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1- TREMONTI, PASQUA DI SANGUE? UN DURISSIMO AFFONDO GALAN-SALLUSTI SUL \"GIORNALE\" DI FAMIGLIA (\"IL GOVERNO PERENNEMENTE COMMISSARIATO DA UN SOCIALISTA\") FA IMPAZZIRE I PALAZZI DEL POTERE. E PARTONO I BOATOS CHE PRECONIZZANO ADDIRITTURA UN ’’SINISCALCO 2’’ CON VITTORIO GRILLI AL POSTO DEL DEFENESTRATO GIULIETTO (È UN’IPOTESI CHE HA COME ELEMENTI DI FORZA L’AVVERSIONE DELLA SECONDA ANIMA DELLA LEGA, MARONI, NEI CONFRONTI DEL “PROFETA” GIULIETTO, CANDIDATO DI NAPOLITANO AL DOPO-SILVIO, E L’INTENZIONE DI GRILLI DI NON FARE DA SEMPLICE PASSACARTE DI UN DRAGHI ALLA BCE) 2- MENTRE TESTA DI CHICCO STA SBATTENDO IL CRANIO PER IL DOLORE PROVOCATO DAL BLOCCO DELLE CENTRALI NUCLEARI, L’AD DI SOGIN NUCCI SI FREGA LE MANI PER LA GIOIA 3- ROCCO SABELLI SI è STUFATO DI ASPETTARE IL MATRIMONIO TRA ALITALIA E AIR FRANCE? 4- SUPERPASSERA PAGA E SI \"PRENDE\" LA SCENA DEL FESTIVAL DELL’ECONOMIA DI TRENTO

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BERLUSCONI TREMONTI

1- TREMONTI, PASQUA DI SANGUE?
Non c'è sera in cui aprendo il suo telegiornale Enrichetto Mentana non usi la frase: "fatti clamorosi successi oggi sotto il cielo della politica", ed è probabile che nell'edizione delle 20,30 spenderà parole enfatiche su Giulietto Tremonti.

Per il ministro dell'Economia sono ore difficili che vive con un certo tormento all'indomani del suo rimbrotto sul fisco che opprime le imprese. Nessuno per la verità ha creduto alle lodevoli intenzioni del ministro di alleggerire la morsa delle tasse, e per la maggior parte degli osservatori questo è stato soltanto un cioccolatino elettorale al quale avrebbe dovuto pensare fin dagli anni in cui ha guidato dalla poltrona di via XX Settembre l'erario e la Guardia di Finanza.

NAPOLITANO

Ciò che però sta rovinando la giornata di Giulietto, oltre ai bastoni che Draghi gli sta mettendo tra le gambe della Banca del Sud, è soprattutto l'attacco frontale che gli arriva dal collega Giancarlo Galan, il 55enne padovano che è salito da poco ai Beni Culturali. È un attacco durissimo che passa attraverso un'intervista a piena pagina pubblicata su "Il Giornale" di casa Berlusconi, e con un titolo che non lascia equivoci "Fermiamo Tremonti. Ci farà perdere voti".

Sallusti e Santanche da Chi

Nel testo dell'intervista Galan chiede di arginare lo spettro di Giulietto "che aleggia su qualunque decisione del governo" e dopo aver attaccato brutalmente i due alani del Pdl, La Russa e Cicchitto, arriva a dire che "il governo è perennemente commissariato da un socialista come Giulio Tremonti".

Giancarlo Galan

Il politico veneto, che ha sostituito il povero Bondi nel ministero di via del Collegio Romano, spara pallettoni infuocati e chiede conto al collega della sua politica sui tagli lineari, che equivale a non scegliere. Per trovare risorse il Tesoro - secondo Galan - avrebbe potuto portare avanti la battaglia per l'abolizione delle province, oppure adottare il modello francese di sgravi fiscali. Bollando Giulietto come socialista Galan fa pensare che lo scontro sia ideologico.

Non bisogna dimenticare infatti, e l'ammette lui stesso, che in gioventù, dopo il master alla Bocconi ha sgambettato nel Partito Liberale, ma forse non conviene caricare questa polemica di significati troppo nobili. È evidente che oltre a preoccuparsi per i quattrini da utilizzare nel suo ministero, il politico padovano si fa interprete del malessere che serpeggia tra i "barbari" della Lega e gli elettori del Nord-Est.

