1. I QUATTRO MOSCHETTIERI DI LUCA...
Ettore Maria Colombo per Panorama
Cosa accomuna lo storico Miguel Gotor, il politologo Andrea Romano, l'economista Irene Tinagli e il senatore Nicola Rossi? Semplice: sono i «Quattro moschettieri» di «re» Luca Cordero di Montezemolo. Cioè: mentre loro combattono su giornali (scrivono su Repubblica, Il Sole 24 ore, La Stampa, Il Riformista) e tv, il loro capo resta nelle retrovie della politica.
ANDREA ROMANOMiguel, a dire il vero, è in comproprietà intellettuale con il Pd: raffinato studioso di santi, eretici e inquisitori, oltre che del caso Moro, Gotor è una delle colonne della Fondazione Italianieuropei, storica culla del dalemismo. Ma anche uno dei due curatori di 'Per una buona ragione', l'autobiografia di Pier Luigi Bersani.
Dalemiano fu anche Nicola Rossi, prima di passare al veltronismo e poi lasciare definitivamente, da qualche giorno, il Pd. Come dimenticare, inoltre, Irene Tinagli, ospite «indipendente» in tv di Giovanni Floris come di Michele Santoro? Pure lei fu militante nel Pd di Walter Veltroni, abbandonato per abbracciare Italia futura, il prepartito di Montezemolo. Il cui vero esegeta è però Andrea Romano, presidente di If, grande fan di Tony Blair e simpatizzante per la sinistra riformista. Come tutti i moschettieri.
nicola rossi lap2- ORA IL «FATTO» SCARICA LUCHINO
Da "il Giornale" - Lui che pensava, lui che credeva. Si illudeva, Montezemolo, di aver trovato una gallina - pardon, un alleato- dalle uova d'oro nel «Fatto» di Travaglio. Il numero uno della Ferrari, che aveva scelto il quotidiano giustizialista per presentare il suo progetto politico in pompa magna, deve invece subire una coltellata metaforica alle spalle.
In un editoriale di Marco Onado, infatti, il «Fatto» bacchetta Luchino (tra l'altro: a 64 anni come si fa a farsi chiamare ancora Luchino?): quando entrerà in politica, non gli basterà un «blind trust» per la sua società di trasporti Ntv: «Siamo ben lontani da una soluzione limpida: si passerebbe da un politico con un conflittone di interessi ad uno con un conflittino. Capirai...».
Insomma, mentre anche Travaglio - in tv e nel suo articolo - accusa Montezemolo ricordandogli che i suoi incarichi sarebbero incompatibili con l'elezione, l'ex presidente della Confindustria si lecca le ferite inferte da penna amica. Usato e poi affondato in chiave anti-Cav. Un po' quello che vuole fare con lui il Terzo Polo candidandolo...