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UN CAZZO ALLA SBARRA - LA PASSIONE DEMENZIALE PER LA GNOCCA HA FATTO PIOMBARE IL CAVALIER PALPEGGIONI SOTTO LA SCURE DELLE PROCURE DI MILANO, ROMA, BARI, PALERMO E NAPOLI - NON SOLO LA RICERCA DEL PISTOLINO FUMANTE, LA CACCIA AL CINGHIALONE DI ARCORE CONTINUA SUL FRONTE AFFARI: DALLE CORRUZIONI AI REATI FISCALI, DALLE STRAGI DI MAFIA ALLA P3 E LA P4, FINO AGLI APPALTI DEL G8 E LA RICOSTRUZIONE POST TERREMOTO ALL’AQUILA…

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Franco Bechis per "Libero"

Caricatura-Silvio-Berlusconi-e-Nicole-Minetti-

Donne, donne, donne. Sì, non ci fosse stata la passione di Silvio Berlusconi per le donne il premier avrebbe tagliato di netto il 50 per cento dei fascicoli giudiziari che rischiano di metterlo alla sbarra o lo lambiscono in mezza Italia. Le sue serate allegre in villa hanno lasciate aperte in questo momento le curiosità giudiziarie di almeno cinque procure della Repubblica: Milano, Roma, Bari, Palermo e Napoli. Certo, uno avrà pure una passione un tantinello smodata per la gnocca, ma che per questo si ritrovi coinvolto direttamente o indirettamente in ben cinque inchieste, non è da tutti i giorni.

Non è mai accaduto nemmeno a chi è e sospettato di tenere le fila del racket internazionale della prostituzione, ma è accaduto a Berlusconi. Perché del processo Ruby si sa tutto o quasi. Il premier è già alla sbarra e sul filone parallelo corre il rinvio a giudizio di Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti per avere indotto a prostituirsi con Silvio la bellezza di 32 ragazze. Ora c'è un po' di pasticcio, perché nell'elenco messo nero su bianco dalla procura delle 32 c'erano anche le due piemontesine appena soccorse da un avvocato torinese (civilista) parlamentare dell'Idv.

berlusconi ruby fede minetti e b b e a b d

Prima di quel tocco magico Ambra Battilani e Chiara Danese venivano definite "prostitute" negli atti della procura di Milano. Ora dovrebbero essere due giovani ragazze ignare testimoni choccate di atti di priapismo del premier.

nicole minetti

A Roma siamo invece solo alla curiosità giudiziaria: indagini flebili sulle feste a Tor Crescenza e su eventuale giro di escort a palazzo Grazioli. Ma tutto è blindatissimo e indagati al momento non ci sono. A Bari l'indagato è il solito Giampaolo Tarantini, ancora nel mirino per organizzazione e sfruttamento della prostituzione: avrebbe scelto ragazze facili da inviare a feste e festini, fra cui le serate sarde del premier a Villa Certosa.

Ambra Battilana e Chiara Danese Bunga Bunga con B Nonleggerlo

A Palermo è ancora aperto un filone parallelo che si intreccia con quello milanese: punta- no su Berlusconi (ma il reato qui non è chiaro per nulla) le deposizioni dell'indagata Perla Genovese, ex portaborse del Pdl e della frizzante e fantasiosa Nadia Macrì. Infine a Napoli vive il troncone di inchiesta aperto in seguito alle dichiarazioni di un'altra starlet che parlava con il premier via sms: Sara Tommasi.

Ambra Battilana

Naturalmente la caccia al cinghialone Berlusconi non passa solo attraverso le fanciulle in fiore, ultima moda giudiziaria per tentare il ko al premier. Il ventaglio di ipotesi di reato è assai ben fornito. Si va dalle corruzioni tradizionali ai reati fiscali-aziendali previsti da altri tre procedimenti noti di Milano (Mediatrade, Mills e diritti tv Mediaset) che nei risvolti cercano di azzoppare un po' anche collaboratori di Berlusconi e perfino i figli di primo letto.

Chiara Danese

Si salta a Roma dove è davanti al tribunale dei ministri un filone di inchiesta che appartenne alla procura di Trani e che vede il premier indagato per le pressioni esercitate su Rai e sull'Agcom per fare sospendere il programma di Michele Santoro, Annozero (pressioni che se vere certificano semmai lo scarso potere di Berlusconi).

Il nome del premier viene solo evocato a smozziconi qua e là, in modo anche roboante nelle inchieste di Firenze, Palermo e Caltanissetta sulla stagione delle stragi di mafia del 1992 e 1993. Se lì le inchieste procedono ancora con una certa prudenza, è in parte per la smentita data da Giuseppe Graviano alle dichiarazioni di Gaspare Spatuzza, ma soprattutto per il guaio imprevisto combinato dall'ex guardasigilli Giovanni Conso sul 41 bis. Avere rivelato come le richieste della mafia avessero trovato pronta risposta dal governo di Carlo Azeglio Ciampi e Oscar Luigi Scalfaro, ha guastato tutti i teoremi che si stavano formando.

500 crescenza castello Berlusca

Dopo un po' di choc i pm hanno ripreso a tessere la tela. Basta seguire le udienze processuali sulla strage di via dei Georgofili a Firenze per capire come con pazienza Spatuzza cerchi di assolvere il governo Ciampi e ributtare la palla a centrocampo e Graviano sia periclitante, pensieroso sulla posizione da prendere. Da un giorno all'altro anche lì si attendono super-rivelazioni. Dove andranno? Lo sappiamo già: a identificare in Berlusconi l'Andreotti della seconda Repubblica. E a spiegare le stragi come un favore fatto al futuro premier per sgombrargli la strada verso palazzo Chigi.

Giampaolo Tarantini

Restano le inchieste più classiche e fantasiose. Quelle su P3 e P4 sfiorano più volte Berlusconi, ma sembrano lambire assai più direttamente Gianni Letta, che del premier è il vero piedistallo. Lì parano anche le indagini sugli appalti di Finmeccanica, inutile nasconderselo.

nadia macri

E non sono distanti da quell'obiettivo quelle delle procure di L'Aquila, di Perugia e di Firenze partite da appalti del G8 e finite sulla ricostruzione post terremoto. Sfiorano Berlusconi e danzano intorno a Letta. Mentre in Sicilia va per la maggiore il concorso esterno in associazione mafiosa, reato buono per tutte le stagioni. Si scava intorno a Renato Schifani e ad Angelino Alfano. Senza trovare nulla di serio, per il momento.

 


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