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MILANO THRILLING - NON SOLO PER IL BANANA, ANCHE PER RATZINGA LA CITTà A MISURA DUOMO è UN TEST STRATEGICO E CONVOCA (PER LA PRIMA VOLTA IN 80 ANNI) IL “CONGRESSO” DEI PRELATI, PER AVERE CONSIGLI SUL SUCCESSORE DELL’ARCIVESCOVO DI MILANO TETTAMANZI - SCOLA E RAVASI IN POLE POSITION, MA I CANDIDATI SONO MOLTI - ANCHE IN VATICANO, RIVOLGIMENTI IN VISTA: NUOVI NOMI PER IOR PROPAGANDA FIDE, SEGRETERIA DI STATO E AFFARI ECONOMICI....

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1 - PER IL DOPO-TETTAMANZI IL PAPA NON SCEGLIE DA SOLO - SI AFFIDA AL "CONGRESSO" DELLA CONGREGAZIONE DEI VESCOVI
Andrea Tornielli per "la Stampa"

Pap ratzinger jpeg

Nella seconda metà di maggio accadrà in Vaticano qualcosa che non ha precedenti negli ultimi ottant'anni: il «congresso» della Congregazione dei vescovi, cioè la riunione dei porporati e presuli membri del dicastero, discuterà della nomina del nuovo arcivescovo di Milano. È infatti scaduta lo scorso marzo la proroga di due anni ottenuta dal cardinale Dionigi Tettamanzi.

È stato Benedetto XVI a decidere che la nomina del pastore della diocesi più grande d'Europa e tra le più importanti del mondo, segua la trafila ordinaria e prima di arrivare sul suo tavolo venga discussa e vagliata. Nelle scorse settimane il nunzio in Italia, Giuseppe Bertello, ha compiuto un'ampia consultazione, chiedendo i pareri a circa un centinaio fra vescovi, sacerdoti e laici di Milano e della Lombardia. Proprio in questi giorni viene ultimato un secondo rapidissimo supplemento d'inchiesta, che porterà a disegnare l'identikit ideale e a precisare la rosa di nomi più significativi.

ARCIVESCOVO DIONIGI TETTAMANZI

Dal 1929, anno della designazione a Milano dell'abate Ildefonso Schuster, fino al 2002, anno della nomina di Tettamanzi, il ruolo chiave di pastore della diocesi ambrosiana è stato sempre stabilito dai Papi con l'aiuto di pochissimi collaboratori. Così fece Pio XII nel novembre 1954, quando decise per Giovanni Battista Montini. Così fece quest'ultimo, appena divenuto Paolo VI, scegliendo nel 1963 come successore l'ausiliare Giovanni Colombo. E lo stesso accadde per le due nomine ambrosiane di Papa Wojtyla: quella di Carlo Maria Martini e quella dell'attuale cardinale.

Cardinale Scola

Papa Ratzinger, invece, ha voluto seguire una via diversa, e anche se è molto probabile che abbia già un'idea precisa sul candidato, ha preferito sondare, consultare, ascoltare moltissimi pareri. E soprattutto, prima di decidere, ha stabilito che la discussione avvenga nella riunione ordinaria del dicastero competente, che potrebbe avvenire giovedì 19 o giovedì 26 maggio, subito dopo la visita del Papa a Venezia.

La decisione finale di Benedetto XVI dovrebbe essere annunciata a fine giugno e il nuovo arcivescovo si insedierà ai primi di settembre, per l'inizio dell'anno pastorale. I due candidati più illustri sono già cardinali. Il primo è Angelo Scola, 69 anni, nato a Malgrate (Lecco) in diocesi ambrosiana, da nove anni patriarca di Venezia. Ratzinger lo conosce personalmente da lungo tempo e lo stima molto, avendolo avuto come collaboratore alla Congregazione per la dottrina della fede.

CARDINALE RAVASI

È a tutt'oggi considerato in pole position. Il secondo cardinale, anch'egli ambrosiano, è Gianfranco Ravasi, 68 anni, biblista, «ministro della cultura» vaticano dal 2007. Nelle ultime settimane la candidatura di Ravasi è apparsa più defilata, a motivo della grande importanza del lavoro internazionale che il porporato sta svolgendo nel dialogo con il mondo della cultura, molto apprezzato dal Pontefice.

L'altro candidato forte è Gianni Ambrosio, 67 anni, vescovo di Piacenza, molto vicino al cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, che lo ha indicato quale rappresentante della Santa Sede nel cda della Cattolica di Milano. In corsa ci sono poi i vescovi di Bergamo, Francesco Beschi (59 anni) e di Brescia, Luciano Monari (69 anni).

