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1- A CHE GIOCO GIOCA MICHELLE COINCECAO? PARLA DEL BANANA COME DI UN SANTO PAGATORE, MA ALL’“ESPRESSO” MINACCIA DI RIVELARE SEGRETI SCOTTANTI IN TRIBUNALE 2- LA BRASILIANA CHE OSPITÒ RUBY, PROPRIO MENTRE LA MINORENNE MAROCCHINA PASSAVA LE NOTTI A CASA DEL PREMIER E INTASCAVA MIGLIAIA DI EURO, RACCONTA DI DOCUMENTI (DISTRUTTI) PER COSTRUIRE UNA FALSA IDENTITÀ ALLA \"NIPOTE DI MUBARAK\" 3- ACCUSE BOMBASTICHE A LELE MORA SULL’ORLO DEL CRAC: “VOLEVA FARMI PROSTITUIRE CON UN POLITICO PDL… HA CONVINTO CATERINA PASQUINO A DENUNCIARE RUBY PER FURTO. HA MANOVRATO TUTTI PER FARSI DARE TANTISSIMI SOLDI DAL PRESIDENTE” 4- LE CENE DI B. CON TARANTINI CHE APPROFITTA PER CHIEDERGLI \"UN AIUTO PER GLI AFFARI\" 5- SULL’ESISTENZA DI FOTO DI RUBY SEMINUDA AD ARCORE O BUNGA BUNGA CON LEADER STRANIERI, LA BRASILIANA NON VUOLE CONFERMARLE, PER ORA, MA NON LE SMENTISCE. E RINVIA TUTTO AL TRIBUNALE CON UN \"AVVISO\": “HO PAURA SOLO DI LELE MORA . SE DOVESSE SUCCEDERMI QUALCOSA, QUALCUNO TIRERÀ FUORI TUTTO...”

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Paolo Biondani per "L'espresso" in edicola domani

La super-testimone del caso Ruby rompe il silenzio. Michelle Conceicao Oliveira, brasiliana trapiantata a Milano, è una bella donna che da oltre un anno custodisce segreti di Silvio Berlusconi. Ha ospitato per più di un mese Karima El Mahroug, alias Ruby Rubacuori, proprio mentre la minorenne marocchina passava le notti a casa del premier e intascava decine di migliaia di euro.

E il 27 maggio 2010, quando Ruby viene fermata per furto e il capo del governo racconta una balla alla polizia pur di farla rilasciare (spacciandola per la nipote di Mubarak), è sempre lei che accetta di riprendersi in casa quella mina vagante. Interrogata dai magistrati, Michelle ha raccontato poco o nulla. La settimana scorsa, intervistata da La7, ha confermato le sue reticenze: «Io so tutto, ma ai pm non ho detto tutta la verità».

Ora ha deciso di rivelare a "l'Espresso" una parte delle sue verità. C'è la storia di Lele Mora che le offre denaro per regalare una notte di piacere a un ministro. Ruby che le racconta i sexy-festini di Arcore e intanto la invita a «prostituirsi con altri clienti a Milano». Silvio Berlusconi che scherza su decine di ragazze che lo chiamano Papi già all'inizio del 2009, mentre è a cena con Giampaolo Tarantini, il quale ne approfitta per chiedergli «un aiuto per gli affari».

C'è pure «un politico del Pd pugliese» che ci prova: sesso in cambio di soldi. E un plico di misteriosi «documenti d'identità in bianco», descritti come «moduli per cambiare generalità», che vengono distrutti da Ruby il 5 giugno 2010, al culmine della sua lite finale con Michelle.

Altre storiacce, come l'esistenza di foto della minorenne seminuda ad Arcore o bunga bunga con leader stranieri la brasiliana non vuole confermarle, per ora, ma non le smentisce. E rinvia tutto al tribunale: «Lì dovrò giurare di dire tutta la verità. E il pm Ilda Boccassini non è una che si fa prendere in giro. Non rischierò il carcere per salvare altri».

Nata a Rio de Janeiro il 3 maggio 1978, Michelle vive in un triste appartamentino al piano terra nella fascia sud di Milano, più vicino alla circonvallazione che ai Navigli. Padre ufficiale della Marina brasiliana, madre cresciuta in un povero villaggio dell'Amazzonia, ha un figlio «amatissimo» che vive coi nonni ed è arrivata in Italia a 25 anni, al seguito di un immobiliarista lombardo di cui è diventata l'amante fissa. A "l'Espresso" risulta che sia figlio di un imprenditore che fece affari con Berlusconi negli anni della prima accumulazione edilizia delle sue fortune. Michelle chiede di «non fare il nome».

Occhi neri, pelle ambrata, spiega perché ha taciuto con i pm tormentandosi i capelli: «Avevo paura. Ricevevo ogni notte telefonate e minacce anonime. Ora ho capito che sono davvero in pericolo solo finché resto l'unica a conoscere certi segreti».

