1- GENERALI: AGRUSTI CONTRO «LA REPUBBLICA»
Da "il Giornale" - Al direttore generale e finanziario delle Generali non sono andati giù una serie di articoli della Repubblica che alludevano ad interessi personali in relazione alle nuove nomine in Telecom. Dopo aver smentito e protestato più volte con il giornale, Agrusti ha deciso di intraprende un'azione civile contro il quotidiano e l'autore, in particolare, dell' articolo (sull'inserto Affari e Finanza ) di lunedì 11 aprile dal titolo «Con Galateri torna la pace a Trieste, la prossima guerra sarà a Mediobanca». Gli articoli della serie fanno tra l'altro riferimento a presunti contatti di Agrusti con Geronzi per perorare l'ascesa di Luciani ai vertici di Telecom.
2 - CON GALATERI TORNA LA PACE A TRIESTE - LA PROSSIMA GUERRA SARÀ A MEDIOBANCA...
dall'articolo di Giovanni Pons per "Affari & Finanza - La Repubblica" dell'11 aprile 2011
Tornerà la quiete in Generali dopo la tempesta che ha portato alla clamorosa uscita del presidente Cesare Geronzi? Le premesse ci sono visto che il nuovo chairman che verrà designato dall'assemblea di fine aprile è Gabriele Galateri di Genola, un signore che ha gestito senza strappi i cda prima di Medio-banca, reduce dalla capitolazione di Maranghi, e poi di Telecom nella difficile fase post pirelliana.
AGRUSTI......Ma occorre dire che anche il management dovrà fare la sua parte. Giovanni Perissinotto e Raffaele Agrusti avranno il compito di far correre il più possibile la compagnia cercando di soddisfare il più possibile le esigenze degli azionisti privati che hanno investito soldi propri in grande quantità e vorrebbero vedere il loro investimento tornare in attivo.
Ma soprattutto Perissinotto e Agrusti non dovranno sgarrare di una virgola sul fronte delle operazioni con parti correlate. Dovranno allontanare da tutti l'idea che a Trieste si fanno affari con qualcuno che poi restituisce il favore comprando azioni Generali egarantendo così l'autocontrollo del management.
Anche se Petr Kellner, lo smaliziato finanziere del gruppo Ppf con cui si è costruita una valida posizione sui mercati dell'est, tornasse alla carica proponendo altri investimenti, questi dovrebbero essere valutati con la massima circospezione. Un po' perché c'è una cambiale da pagare al 2014, la put su Generali Ppf, del valore di 3 miliardi di curo e per non ricorrere ad aumenti di capitale dovrà essere finanziata accantonando utili e riserve di utili, come ha scritto Perissinotto nella nota integrativa al bilancio.
PERISSINOTTO E CESARE GERONZIMa anche perché Kellner è ormai una "parte correlata" dell'azienda avendo acquistato sul mercato il 2% del capitale di Generali, e dunque oltre a rispettare le procedure c' è anche una necessità superiore di trasparenza che il Leone si deve riconquistare. Lo stesso discorso vale per gli altri azionisti e in primis per il maggiore di essi cioè Mediobanca.
Il rischio del dopo Geronzi è che sul mercato si pensi che chi osa toccare le Generali muore. Da molti anni ormai esiste un rapporto incestuoso tra piazzetta Cuccia e il Leone che se visto in chiave positiva può servire a preservare e dare stabilità al controllo della più grande cassaforte italiana.
Se si guarda al rovescio della medaglia, però, si deve constatare che il 50% degli utili di Mediobanca proviene dalla controllata Generali, non solo sotto forma di dividendo ma anche di commissioni per qualsiasi operazione Trieste voglia intraprendere. Anche solo l'acquisto di una piccola quota nella banca russa Vtb, compiuta in autonomia dal management dal momento che era al disotto della soglia critica dei 300 milioni, e che ha sollevato in consiglio le obiezioni di Francesco Gaetano Caltagirone e Vincent Bollorè, sembra abbia fruttato succose commissioni a Mediobanca.
E, infine, medesimo discorso vale per i soci veneti di Ferale, diventati soci di Generali qualche anno fa, e con cui il Leone sta lavorando immettendo risorse in un fondo per lo sviluppo delle infrastrutture che vede presenti gli stessi soci veneti.
Mario SentinelliTra l'altro, visti gli eventi delle scorse settimane, il comitato investimenti di Generali rischia di diventare la sede nella quale si gestiscono gli affari più importanti e li Caltagirone, sempre restato nell'ombra e senza affari intrecciati con il Leone, giura che non si farà scappare niente che non sia più che trasparente.
Il primo banco di prova per Perissinotto e colleghi arriverà già questa settimana quando il cda Telecom dovrà decidere se sospendere o meno il manager Luca Luciani raggiunto da un avviso di garanzia per un'inchiesta della procura di Milano. Luciani è l'uomo sponsorizzato da Generali e da manager Telecom ha sviluppato rapporti poco trasparenti con società che fanno capo alla famiglia Agrusti. Solo per questo motivo Perissinotto si dovrebbe astenere dal voler a tutti i costi nominare Luciani alla direzione generale e scegliere un altro candidato, almeno sino a quando le inchieste non avranno fatto il loro corso....
Giovanni Pons Repubblica3- L'AMORE DI SENTINELLI SI CHIAMA TIMMY...
Da "Il Sole 24 Ore" - Mario Sentinelli ce l'ha fatta a tornare a casa. L'ex direttore generale Tim, ideatore delle carte prepagate, è rientrato nel board di Telecom Italia come indipendente in quota Generali. Era l'ultimo nominativo della lista Telco, ma si è aggiudicato la partecipazione a due comitati su tre: l'importante comitato esecutivo, che esprime parere preventivo sulle operazioni da sottoporre all'approvazione del consiglio di amministrazione; e il comitato per il controllo interno e la corporate governance che, formato tutto da amministratori indipendenti, è di contrappeso ai manager esecutivi.
All'assemblea della settimana scorsa, nell'annunciare di avere lasciato la carica di «presidente onorario» di Onda Communication (società fondata da Michelangelo Agrusti, fratello del dg di Generali, Raffaele Agrusti), ha dichiarato tutto il suo amore per Tim: «È il mio gioiello, e il mio cane si chiama Timmy». (A.Ol.)
petr kellner4- "ONDA" ANOMALA
dall'articolo Giovanni Pons per "la Repubblica" - dell'8 marzo 2011
....Sentinelli al momento del suo ingresso nel cda Telecom era presidente di Onda Communications, società fornitrice di chiavette il cui amministratore delegato è Michelangelo Agrusti, fratello del più noto Raffaele, l´attuale direttore generale del Leone di Trieste. Generali però al momento non sembra disposta ad avallare un ruolo operativo di Sentinelli nel gruppo Telecom. La Onda ha ricevuto molte commesse dalla società di tlc sia quando il capo delle attività italiane nel mobile era Luca Luciani, sia quando quest´ultimo fu trasferito alla guida di Tim Brasil.