PRESIDENTE IOR ETTORE GOTTI TEDESCHI

Hanno ottenuto voti anche l'arcivescovo di Chieti, Bruno Forte, 61 anni, teologo, come pure altri due prelati già segnalati per Torino, il vescovo di Rimini, Francesco Lambiasi, 63 anni; e monsignor Aldo Giordano, 56 anni, osservatore al Consiglio d'Europa. Proprio quanto accaduto per il capoluogo piemontese, con la nomina dell'arcivescovo Cesare Nosiglia, dimostra come Ratzinger ascolti tutti ma poi scelga in piena autonomia.

Soltanto mediatica, infine, la candidatura di Angelo Bagnasco: il presidente della Cei ne avrebbe tutte le qualità, ma se venisse nominato sarebbe la terza volta in soli nove anni che Genova perde il suo cardinale perché trasferito altrove.

La nomina del successore di Tettamanzi vista l'importanza della diocesi ambrosiana, sarà letta anche in vista del Conclave. Ma chiunque sia il designato, non avrà tempo per pensare a futuribili strategie. Si troverà infatti a dover fare i conti con una diocesi di proporzioni sterminate e con due decisioni di Tettamanzi ormai irreversibili, ma molto discusse tra il clero: la riorganizzazione delle parrocchie in unità pastorali e l'entrata in vigore del nuovo lezionario ambrosiano.

Don Luigi Mistò


2- RIMPASTO OLTRETEVERE RATZINGER RIVOLUZIONA LA SQUADRA DI GOVERNO...
Giacomo Galeazzi per "la Stampa"

Nelle prossime settimane «Propaganda Fide», il Prelato dello Ior e il sostituto della Segreteria di Stato, a giugno-luglio la Prefettura degli affari economici e il Governatorato. Benedetto XVI cambia la squadra di governo con un giro di nomine in Curia che entro tre mesi porterà all'avvicendamento di alcuni uomini-chiave del pontificato.

Ad avviare il valzer delle poltrone è la decisione papale di affidare il ministero delle Missioni all'attuale «numero due» della Segreteria di Stato, l'arcivescovo Fernando Filoni (preferito al porporato australiano Pell), anche in virtù del comprovato rigore nell'amministrazione e della conoscenza della realtà cinese maturata negli Anni 90 ad Hong Kong (ha seguito il passaggio della ex colonia inglese sotto la sovranità della Cina).

Intanto al Governatorato il segretario generale Carlo Maria Viganò ha completato il piano di tagli alle spese ed è stato ricevuto due settimane fa dal Papa. Ha trasformato in un biennio il passivo di sette milioni di euro in un attivo di trenta.

Monsignor Piero Pioppo

Nei giorni scorsi Viganò ha incontrato il cardinale Velasio De Paolis, presidente della Prefettura degli affari economici e delegato pontificio dei Legionari di Cristo, per presentare i bilanci risanati. Finora Viganò era considerato il successore naturale del Governatore Giovanni Lajolo, ma adesso si fa il suo nome anche per la guida del ministero delle Finanze (incarico cardinalizio) al posto di De Paolis, al quale rimarrebbe la delega per la congregazione dei Legionari di Cristo.

Alla guida del Governatorato sembra destinato il nunzio in Italia, Giuseppe Bertello, vicino al segretario di Stato Tarcisio Bertone, che così riceverà la porpora (al pari di Filoni e Viganò) nel concistoro che potrebbe avvenire ad inizio 2012.

Imminente è anche la designazione a Prelato dello Ior di Luigi Mistò, responsabile nell'arcidiocesi di Milano del servizio per il sostegno economico della Chiesa.

Attilio Nicora

Un incarico di rilievo che garantisce libero accesso alle carte di tutte le operazioni finanziare d'Oltretevere e che, durante le gestioni dei «banchieri di Dio» Marcinkus e De Bonis, fu investita dall'onda d'urto degli scandali Sindona, Ambrosiano, maxitangente Enimont.

Su proposta del presidente dell'Autorità di informazione finanziaria, Attilio Nicora viene così riempita una casella vacante da un anno e mezzo, contesa da varie cordate interne. Da qui la decisione papale di affidarsi ad un ecclesiastico «extra-Vaticano». Il Prelato opererà in stretto coordinamento con il presidente dello Ior, Gotti Tedeschi. Da quando l'arcivescovo Piero Pioppo, braccio destro del cardinale decano Sodano, è stato nominato nunzio in Camerun e in Guinea Equatoriale, nessuno è riuscito a ottenere l'investitura.

Mistò, ex allievo all'Università Gregoriana del cardinale De Paolis, è espressione della finanza bianca lombarda ed è stimato anche da Ruini e dai bresciani Monari e Re. Non è ancora stata presa una decisione, invece, per l'ambita poltrona di Sostituto della Segreteria di Stato. Tra i possibili candidati, il delegato per le rappresentanze pontificie, Luciano Suriani, il nunzio in Francia, Luigi Ventura o gli ambasciatori papali in Venezuela e Libano, Pietro Parolin e Gabriele Caccia.

 


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