VITTORIO GRILLI

Piuttosto sorprende che a dargli fiato sia con tanto rilievo il giornale del fratello di Berlusconi che introduce l'intervista a Galan con un editoriale al vetriolo del direttore Sallusti, il giornalista che con il suo volto scavato costringe ogni sera le mamme a mettere i bambini sotto le coperte. Scrive Sallusti che "Galan, e non soltanto lui, vede in Tremonti un tappo rispetto al realizzarsi del progetto liberale" che nel '94 ha ispirato il partito della libertà, e preannuncia una reazione di Tremonti pari a uno tsunami.

A questo punto è difficile immaginare quale sarà la reazione dell'ex-tributarista di Sondrio convinto di avere dalla sua i giudizi dei colleghi europei e i buffetti affettuosi della Chiesa. È probabile che il candidato caro a Napolitano ancora una volta richiamerà il valore della sua politica lasciando intravedere un disastro simile alla Grecia nel caso dovesse lasciare il timone di via XX Settembre. L'ipotesi di un abbandono circola da tempo nei palazzi della politica, ma non è legata alla sua volontà quanto piuttosto all'insofferenza che è montata a dismisura nelle stanze di Palazzo Chigi e di molti ministeri ai quali si aggiunge l'ostilità manifesta dei leghisti che si riconoscono in Roberto Maroni.

tremonti-maroni

A partire da questi umori ha preso a circolare nelle ultime ore l'ipotesi che il Cavaliere, oltre a soddisfare gli appetiti dei cosiddetti "Responsabili" che si comportano da "miserabili", stia considerando l'eventualità di ripetere l'operazione fatta nel luglio 2004 quando sostituì Giulietto con il torinese Siniscalco che aveva piazzato alla direzione generale del Tesoro.

In questo caso la replica del modello sarebbe identica, e toccherebbe al pallido Vittorio Grilli prendere, dopo la tornata elettorale, le redini del ministero dove dal 2005 è diventato direttore generale.

È un'ipotesi suggestiva che ha come elementi di forza l'avversione della seconda anima della Lega (Maroni) nei confronti del "profeta" Tremonti, e l'intenzione di Grilli di non fare da semplice passacarte quando Draghi si sarà seduto al vertice della BCE. Vale la pena ripetere ancora una volta che si tratta di rumors in circolazione tra i divani del Parlamento e realizzabili soltanto dopo le amministrative. Di sicuro c'è per adesso il missile del liberale e paffuto Galan che chiede di fermare il socialista Tremonti prima che dalle urne di maggio arrivi una batosta.

CHICCO TESTA


2- MENTRE TESTA DI CHICCO STA SBATTENDO IL CRANIO PER IL DOLORE PROVOCATO DAL IL BLOCCO DELLE CENTRALI NUCLEARI, L'AMMINISTRATORE DELEGATO DI SOGIN NUCCI SI FREGA LE MANI PER LA GIOIA
Mentre Chicco Testa, per gli amici Testa di Chicco, sta sbattendo il cranio per il dolore provocato dal il blocco delle centrali nucleari, ci sono altri manager che si fregano le mani per la gioia.

Giuseppe Nucci

Uno di questi si chiama Giuseppe Nucci, un romano con due figli, che dopo la laurea in ingegneria meccanica ha lavorato per dieci anni in Cementir, poi nel 2004 è entrato in Enel e a giugno dell'anno scorso è stato nominato amministratore delegato di Sogin. Questa società è stata costituita nel novembre del 1999 con il compito di smantellare e gestire i rifiuti radioattivi delle centrali già realizzate a Latina, Trino, Caorso, Garigliano e Sessa Aurunca.

Queste centrali hanno prodotto più di 100mila metri cubi di spazzatura radioattiva e come ha scritto ieri il quotidiano "Il Fatto", lo smaltimento potrebbe costare non meno di 4,5 miliardi di euro. Della Sogin si è chiacchierato molto quando cinque anni fa arrivò alla presidenza il generale Carlo Jean, l'ex-consigliere militare di Cossiga che si trovò al centro di furibonde polemiche per l'apertura a Mosca di una sede lussuosa. In quell'occasione molti si chiesero per quale motivo fossero stati spesi 400mila euro per il ricevimento inaugurale degli uffici dove furono distaccati 20 dipendenti a un costo annuo di 2 milioni.

Rocco Sabelli e Roberto Colaninno

Il decreto del governo che ha bloccato le centrali tanto care al ministro dell'aeroporto di Albenga, Sciaboletta Scajola, fa venire un terribile mal di testa a Testa di Chicco il quale annuncia oggi che il suo Forum Nucleare Italiano, inventato per sostenere la battaglia dell'atomo, sarà sciolto.

