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1- NEMMENO SAN GENNARO SALVA CIANCIMINO JUNIOR DAI FULMINI DI GIANNI DE GENNARO 2- AVER ACCOSTATO IL MISTERIOSO “SIGNOR FRANCO” DEI SERVIZI NELLA PRESUNTA TRATTATIVA TRA STATO E MAFIA ALL’EX CAPO DELLA POLIZIA, COSTRINGE I MAGISTRATI DI PALERMO A DISCONOSCERE IL LORO TESTIMONE PRINCIPE (GODONO BERLUSCONI & DELL’UTRI) 3- PALPABILE L’IMBARAZZO DI ANTONIO INGROIA, IL MAGISTRATO PALERMITANO CARO ALLE VACANZE DI TRAVAGLIO CHE NEL LIBRO “NEL LABIRINTO DEGLI DEI” DESCRIVEVA COSÌ IL FIGLIO DI CIANCIMONO: “DAL PRIMO INCONTRO HO CAPITO SUBITO CHE ERA DI TUTTA ALTRA PASTA… OGGI È ARRIVATO A DIVENTARE QUASI UN’ICONA DELL’ANTIMAFIA”

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1 - LA REAZIONE DI INGROIA (AUDIO DAL CORRIERE.IT)
http://video.corriere.it/documento-manipolato-lui-o-qualcun-altro/74518822-6c0a-11e0-be5d-e6326a5dea49

Massimo Ciancimino

2 - CIANCIMINO, NON CAPISCO IL FERMO: MAI SOTTRATTO A NESSUN PROVVEDIMENTO...
(Adnkronos)
- "Non capisco il fermo, vivo scortato. Dovevo essere ascoltato martedi' prossimo al processo Mori e o non mi sono mai sottratto a nessun provvedimento". Cosi' Massimo Ciancimino, commenta con l'ADNKRONOS il provvedimento di fermo per calunnia pluriaggravata nei confronti di Gianni De Gennaro che lo ha colpito nei pressi di Parma mentre stava raggiungendo la famiglia in vacanza.

Gianni De Gennaro

Dai locali della questura Ciancimino racconta al telefono: "Io non conosco De Gennaro e non avrei nessun interesse a calunniarlo -prosegue Ciancimino junior- dovevo ascoltare i consigl di mio padre, ma la cosa che piu' di distrugge e' che questo tipo d atteggiamento non rende. Oggi saranno in tanti a gioire. Devo dare ragione a mio padre sul fatto di non potere combattere un sistema troppo grande. Mi diceva che ero un povero illuso" E ancora: "Parlare non conviere, se avessi taciuto su tutto oggi non mi troverei in queste condizioni. Ribadisco che non mi sono ma sottatto a nessun provvedimento"

Poi Massimo Ciancimino, al telefono ribadisce: "Credo ne sistema giustizia, cerco di restare sereno ma e' dura. E ho paura Stavo andando con mio figlio in vacanza e mi hanno prelevato in autostrada. Soffro tanto per lui. Ha capito tutto, vorrei potergli spiegare che credo in cio' che faccio. Mi auguro che un giorno possa capire. Non ho armi per difendermi ma accettero', come sempre qualsiasi decisione dei magistrati".

Antonio Ingroia

3 - QUEL FOGLIO COL NOME DI DE GENNARO...
(ANSA)
- Massimo Ciancimino, fermato oggi su ordine della procura palermitana per calunnia pluriaggravata nei confronti dell'ex capo della polizia Gianni De Gennaro, fece il nome dell'attuale direttore del dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza l'anno scorso ai magistrati nisseni nell'ambito delle inchieste per le stragi palermitane del '92 e con particolare riferimento all'individuazione di un misterioso personaggio, noto come "signor Franco": un uomo degli apparati di sicurezza che, secondo il testimone, era in confidenza con suo padre e avrebbe avuto un ruolo nella presunta trattativa tra Stato e mafia.

Dopo un interrogatorio non convincente, nel dicembre 2010, in cui il testimone diceva che il "signor Franco sarebbe stato vicino a De Gennaro" i magistrati nisseni iscrissero Ciancimino nel registro degli indagati per calunnia e rivelazioni d'atti d'ufficio. Ciancimino è anche indagato per concorso in associazione mafiosa, dai magistrati di Palermo per il ruolo avuto nella trattativa. Lui stesso ha ammesso di avere fatto da "postino" tra il padre e il boss Bernardo Provenzano.

Bernardo provenzano arrestato

Lo scorso luglio, poi, Massimo Ciancimino consegnò ai magistrati palermitani un documento del padre, che risalirebbe ai primi anni '90, con 12 nomi di investigatori e politici, come l'ex ministro Franco Restivo, l'ex questore Arnaldo La Barbera, il funzionario del Sisde Bruno Contrada, il generale dell'Arma Delfino e il funzionario dell'Aisi Lorenzo Narracci. Nella lista c'era anche un tale Gross e, accanto, le iniziali "F/C", che, a dire del figlio dell'ex sindaco, avrebbero indicato i due nomi con cui lo 007 era noto: Franco e Carlo.

