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QUALCUNO ERA PIDUISTA - CICCHITTO RISPONDE ALLA BINDI PER SCROLLARSI DI DOSSO I FANTASMI DELLA P2: “HO FATTO UN COLOSSALE ERRORE, MA NON C’ERA NESSUN DISEGNO EVERSIVO. TRA GLI ISCRITTI ANCHE PERSONE PERBENE COME IL GENERALE DALLA CHIESA” - POI LA LETTERA-FIUME A “LIBERO” VIRA CONTRO LA \"SINISTRA-FRANKENSTEIN\": LE TRAME OSCURE DEI COMUNISTI, I FINANZIAMENTI DA MOSCA, DE BENEDETTI, I MANETTARI COSPIRATORI DI MANI PULITE E LA FINE DEL PSI…

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Lettera di Fabrizio Cicchitto a "Libero"

Rispondo a Vittorio Emiliani che sull'Unità porta il suo contributo ad un tentativo di demonizzazione che non mi intimidisce. In primo luogo sgombriamo il campo da tre "leggende metropolitane".

LINO IANNUZZI CON FABRIZIO CICCHITTO

Riccardo Lombardi non mi ingiunse di "confessare" la mia iscrizione alla P2 né tantomeno mi diede uno schiaffo, gesto lontano dal suo modo di essere. Aggiungo anche che non ho mai conosciuto Giulio Caradonna. Decisi del tutto autonomamente di confessare la mia iscrizione alla P2 mentre tutti negavano perché avevo la coscienza di non aver fatto nulla di nulla, né affari, tantomeno alcuna cospirazione eversiva.

4t13 vittorio emiliani mo

Aggiungo anche che non sono mai stato espulso dal Psi, quindi l'onorevole Bindi non solo ha parlato da una sede impropria, la presidenza della Camera, ma ha anche detto il falso. Penso che sia venuto il momento di fare il punto anche su questa storia della P2, che è stata la prima operazione per una demonizzazione di massa per cui il termine "piduista" attribuito a chi sia stato trovato negli elenchi serve a squalificare chiunque, "a prescindere" da ciò che una persona ha fatto nella realtà.

I presupposti dell'operazione stanno evidentemente nella famosa relazione Anselmi. Paradossalmente però i giustizialisti nuovi e antichi sono stati smentiti proprio dalla magistratura. Esistono ben due sentenze: la prima del 16 aprile 1994 della Corte di Assise di Roma, la seconda definitiva del 27 marzo 1996 che certificano che la P2 non fu un'associazione eversiva. Dopodiché quelle sentenze non fecero sconti ma distribuirono anni di galera a chi nella P2 aveva commesso reati.

Licio Gelli x

Quelle due sentenze misero in atto un principio elementare dello stato di diritto e cioè che la responsabilità penale è personale. Del resto, a testimonianza che la P2 fu un coacervo di persone fra loro assai diverse, c'è il fatto che, negli elenchi, c'erano mescolati assieme mestatori, cialtroni e anche persone al di sopra di ogni sospetto, come Carlo Alberto Dalla Chiesa. Ovviamente su quelle due sentenze tutto il circo-mediatico partitico ha steso il più assoluto silenzio perché esse non servono alla sinistra.

Roberto Calvi

Detto questo che il sottoscritto abbia fatto un colossale errore a iscriversi alla P2 è indubbio, ma innanzitutto per i danni fatti inutilmente a se stesso, certo non per aver fatto del male a chicchessia e tanto meno per aver fatto parte di un disegno eversivo.
Va anche detto che i comunisti e i post-comunisti non hanno nessuna lezione da dare. Innanzitutto anche sul terreno della P2 avvennero cose insieme singolari e significative: Roberto Calvi, un uomo indubbiamente vicino alla P2, fu molto generoso in più occasioni con Paese Sera attraverso il Banco Ambrosiano.

RIZZOLI E BRUNO TASSAN DIN

A sua volta Tassan Din, uomo di Gelli e Ortolani, quando comandava al Corriere della Sera fu sempre molto aperto nei confronti del Pci, tant'è che ancora ricordo gli sfoghi di Craxi. Poi sul terreno dell'occulto e del segreto, il Pci e i suoi eredi non hanno lezioni da dare. A parte l'esistenza ormai provata di una Gladio rossa a dimensione variabile (vedi i libri di Gianni Donno, di Salvatore Sechi, di Victor Zaslavsky) nel libro di Bukovsij "Archivi segreti di Mosca" sono agli atti le lettere di Pecchioli e di Cossutta al Pcus per realizzare in Italia una rete di radiotrasmittenti clandestine e per mandare in Urss gruppi ristretti di militanti da addestrare ad attività segrete.