Non avverrà così per la Sogin che di fronte al programma delle nuove centrali rischiava di trovarsi senza soldi, ed è questa la ragione per cui il 53enne amministratore Giuseppe Nucci se la ride contento.


3- SABELLI SI E' STUFATO DI ASPETTARE IL MATRIMONIO TRA ALITALIA E AIR FRANCE
Rocco Sabelli, il calvo e longilineo manager di Agnone che nell'agosto 2008 è stato scelto da Colaninno per il rilancio di Alitalia, entro la fine dell'anno lascerà il suo incarico.

Corrado Passera

Ieri l'ufficio stampa della Compagnia ha faticato non poco a smentire la notizia sulle intenzioni di Sabelli di tagliare la corda per "missione compiuta", ma ormai la decisione sembra irrevocabile. E questa volta non si tratta del solito giochetto di annunci e smentite tra il gatto Sabelli e la volpe Colaninno che è servito a mettergli addosso la fama di "furbetti della Magliana".

Il balletto era iniziato un anno fa quando l'ex-dirigente di Telecom e di Piaggio si era lasciato scappare qualche parola sulla possibile fusione tra Alitalia e AirFrance lestamente smentite da Colaninno. Quest'ultimo aveva bacchettato Sabelli dicendo che si trattava di opinioni strettamente personali, ma a margine di una conferenza stampa aveva aggiunto ammiccante "nella vita non si esclude mai niente".

Ora sembra che Sabelli si sia stufato di aspettare il matrimonio tra la Compagnia italiana e quella francese. In questi anni non ha mai abbandonato la piccola società di informatica "Data Holding 2007 srl" nella quale si ritrova come socio "Tamburi Investments Partners", ed è con questi soggetti che il longilineo e calvo manager di Agnone sta studiando la fusione con una grande società di informatica che lo libererà per sempre dal vincolo con la "volpe" Colaninno.


4- SUPERPASSERA PAGA E SI "PRENDE" LA SCENA DEL FESTIVAL DELL'ECONOMIA TRENTO
A Trento sono iniziati i preparativi per il Festival dell'Economia che si terrà dal 2 al 5 giugno.

TITO BOERI

L'iniziativa è giunta alla sesta edizione ed è promossa dalla provincia di Trento in collaborazione con il gruppo "LaVoce.info" guidato dall'economista fighetto, Tito Boeri. Sul tema scelto quest'anno ("I confini della libertà economica") si confronteranno decine di studiosi ed esperti in un'infinità di dibattiti moderati da giornalisti come Rampini e Mucchetti.

L'evento ha avuto negli anni scorsi un notevole successo di pubblico, ma per la crisi finanziaria che attraversa "LaVoce.info" e per la nota tirchieria dell'editore Laterza, serviva un grande sponsor ed ecco apparire sulla scena del Festival Corradino Passera con la sua IntesaSanPaolo che non si tira mai indietro.

GIANNI ALEMANNO

In segno di riconoscenza gli organizzatori hanno previsto che il banchiere comasco interverrà nella prima giornata dei lavori per ben due volte; la prima per commentare insieme a Fabrizio Saccomanni il defunto Padoa-Schioppa, la seconda per parlare di donne. Non di donne qualunque, ma di quelle al vertice delle aziende, e qui Corradino si troverà accanto Anna Maria Tarantola, la signora che siede nel direttorio della Banca d'Italia e che nei giorni scorsi ha procurato un'infinità di fastidi a Massimo Ponzellini sull'aumento di capitale della Banca Popolare di Milano.

Manifesto per la beatificazione di Wojtyla


5- KAROL DE BORGATA
Avviso ai naviganti: "Si avvisano i signori naviganti che con uno sforzo eccezionale di fantasia e di intelligenza, lo staff del sindaco dalle scarpe ortopediche Alemanno e il vertice dell'Associazione culturale Zétema (guidata da Albino Ruberti, figlio dell'ex-ministro) è riuscito a partorire un manifesto per la beatificazione di Papa Wojtyla.

Dopo aver spremuto le meningi le due équipes hanno deciso di tappezzare Roma con cartelloni in cui si ricordano le parole pronunciate dal Papa polacco nel febbraio 2004: "damose da fa, semo romani".

Un fantastico esempio di paterno provincialismo che lascerà a bocca aperta migliaia di pellegrini".

 


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