Una freccia collegava poi Gross a un altro cognome: "De Gennaro". Sarebbe proprio questo il documento contraffatto che ha portato al fermo del testimone. Dopo l' uscita delle prime notizie delle rivelazioni di Ciancimino in cui era citato De Gennaro l'ex capo della polizia annunciò che lo avrebbe denunciato per calunnia. Lo scorso dicembre la moglie di Ciancimino, Carlotta Masserotti, dichiarò in procura che De Gennaro, nel 2004, avrebbe agevolato il rilascio accelerato di un passaporto per il piccolo Vito Andrea Ciancimino, figlio della coppia.

4 - IL FALSO DOCUMENTO SU 'QUARTO LIVELLO...
(ANSA)
- Il nome di Gianni De Gennaro nel documento manipolato era stato accostato da Massimo Ciancimino a quelli di altri uomini delle istituzioni e funzionari dello Stato che, a suo giudizio, rappresentavano il "quarto livello". Si tratta, aveva spiegato ai magistrati della Procura di Palermo, di persone "con cui l'associazione mafiosa intratteneva stabili rapporti di complicità e connivenza".

bruno contrada carcere ph dummy

Nell'interrogatorio del 15 giugno 2010, uno dei tanti che Ciancimino jr ha sostenuto per spiegare il contenuto delle carte portate in Procura, ha detto: "Mio padre mi ha detto che questo é il famoso Quarto livello di cui nessuno mai ha voluto parlare. Dice: ricordati, e questo l'ho sempre detto, che i pentiti più grossi di mafia, i più grossi collaboratori di mafia si sono cagati sotto a parlare del Terzo livello". Citando ancora il padre, Ciancimino ha riferito un avvertimento dell'ex sindaco mafioso di Palermo: "Ricordati che da questa situazione non ti protegge (...) nessuno, perché bene che ti va sei preso per pazzo e devi dire di essere fortunato".

Don Vito e Massimo Ciancimino

In sostanza, spiegava Ciancimino jr, il senso del monito paterno era questo: "Quando attacchi questa gente se sei fortunato diventi mitomane e pazzo, nella migliore delle ipotesi". Al pm che gli chiedeva di spiegare meglio cosa fosse il "Quarto livello", e quarto "rispetto a che cosa", Ciancimino rispondeva: "A quel Terzo livello che lui ipotizzava dei colletti bianchi". Pm: Ma era in rapporti con l'associazione mafiosa, questo è il contesto... Ciancimino: Sì, certo.

Vito Ciancimino

PROCURATORE MESSINEO: CON CIANCIMINO MAI STATO RAPPORTO PRIVILEGIATO...
(Adnkronos)
- "Con Massimo Ciancimino non c'e' nessun rapporto privilegiato da mettere in discussione, e' sempre stato il rapporto normale tra un dichiarante e la Procura". Lo ha detto il procuratore capo di Palermo, Francesco Messineo, parlando ancora del provvedimento di fermo di Massimo Ciancimino accusato d calunnia pluriaggravata. "Abbiamo utilizzato un documento nel corso d una indagine -ha detto- ma nel momento in cui cogliamo un atteggiamento del genere, come quello dimostrato da Ciancimino con i documento falsificato, non potevamo non intervenire"

Ingroia su "La Stampa"

E poi alla domanda se fosse cambiato qualcosa nei rapporti con Ciancimino da tempo, il procuratore capo di Palermo ha replicato: "Era da un po' di tempo che non lo sentivamo, a dire il vero" E se il fermo puo' influire sulla deposizione di Ciancimino prevista per martedi' prossimo al processo Mori, Messineo allarga le braccia: "Se puo' influire nel processo Mori non lo posso ipotizzare, questo e' demandato ai giudici. Quello che so e' che la scientifica ha segnalato che c'e' una sovrapposizione in un documento. A questo punto aspettiamo la convalida del fermo eseguito oggi". Ciancimino junior e stato fermato nel territorio di Parma, mentre raggiungeva la famiglia per andare in vacanza.

LABOCCETTA, SU DI LUI AVEVAMO RAGIONE...
(ANSA)
- 'L'arresto di Massimo Ciancimino conferma i sospetti che enunciammo da tempo e cioe' che la credibilita' che e' stata data a questo personaggio da parte de circuito mediatico-giudiziario, composta da alcune procure e da alcuni gruppi editoriali, e' scandalosa'. Cosi' Amedeo Laboccetta, deputato PdL, componente della Commissione parlamentare Antimafia'Ora - prosegue - ci si accorge della verita'. In realta' Ciancimino e' servito ad alzare un polverone che ha coperto i vero scandalo su cui le procure dovrebbero indagare: la trattativa Stato-mafia condotta ai tempi di Scalfaro e Mancino'.

 

 


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