1- ZORRO ZINGALES UCCELLA SUPERPASSERA
Non aveva l'aria molto allegra Corradino Passera quando ieri alle 16 è entrato nella sala congressi di IntesaSanPaolo a Torino.
Forse era stanco per il roadshow che nei giorni scorsi lo ha portato da New York a Londra per spiegare agli analisti e a pochi intimi dell'informazione le ragioni dell'aumento di capitale che il suo Istituto ha fatto per affrontare nuove avventure, oppure si aspettava una folla pari a quella che a metà settimana ha accolto Mario Draghi al teatro Carignano per la lectio magistralis della "Biennale Democrazia".
Luigi ZingalesEppure gli organizzatori gli avevano riservato un intervento conclusivo come sponsor principale dell'evento che ha avuto uno straordinario successo di pubblico; probabilmente l'aria infastidita del banchiere comasco era da attribuire al feroce attacco condotto da Luigi Zingales sul "Sole 24 Ore", il 48 enne economista-ragazzino di origini padovane che insegna all'università di Chicago, ma ha sempre gli occhi puntati sull'Italia.
In un articolo confinato astutamente dal giornale di Confindustria nella parte bassa di una pagina interna, il barbuto Zingales questa volta ha preso di petto la banca di Abramo-Bazoli e di Corradino Passera, mettendo a confronto il modello americano con il sistema italiano.
BAZOLICon una manciata di righe al vetriolo ha beffeggiato le operazioni condotte da Intesa per salvare l'Alitalia con la cordata dei patrioti italiani e in maniera puntigliosa ha ricordato le anomalie del "Piano Fenice" che Corradino mise in piedi con l'aiuto del governo, un'operazione che a suo dire in America sarebbe stata condannata perché "un consulente del venditore non può assumere al tempo stesso anche il ruolo di compratore".
Secondo Zingales il conflitto di interessi sta per ripetersi anche nel Piano Parmalat dove in nome dell'italianità si stravolgono le regole e sarà concesso a IntesaSanPaolo di vendere le principali partecipazioni estere al miglior offerente.
La conclusione del professore bocconiano, che si diverte a ficcare chiodi nella testa del Cavaliere, di Geronzi e di Franchino Bernabè, ha un tono beffardo: "dobbiamo riconoscere a Bazoli e Passera un brillante acume imprenditoriale", perché invece di operare nella patria del capitalismo spietato dove le banche perseguono il profitto alla vecchia maniera e spesso finiscono per perdere soldi, IntesaSanPaolo si mette al servizio di un Paese dove il capitalismo è temperato e riesce a ottenere leggi e favori che consentono profitti sicuri ("è un modello brillante. Per la banca, soprattutto").
AlitaliaLa risposta di Corradino è arrivata a stretto giro dalla sala congressi di piazza San Carlo, ed è stata una replica piccata che ha negato qualsiasi conflitto di interessi nella vicenda Alitalia dove - ha detto l'ex-McKinsey - "siamo stati chiamati a dare un giudizio e ci hanno chiesto se si poteva trovare 1 miliardo di soldi privati".
Poi ha ammesso che la storia si ripeterà in qualche modo nella vicenda Parmalat. Alla faccia del barbuto Zingales e del conflitto di interesse.
parmalat GetContent asp jpeg
2- I DUE MORATTI TERRORIZZATI PER LA SENTENZA CHE HA CONDANNATO I VERTICI DELLA THYSSEN TEDESCA. UN PRECEDENTE ECCEZIONALE CHE PUÒ RIMBALZARE SUI LORO IMPIANTI IN SARDEGNA DOVE IL 12 APRILE SCORSO È MORTO UN OPERAIO
Anche a Milano c'è qualcuno che gira con l'aria mesta.
È la famiglia dei Moratti, la dinastia del petrolio che ha creato un impero grazie al lavoro del padre Angelo, grande imprenditore e presidente dell'Inter. A preoccupare i due eredi Massimo e Marco non sono le sorti della squadra che sta affondando nel ridicolo, e nemmeno la bagarre per le amministrative dove donna Letizia Moratti di Rivombrosa, moglie di Gianmarco, cerca di ripetere l'exploit del 2006 quando vinse a mani basse contro il candidato Bruno Ferrante.
FRATELLI MORATTIIeri la sindachessa mostrava la chiostra smisurata dei denti al teatro Nuovo mentre il Cavaliere sferrava uno dei tanti attacchi alla magistratura, e non aveva l'aria nemmeno troppo preoccupata per i manifesti criminali sulle Brigate Rosse di cui un candidato consigliere Pdl si è attribuito una paternità sospetta.
Donna Letizia è convinta di farcela anche questa volta senza quei 6,3 milioni che il marito le ha dato per vincere le precedenti elezioni, e sembra estranea alla problematica che in questo momento preoccupa da vicino il consorte e il cognato Massimo. I due Moratti sono infatti molto preoccupati per le notizie rimbalzate venerdì da Torino con la sentenza che ha condannato i vertici della Thyssen tedesca.
LETIZIA MORATTILa sentenza rappresenta infatti un precedente eccezionale che chiama in causa le responsabilità delle aziende nella sicurezza degli impianti, ed è stata un autentico trionfo per Raffaele Guariniello, il 70enne procuratore alessandrino protagonista di un numero infinito di cause.