CICCHITTO

Il Pci ha usufruito di enormi quantità di denaro attraverso il finanziamento clandestino del Kgb. Inoltre il Kgb in Italia ha agito, di rincalzo al Pci, anche sul piano politico come dimostra il finanziamento della scissione del Psi nel 1964 e gli aiuti sovietici a Paese Sera.

Sul piano politico Emiliani mi domanda perché con un passato di socialista lombardiano, ad un certo punto ho rotto con la sinistra e mi sono addirittura schierato con il centrodestra, con Berlusconi. Rispondo volentieri. Il punto di rottura è stata la gestione politica e mediatica di Mani Pulite specie quando, negli anni successivi al 1994, ho finalmente capito molte cose.

Craxi e Occhetto

Nel 1992-1994 il Pci, che aveva un finanziamento più irregolare di quello della Dc e del Psi (tre erano le voci fondamentali: il finanziamento sovietico, quello derivante dagli appalti concordati in sede Italstat con quota fissa per le cooperative rosse, i diretti rapporti di scambio con imprese private), non solo fu salvato da settori compiacenti della magistratura, ma addirittura si servì di quella vicenda per distruggere il Psi e occupare il suo spazio politico (senza però diventare né socialdemocratici, né riformisti, così come inutilmente proponevano i miglioristi Napolitano, Chiaromonte, Macaluso, ecc.).

Cicchitto e Craxi

Fu allora che finì la sinistra italiana tradizionale quale avevamo conosciuto dal 1944. L'episodio emblematico di quel dramma furono le monetine lanciate contro Craxi dai partecipanti ad un comizio del Pds convocato per quello scopo da Occhetto a Piazza Navona. È partendo da lì che, mantenendo la mia cultura liberalsocialista, ho maturato la decisione di operare una rottura totale con la sinistra post-comunista di stampo giustizialista, il Pds, e con i suoi subalterni alleati cattolici.

Poi quando, col passare degli anni (‘96-‘97) è risultato sempre più evidente che per evitare il predominio di Scalfari-De Benedetti, della Procura di Milano, e del partito da loro diretto bisognava collocarsi nel centro-destra, con Berlusconi, l'ho fatto in modo assai determinato. Non si è trattato però di una mia scelta solitaria. Non solo una parte del gruppo dirigente socialista (Sacconi, Brunetta, Frattini, lo stesso Tremonti), ma un'area assai cospicua dell'elettorato socialista ha fatto la stessa scelta facendo mancare alla sinistra post-comunista una percentuale decisiva di voto.

EUGENIO SCALFARI - Copyright Pizzi

Solo Boselli e Villetti sono rimasti per alcuni anni ad affermare che «il posto dei socialisti è a sinistra». Successivamente nel 2008, in modo assai significativo ed emblematico, il Partito democratico ha scelto come unico alleato il partito di Di Pietro e ha mandato al macero il partitino di Boselli. Quindi a dislocarsi nel centro-destra non è stato solo il "rinnegato Cicchitto" ma un'alta percentuale di quadri, di militanti ed elettori socialisti che hanno reagito ad una operazione militare-giudiziaria di straordinaria violenza quale è stata la distruzione del Psi. Del resto basta rileggere la collezione dell'Unità degli anni '92-'94 per avere il senso della ferocia antisocialista che caratterizzò il comportamento dei postcomunisti in quelli anni.

wmc19 enrico boselli

Poche osservazioni finali. Emiliani, mi imputa addirittura "la provocazione" contenuta nella evocazione di una frase di Moro nel mio discorso alla Camera. Sembra di sognare. Secondo Emiliani, la povera Moroni e l'ineffabile Rosy Bindi mi sarebbe inibito di parlare di Moro e di Tangentopoli. Non siamo in una democrazia popolare ante-1989. Adesso Asor Rosa, al di là degli aspetti grotteschi della sua proposta, ha voluto esplicitare fino in fondo il senso più riposto di tutta una operazione che consiste non solo nella volontà di distruggere Berlusconi, di liquidare il centro-destra, ma nel disegno di realizzare in modo pieno e totale quello che non riuscì nel 1994: la piena conquista del potere da parte di Carlo De Benedetti, di alcuni pubblici ministeri, di tutto un settore dei corpi separati dello stato e dal partito guidato dai "ragazzi di Berlinguer". Quindi dico a Vittorio Emiliani che per evitare tutto ciò il "rinnegato" Cicchitto ha abbandonato questa sinistra-Frankenstein.

ROSY BINDI

 

 


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