Mario Giordano per "il Giornale"
PADELLARO-TRAVAGLIOLa discesa in campo di Montezemolo? È stata un travaglio. Ed ora è un Travaglio. Dalla lettera minuscola alla lettera maiuscola: Luca Cordero ci ha pensato su un bel po' prima di decidersi a entrare in politica. È stato lì mesi e mesi a interrogare cogitabondo gli specchietti retrovisori delle sue Ferrari, ha scrutato senza tregua l'orizzonte di Anacapri, poi alla fine ha rotto gli indugi, avendo ormai rotto tutto il resto fino all'inverosimile.
E dove è andato a spiattellare l'intero suo programma elettorale? Ma sicuro: proprio nel covo nell'antiberlusconismo, nel quotidiano che fa dell'attacco al Cavaliere una sua ragione di vita, oltre che di successo editoriale. Il quotidiano di Padellaro. Soprattutto il quotidiano di Travaglio. E così il progetto montezemoliano si tradisce fin dall'inizio: voleva essere un progetto colto. E invece è solo un pro¬getto colto sul Fatto .
LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLOFaceva un certo effetto ieri mattina sfogliare le pagine del giornale come al solito traboccante di sangue e arena, titoli acidi e gagliardi afrori dipietreschi. All'improvviso si aprivano due pagine profumate di acqua di Parma, una lenzuolata d'eleganza Hogan&Fay, un'oasi di serenità quasi celestiale: sembrava all'improvviso di essere piovuti dalla Caienna a Vanity Fair . C'era persino la gigantografia dell'aspirante leader, ovviamente sorridente, sulla sua rossa Ferrari.
E una titolazione più laccata della sua chioma: «Il pit stop del partito di Montezemolo», giganteggiava il titolo a pagina 6 e 7 . Mentre in prima strillava: «Montezemolo: un treno per la politica». Quando si dice farsi prendere la mano dall'entusiasmo: in effetti Cordero, tutt'al più, può essere il conducente. Per fare il treno, come minimo, ci vogliono ancora i passeggeri.
anacapriQuelli del Fatto , però, non sentono ragioni. Estasiati dal nuovo anti-berlusconiano doc, lo trattano già come se fosse la reincarnazione di Winston Churchill, appena un po' più magro ed elegante. «Il leader di Italia Futura s'è già organizzato», strombettano. «Alleanza con Casini e una struttura leggera sul territorio». E poi: «Il vero avversario da battere è il ministro Tremonti», ma «teme la stampa del Cavaliere». E il possibile conflitto d'interessi? Non c'è problema:«Se entro in politica faccio un blind trust come Mario Draghi», dice il manager.
compleanno-montezemolo AD ANACAPRIE al Fatto tanto basta: hanno già stappato bottiglie di Dom Perignon per essere all'altezza del personaggio. Evviva il blind trust! Evviva il blind trust! Tale è l'entusiasmo che la notizia dell'abuso edilizio di Luca Cordero ad Anacapri, apertura del Giornale di ieri e assai enfatizzato sul sito internet del medesimo Fatto , viene ridotta sull'edizione cartacea a un riquadro in versione mignon, praticamente una breve. Si capisce: nulla deve disturbare la quiete libera & bella della celebrazione montezemoliana...
CESARE ROMITICerto, fa un po' effetto scoprire tanta affettuosità e tanta improvvisa magnanimità in un quotidiano che in prima pagina spara titoli come «scaricatori di porco» e che non lesina la scimitarra per tagliare la testa a chiunque infranga ogni regola, compreso il codice stradale o il regolamento delle aiuole di Calamandrana superiore. Niente da fare: il regolamento edilizio di Anacapri, evidentemente, sfugge ai rigori dei corsari del Fatto .
x09 gianni agnelli luca cordero montezemolo 1975E va beh. Ma soprattutto fa effetto scoprire fin dove l'ambizione politica abbia trascinato Montezemolo, costretto a passare dai salotti chic alla piazza più infuocata, dai negozi di Hermès alle cancellerie dei tribunali, dalle tartine di caviale alle fauci dei forcaioli. Così va il mondo: una volta navigava sullo yacht di Agnelli, adesso è sulla stessa barca con Di Pietro.
Questione di gusti. C'è sempre tempo per iniziare la carriera del moralizzatore. Quella di Montezemolo iniziò tanti anni fa, quando venne pescato a intascare denaro per presentare vari personaggi ai piani alti della Fiat. Pare che i soldi venissero consegnati in contanti dentro un libro vuoto di Enzo Biagi. Libro vuoto e tasca piena. Davanti al giudice istruttore Gian Giacomo Sandrelli, Montezemolo ammise: «È un episodio della mia vita che giudico assai vergognoso». Forse adesso giudicherà vergognoso anche l'abuso edilizio della sua villa di Anacapri. Può darsi. E chissà se metterà an¬che quello nel blind trust.
berlusconi, montezemoloNel frattempo, blind trust o no, ha deciso. E lo fa capire. Poteva parlare con l'amata Stampa , con l'istituzionale Corriere , con la potente Tv o con l'innovativo metodo di Internet. Invece, no: ha scelto il Fatto. E nel mezzo c'è già un messaggio: non m'interessa più il dopo Berlusconi, ora mi interessa l'anti-Berlusconi.
Povero Cordero: fino all'altro giorno ha fatto di tutto per imitare il Cavaliere, s'è industriato per emularne i successi industriali e sportivi, s'è affannato per apparire più simpatico e popolare di lui. Non essendoci riuscito, ora si mette al fianco di quelli che lo odiano. E s'illude, forse, che basti respirare un po' d'aria di caserma dipietresca per diventare uomo di polso, lui che è sempre stato e sempre resterà, al massimo, un uomo di polsino.
cnfndstr23 montezemolo berlusconi2- «MONTEZEMOLO? STARÀ CON IL PD»
Dal "Corriere della Sera" - «Luca Cordero di Montezemolo è di sinistra, se scenderà in politica lo farà assieme al Pd» . Il deputato democratico Matteo Colaninno immagina così la discesa in campo del presidente della Ferrari durante la trasmissione di Radio2 Un giorno da pecora. Poi spiega: «Il mio è un auspicio. Lui non è di destra e non è berlusconiano, non si candiderà nel Pdl. E visto che è alla guida di un team dove il rosso è il colore dominante non dovrebbe essergli difficile entrare in politica con noi...» .