Raffineria SarasAdesso per i Moratti si apre uno scenario inedito con conseguenze imprevedibili che toccano il problema della manutenzione dei loro impianti in Sardegna dove il 12 aprile scorso è morto un operaio siciliano per esalazioni di ossido di carbonio. Questo incidente fa seguito ai tre decessi del maggio 2009 quando in una cisterna persero la vita tre operai di una ditta di appalto esterna, e la Saras dei Moratti si affrettò a mettere in piedi un programma di manutenzione chiamato "Project Focus".
All'indomani dell'ultimo incidente il procuratore di Cagliari, Alessandro Pili, ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, ma in Sardegna, dove papà Moratti sbarcò nel 1962, è scoppiata una polemica furibonda perché i sindacati ritengono che gli investimenti per la manutenzione si siano ridotti sensibilmente. A questo si aggiunge la crisi delle raffinerie europee e italiane per la concorrenza del mercato asiatico, ma il timore di chi come i Moratti opera nel settore è che prenda corpo la proposta dell'iperattivo Guariniello di creare un'Authority per la sicurezza.
Maurizio Basile
3- POSSIBILE INFATTI CHE BASILE FOSSE IGNARO DEL "BUCO" FINANZIARIO DELL'ATAC E DEL CONTESTO ALEMANNIANO NEL QUALE ANDAVA A CACCIARSI? IN ARRIVO SEMBRA ESSERE ANTONIO CASSANO (L'ATTUALE DIRETTORE FINANZA DELL'AZIENDA TRANVIARIA)
Quando la nave balla, i topi fuggono.
L'antico adagio vale per il sindaco dalle scarpe ortopediche, Alemanno, che non riesce più a contenere lo sfaldamento dei collaboratori e dei manager a capo delle utilities. Purtroppo il primo cittadino della Capitale non dispone di strumenti di comunicazione che sappiano spiegare il disastro della sua amministrazione, e ancora manca quel giornaletto con la forma di Maurizio Costanzo che pare abbia in mente di distribuire ai cittadini buttando al vento in questo modo altri milioni di euro.
GIANNI ALEMANNOLa botta più clamorosa gliel'ha data Maurizio Basile, il napoletano classe 1948 che dopo aver guidato Aeroporti di Roma è saltato sul carro di Alemanno con una bella giravolta politica. L'innamoramento del manager è stato sorprendente e il sindaco riconoscente lo ha fatto prima capo di gabinetto, poi lo ha messo alla guida dell'Atac, un'azienda con 13.600 dipendenti e un buco di oltre 130 milioni.
atacAppena nominato Basile ha esibito la grinta dei manager più incalliti e ha ricordato a tutti come suo merito la privatizzazione dell'Ente Tabacchi che nel 2003 portò l'azienda nelle mani degli inglesi di Bat con la consulenza di Franchino Bernabè. La partenza della sua gestione all'Atac è stata fulminea, e il terrore si è sparso quando ha annunciato la creazione di cinque direzioni centrali facendo piazza pulita degli uomini che stavano accanto ad Adalberto Bertucci, il discusso ex-amministratore delegato dell'Atac.
Oscar CicchettiDopo le dimissioni di Basile e del presidente Luigi Legnani, dall'entourage del sindaco è partita un'operazione di sputtanamento di Basile al quale si attribuiva la fuga per la riduzione dello stipendio da 350mila euro a 70mila. In realtà va detto che il manager napoletano non ha lasciato la sua poltrona per avidità; casomai gli va attribuita una dose notevole di ingenuità che è poi la caratteristica tipica dei manager ambiziosi che pensano di fornicare con la politica senza pagare pegno.
Non è possibile infatti che Basile fosse ignaro del "buco" finanziario dell'Atac e del contesto politico nel quale andava a cacciarsi. Adesso il volubile sindaco dalle scarpe ortopediche promette di risolvere la questione in pochi giorni e in pole position sembra essere Antonio Cassano (non quello altrettanto volubile che gioca al pallone, ma l'attuale direttore finanza dell'azienda tranviaria).
BERNABE
4- BERNABÉ FA PER TRE: CADE LA STELLA DI OSCAR CICCHETTI, SALE L'ASTRO LUCA ROSSETTO
Avviso ai naviganti: "Si avvisano i signori naviganti che a TelecomItalia la rivoluzione continua.
Dopo la nomina di Franchino Bernabè a superpresidente con superdeleghe e superstipendio, il nuovo amministratore delegato Marco Patuano venerdì sera ha tirato fuori dal cassetto il nuovo organigramma. La novità più importante è rappresentata dall'arrivo di Luca Rossetto che si occuperà della telefonia mobile.
Costui è un manager che fino al febbraio 2005 ha lavorato in Vodafone, poi è passato alla Rinascente dove si è occupato di rimettere a posto i magazzini Upim. Secondo il "Sole 24 Ore" cade la stella di Oscar Cicchetti, il fedelissimo di Bernabè che ha perso la supervisione sulla rete fissa per occuparsi di strategie alle dirette dipendenze di Batman-Bernabè.
Sarà invece una donna, Carlotta Ventura, a curarsi delle sponsorizzazioni e del Centro Media, mentre le deleghe sulle partecipazioni in Brasile e Argentina che dovevano essere assegnate al povero Napoletone, Luca Luciani, faranno capo direttamente all'invincibile superpresidente Bernabè".