miglior giornale italiano al momento. E in genere, nei periodi difficili, è quello che si legge meglio: è sobrio, sceglie bene gli argomenti.
D. Cosa detesta della stampa di oggi?
R. I titoli spaccapietre, il giornalismo urlato.
D. Anche lei "urla" molto quando scrive.
R. Io sono impressionista, è un'altra cosa. Ho avuto una lunga polemica con la scuola dei perfezionisti come Corradi, Ghirotti, per i quali la precisione era tutto: «ah! Ma quanti erano dieci o dodici». Chi se ne frega. A me interessano le emozioni collettive.
D. Parliamo della stampa di destra.
Il Giornale?
R. Non è giornalismo. Quando leggo Il Giornale penso: ma Berlusconi è uno ricco, supermiliardario, un uomo di spettacolo che sa cosa piace alla gente, possibile che faccia un giornale così brutto solo per togliersi la voglia di attaccare qualcuno?
D. Libero?
R. Non lo leggo mai.
D. Il Foglio?
R. Ottimo giornale. Più Ferrara è intellettuale fine, più col suo corpo diventa giornalisticamente violento. Per questo Berlusconi gli affida le campagne più spudorate.
D. Si riferisce alla battaglia contro i neopuritani?
R. Il salto nel cerchio di fuoco. Ah! per fortuna che ci sono i viziosi...
2- STORIE TESE PER TELESE
Luca Telese per il Misfatto
Con questo numero, per volontà del direttore e del vicedirettore de il Fatto, il gruppo di lavoro che in questi 14 mesi ha ideato e curato questo perfido Misfatto viene mandato a casa. Inutile dire che questa decisione non ci piace nemmeno un po'. Persino in questo giornale che dovrebbe essere sempre diverso, ecco il paradosso dei paradossi italiani: si toglie ai giovani per dare ai babbioni.
La storia qui è semplice: questo gruppo di lavoro aveva creduto alla possibilità di fare un settimanale di satira quando i Grandi Professionisti della Satira pensavano che non ci fossero le condizioni per riuscire. Lo abbiamo fatto senza mezzi, alla garibaldina, riunendoci nella stanza del direttore (quando il direttore era in riunione), ai tavolini del nostro beneamato RAF, qualche volta persino nel vestibolo dei bagni della nostra vecchia sede di via Orazio.
Adesso che lo spazio c'é, e i soldi pure, i Garibaldini che hanno voluto la presa di Porta Pia vengono mandati a casa per dare spazio al Grande Professionista della Satira che all'inizio aveva declinato l'invito. Non é bello, ma càpita. La domenica era il giorno in cui il Fatto vendeva meno, adesso é quello in cui vende di più.
Un piccolo grande risultato (da 10mila copie più di prima in su) di cui siamo orgogliosi. Tuttavia, essendo Garibaldini, ma non rosiconi, facciamo pure gli auguri al nuovo responsabile del supplemento (voluto dal direttore e dal vicedirettore) perché, col triplo del nostro budget, raggiunga risultati comparabili ai nostri migliori. Certo, Corradi l'inserto l'ha battezzato il Misfatto. Però non pensavamo che l'avrebbero preso in parola.
Stefano Disegni3- IL COMMIANTO DI BEBO STORTI DAL "MISFATTO"
di Bebo Storti
Cari amici che seguite le vicende protoleghiste di Teppa Verde sul Misfatto, non è da me prendere commiato, come se fossi un giornalista vero, dai lettori. Io sono un attore, un anarchico, un rompicoglioni... e sono stato tante cose in vita mia finora, ma mai un giornalista.
Ammiro chi pratica questo mestiere, che alcuni dicono essere il più antico del mondo, con coscienza e puntigliosità. Lontano da pratiche di partito, servilismi ed inutili guerre di corridoio. Ammiro il Fatto, chi ci scrive e chi lo conduce. E le sue battaglie.
A collaborare con il Misfatto mi hanno portato l'amicizia con Roberto Corradi, la stima che ho per lui, la sua competenza, il suo impeto e la sua voglia di fare un giornale di Satira con la S maiuscola. Sapevo che avrei goduto della massima libertà.
Il Misfatto è andato benissimo ed ha alzato il numero di copie vendute del Fatto di domenica in domenica. E questo mi ha reso orgoglioso. Dopo tutto, un po' era anche merito mio. Avevo partecipato ad un evento. Forse irripetibile.
Da quel che so, Roberto non ne sarà più il responsabile, da qui la mia volontà di interrompere la mia collaborazione con la testata. Non so cosa sarà del Misfatto né chi ne prenderà in mano le redini né se esisterà ancora...
Di sicuro so che è stato un anno bellissimo. Scrivere, motivato da una voglia comune di nuocere, ironicamente, a chi gestisce il potere, sentirsi parte di un progetto dissacrante, non ha prezzo.
Continuare in altri termini ed in altri modi la mia collaborazione non sarebbe possibile. Io non scrivo perché è il mio lavoro o perché mi pagano ma perché "...odio i potenti e le loro puttane... le manfrine, i soldi ed i morti che lasciano per strada... Sarà una risata che vi seppellirà." Un saluto ed un abbraccio libertario.
4- STEFANO DISEGNI SVIGNETTA LA SATIRA POLITICAMENTE CORRETTA DEI DEFENESTRATI TELESE & CORRADI
disegni svignetta contro telese e corradi