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1- DOVE ERA LA VIGILANZA DI BANCA D’ITALIA MENTRE MILIONI E MILIONI DI EURO, PER ANNI E ANNI, TRANSITAVANO ALLEGRAMENTE SUI CONTI DEL \"MADOFF DEI PARIOLI\" SENZA MAI ESSERE SEGNALATI, COME INVECE PREVISTO DALLE NORME ANTIRICICLAGGIO? 2- UN´OMISSIONE CHE RISCHIA DI METTERE NEI GUAI ANCHE I VERTICI DELLA CASSA DI RISPARMIO DELL´AQUILA (CARISPAQ) DOVE IL CONTO DELLA SOCIETà DI LANDE ERA APERTO 3- ECCO LA LISTA DEI 500 CLIENTI CHE HANNO PORTATO ALL’ESTERO (E PERDUTO) DECINE DI MILIONI DI EURO, DECIDENDO DI NON AVVALERSI DELLO SCUDO FISCALE, E SONO ORA OGGETTO DELLE ATTENZIONI DELLA GUARDIA DI FINANZA. MEDICI, ATTORI, ARTISTI, GALLERISTI, BANDITORI D’ASTA, ARCHITETTI, COMMERCIANTI, INDUSTRIALI, CALCIATORI

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1 - LA LISTA DEI 500 NOMI "SEGRETI" (DI CHI NON AVEVA FATTO DOMANDA DI SCUDO FISCALE) DAL "GIORNALE"
http://www.dagospia.com/img/LA_LISTA_DEI%20_500_DI_LANDE_DA_IL_GIORNALE.pdf


2 -MADOFF DEI PARIOLI, ANCHE BANKITALIA NEL MIRINO...
Maria Elena Vincenzi e Francesco Viviano per "la Repubblica"

Milioni e milioni di euro che, per anni, sono transitati sui conti del "Madoff dei Parioli" senza mai essere segnalati, come invece previsto dalle norme antiriciclaggio. Un´omissione che rischia di mettere nei guai i vertici della Cassa di Risparmio dell´Aquila (Carispaq) dove il conto della Eim era aperto e sotto accusa anche l´operato della Banca d´Italia.

Gianfranco Lande

Il pm Luca Tescaroli, titolare dell´inchiesta sulla megatruffa da centinaia di milioni di euro ai danni di vip e politici, ha deciso di puntare ora la lente sui dirigenti dell´istituto di credito che non hanno mai segnalato alcun movimento sospetto alla Uif, l´Unità di informazione finanziaria di palazzo Koch e sulla stessa Bankitalia. Nonostante, molto spesso, le cifre superassero, e di parecchio, i limiti previsti dalla normativa contro il riciclaggio. E la segnalazione fosse quindi obbligatoria.

Ma se è vero, come ha detto lo stesso Gianfranco Lande, il "Madoff dei Parioli", durante l´interrogatorio davanti al pm, che le sue operazioni avvenivano sotto il controllo degli organi di vigilanza, allora questi ultimi che non hanno mai accennato a nulla, devono chiarire il perché di quella mancanza.

LANDE- SEDE EGP

Nella convinzione che il movimento di milioni di euro (e per parecchi anni) non possa passare inosservato. Non a due istituzioni. Non alla banca presso cui quel conto era acceso e non a Bankitalia che, proprio attraverso la Uif, ha il compito di vigilare sulle operazioni sospette. Una questione su cui la Procura di Roma ha intenzione di vederci chiaro.

Samantah De Grenet

D´altronde, a palazzo Koch la vicenda della truffa dei Parioli è cosa nota. Agli atti dell´inchiesta c´è anche una memoria di Bankitalia in cui viene dato un giudizio negativo sull´operato di Carispaq. E a breve gli agenti del nucleo valutario della Guardia di Finanza andranno in via Nazionale per acquisire tutta la documentazione sulla base della quale è stato espresso quel parere. Ma non vuole dire che si indaghi sull´istituto guidato da Draghi.

