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PER SGARBI NON è UNA SERATA DI GALA(N)- CON UNA FAVA IL NEOMINISTRO COGLIE DUE PICCIONI: IL PALLORE GONFIATO PUÒ DIRE ADDIO ALL’INCARICO DI SOPRINTENDENTE DEL POLO MUSEALE DI VENEZIA E UMILIATO E OFFESO MOLLA PURE LA BIENNALE - LO STOP DELLA CORTE DEI CONTI OFFRE L’OCCASIONE PER SFANCULARE IL CRITICO D’URTO (DI NERVI) RICORRENDO AI “DIRIGENTI INTERNI CHE HANNO FATTO REGOLARE DOMANDA” - SGARBI: “GALAN È STATO RAGGIRATO DAI SUOI COLLABORATORI” - IL MIBAC SMENTISCE CHIAMATE DEL BANANA IN DIFESA DI SGARBI…

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Vittorio Sgarbi

1- SGARBI, MI DIMETTERO' DA BIENNALE E GALAN NON SA QUELLO CHE FA
(Adnkronos)
- "Mi dimettero' dalla Biennale. Galan non e' un ministro ma un uomo che non sa quello che fa". Lo ha detto Vittorio Sgarbi all'ADNKRONOS, commentando la decisione del ministro per i Beni e le Attivita' Culturali di sostituirlo alla guida della Soprintedenza al Polo Museale veneziano. Sgarbi e' curatore del 'Padiglione Italia' della Biennale Arti Visive.

2- Dario Pappalardo per "la Repubblica"

Il ministero scarica Vittorio Sgarbi: per quest´ultimo si allontana la soprintendenza di Venezia e, di conseguenza, il Padiglione Italia della Biennale, a solo un mese e mezzo dall´inaugurazione. A comunicare la "sfiducia" al critico ferrarese è una nota secca della Direzione generale del ministero dei Beni culturali, diffusa nella serata di ieri: «Sarà affidato a un dirigente interno all´amministrazione del ministero dei Beni culturali l´incarico di soprintendente del Polo museale speciale di Venezia».

Giancarlo Galan

In altre parole, il Mibac si riserva di decidere il nuovo soprintendente in laguna tra i cinque dirigenti interni che hanno fatto regolare domanda dopo che la Corte dei conti, lo scorso 8 marzo, aveva bocciato la procedura di nomina di Sgarbi. Ora il ministro Giancarlo Galan non si avvarrà del comma 6 previsto dal regolamento, non ricorrerà insomma a un esterno di fiducia. In altre parole: addio Sgarbi.

La reazione del curatore del Padiglione Italia della Biennale non si è fatta attendere. «Io me ne vado del tutto», ha detto, raggiunto in serata. «Lascio anche la guida del Padiglione Italia della Biennale, vorrà dire che se lo farà il nuovo soprintendente». Ma soprattutto il critico attacca senza mezzi termini i funzionari del ministero, responsabili secondo lui di avere ingannato il ministro Galan per difendere la loro "casta interna".

MARIO RESCA

«Galan è stato raggirato dagli interni», ha precisato il critico. «Lui stesso poco fa al telefono mi ha detto che sono il migliore per la carica di soprintendente a Venezia, ma ha dovuto cedere ai suoi. È stato ingannato soprattutto dalla dottoressa Recchia e dai funzionari che gli hanno tenuto nascosto che in passato al ministero altri sono stati nominati grazie al comma 6.

Parlo di Mario Resca, di Rossella Vodret, di Vittoria Garibaldi, nominati senza concorso da Bondi per puro rapporto di fiducia. Resca veniva da McDonald´s, non ne sapeva niente di cultura eppure ora dirige la valorizzazione. Galan avrebbe potuto fare lo stesso con me che invece sono dirigente in Sicilia, ma gliel´hanno impedito».

SANDRO BONDI

Secondo Sgarbi il ministro sarebbe sotto scacco dei suoi dirigenti e della Uil Beni culturali pronta a ricorrere contro di lui: «A Galan è stato rappresentato un quadro del tutto falso di cui è vittima, ma non dispero di chiarire ancora con lui. Così si tradisce tutto. Si tradisce il senso del mio mandato alla Biennale e il senso di quello che era stato il progetto del predecessore di Galan, Sandro Bondi, che mi aveva chiamato alla soprintendenza di Venezia e, insieme, al Padiglione Italia».

Intanto dal ministero dei Beni culturali fanno sapere che la decisione di escludere Sgarbi è stata presa, ascoltando i dirigenti interni. «Nominando Sgarbi - dicono dal Mibac - ci sarebbero stati subito una serie di ricorsi e annullamenti. La decisione è stata presa in totale autonomia. Non c´è stata nessuna chiamata del premier Berlusconi a favore di Sgarbi, come qualcuno ha lasciato intendere nei giorni scorsi. Galan ha agito in base ai consigli dei suoi dirigenti».

 


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