Pare essere questo il senso delle parole di Tescaroli che, in serata è intervenuto sulla vicenda: «Bankitalia ha fornito una collaborazione alle indagini tant´è che mesi fa, autonomamente, ha predisposto un´ispezione inviando direttamente a me il resoconto della stessa. Ho delegato il nucleo di polizia valutaria ad acquisire la documentazione inerente l´ispezione. L´accertamento è proteso a raccogliere gli esiti dell´ispezione che è stata effettuata».

samantha de grenet

Il riciclaggio. Una questione che, col passare dei giorni, si fa sempre più centrale. E che riguarda principalmente i conti cifrati della lista. Ma non solo quelli. Un aiuto in questo senso potrebbe arrivare anche dalla nuova tornata di interrogatori previsti per questa settimana. Verranno presto riascoltati Gianfranco Lande, la sua compagna, Raffaella Raspi, e il fratello di lei, Andrea (tutti arrestati, insieme a Roberto Torregiani e Gian Piero Castellacci Di Vita il 24 marzo scorso). Il tutto mentre si attendono le motivazioni del no del Tribunale del Riesame alla scarcerazione dei cinque indagati.

3 - ECCO LA LISTA DEI 500 RAGGIRATI VIP SU CUI LE FIAMME GIALLE INDAGANO...
Gian Marco Chiocci e Massimo Malpica per "Il Giornale"

0eu36 mario adinolfi

Ecco la lista dei 500 clienti del Madoff dei Parioli che hanno portato all'estero (e perduto) decine di milioni di euro, decidendo di non avvalersi dello scudo fiscale, e sono ora oggetto delle attenzioni della guardia di finanza. Medici, attori, artisti, galleristi, banditori d'asta, architetti, commercianti, industriali. E, ancora, calciatori. Come, per esempio, il «condor» Massimo Agostini, ex attaccante di Cesena, Roma, Milan e Napoli, che a Gianfranco Lande ha versato 150mila euro.

Secondo l'elenco, sequestrato a Lande il 24 marzo scorso, l'ex bomber, che vanta nel suo palmares una vittoria in rossonero in coppa intercontinentale, non si sarebbe avvalso dello scudo fiscale. Niente scudo anche per il giornalista, blogger e outsider del Pd Mario Adinolfi, nell'elenco per un versamento di 338.878,23 euro. Decisamente più contenuto l'investimento dell'attrice Gisella Sofio, che alla fantomatica «Eim» aveva consegnato poco meno di 30mila euro.

u Ernesto Bassignano settanni

Cifra contenuta anche quella investita da Brunetto Tini, presidente dell'agenzia di stampa Tm-news (l'ex Apcom), nonché presidente del Tecnopolo Tiburtino. Diecimila euro non scudati, scrive la Gdf. L'interessato ci scherza su: «Una volta - spiega al Giornale - ho investito 30mila euro, un'altra 20mila. Come tutti anche io ho denunciato gli autori della truffa, ma parliamo di poca roba. Sono stato fra gli ultimi a essere avvicinato da una persona perbene, truffata anch'essa, per investire. Così ho preso delle obbligazioni al 6 per cento, dunque con rendimenti non troppo alti, e ancora mi chiedo cosa abbiano fatto Consob e Banca d'Italia».

TOMMASO ZIFFER

E il Madoff de noantri? «Non conosco Lande - conclude Tini - e nessuno degli organizzatori di questo raggiro. L'unica consolazione è che sono garantito da un fondo che garantisce i depositi».

La prende con filosofia anche Ernesto Bassignano, ex conduttore di Ho perso il trend con Ezio Luzzi. Lui i soldi che ha versato li ha scudati, sua sorella Ida, invece, no. «Non so perché - spiega Bassignano - Castellacci (uno dei broker dell'Eim, ndr) non l'ha fatto anche per lei. Disse che non c'era bisogno. Ma lui per noi era una conoscenza ventennale, quasi un amico. Speravo di arrotondare la mia pensione, e invece guarda un po' com'è andata a finire. Mi fidavo, come tutti, ho anche coinvolto un sacco di gente in Rai. Non Luzzi, troppo furbo per farsi fregare».

pcc10 brunetto tini

 


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