Il primo appartiene ai misteri gaudiosi: qual è il segreto del successo di Lele Mora? Michelle racconta un'esperienza personale: «L'anno scorso, tra giugno e luglio, ero a cena a casa sua. Lele mi ha preso da parte e mi ha messo mille euro nella borsetta. Voleva che andassi a letto con un politico molto importante, uno del governo, in un albergo vicino a Milano dove c'era una convention.

Diceva che era tutto pronto: "Ti porta il mio autista". Avrei dovuto salire in camera senza lasciare documenti, bussare e presentarmi così: "Sono il regalo di Lele". Naturalmente ho rifiutato». E Mora? «Era arrabbiatissimo. Ora capisco meglio il perché: voleva comprare il mio silenzio».

In quei giorni, in effetti, Michelle era diventata per la prima volta l'anti-Ruby. Un problema nato il 5 giugno. Una lite tra le due ragazze provoca l'arrivo della polizia. È quello l'imprevisto che fa arrivare in Procura il primo fascicolo: il 27 maggio infatti i vertici della questura avevano taciuto ai pm che, per quella marocchina, si era mobilitato il premier. Davanti alla volante, le due ragazze «si accusano reciprocamente di prostituzione».

Ora Michelle aggiunge che «quella notte Ruby ha distrutto documenti: erano moduli da compilare in italiano, con cui le avevano promesso di crearle una nuova identità. Li ha fatti a pezzi e buttati nel water». Come li aveva avuti? «Il 29 maggio è uscita di casa: quando è rientrata, aveva una busta con 5 mila euro e quei documenti».

Il ricordo di Michelle potrebbe essere il classico tassello mancante. L'estate scorsa Ruby raccontò ai pm un dettaglio rovinoso per Berlusconi: il premier avrebbe saputo che lei era minorenne già dalla sua seconda nottata ad Arcore, cioè tra febbraio e marzo 2010. Stando a quei verbali che ora Ruby smentisce (aspettando di incassare «cinque milioni», stando alle intercettazioni), il Cavaliere voleva donarle una casa in via Olgettina, accanto alle altre Papi-girls, ma lei rispose che non poteva intestarsela, vista l'età. È allora che il premier le suggerisce di spacciarsi per «nipote di Mubarak». E le promette di sistemarla con «nuovi documenti».

Ora Michelle è la prima che può confermare: «Ho visto i falsi documenti in mano a Ruby». Poi, la rissa fa saltare tutto: la volante segnala il caso ai pm.

Quella lite, secondo la brasiliana, spiega anche la proposta indecente di Lele: per comprarla, si prova a «offrirla a un ministro». Anche Ruby la tentava: «Mi chiamava di notte, voleva dividere con me i clienti a cui si vendeva in due alberghi di Milano. Parlava anche di Arcore, ma non ci credevo». Michelle è in lacrime: «Sono disperata. Ho perso il mio lavoro d'indossatrice, ormai ho il marchio di prostituta: è falso ma nessuno mi difende».

Si rimprovera di aver capito tardi che Lele era fin dall'inizio il burattinaio di tutto lo scandalo: «È stato Mora a convincere la mia amica Caterina Pasquino a denunciare Ruby per furto. Ha manovrato tutti per farsi dare tantissimi soldi dal presidente».

Sui rapporti con Berlusconi, dall'inchiesta giudiziaria finora emergeva solo che Michelle aveva i numeri telefonici del premier e probabilmente ha passato una serata ad Arcore, fino alle tre di notte. Lei non nega una frequentazione intensa: «Conosco il presidente Berlusconi da almeno cinque anni. È molto amico del mio ex fidanzato, ad Arcore ci andavamo insieme».

Quante volte: una, dieci, venti? Michelle si concentra: «Più di venti volte». Nel febbraio 2009 ci va accompagnata da un imprenditore che lei registra come «Joao Paulo Berluscone».

Un nome che ora pronuncia così: «Giampaolo». Insomma, proprio lui, «Tarantini», l'affarista sanitario pugliese che riforniva di escort il premier nei mesi caldi del caso D'Addario. E di cosa parlavano, quella sera, Silvio e Giampi? «Di donne. Scherzavano sulle Mini regalate da Berlusconi alle ragazze: "È come avere 24 figlie". Tarantini però voleva parlargli di lavoro, aveva portato documenti. Berlusconi ha dato un'occhiata: "Li leggerò dopo"». Affari di Giampi all'attenzione di Silvio: anche questa è una bella novità.

Michelle non nega di sapere molto di più. «Ma finché posso, non dirò nulla contro il presidente. Lui è veramente buono ed è stato generoso con me». Soldi? «Mi ha aiutato quando il mio ex mi ha lasciato». Quanti euro? Michelle ride: «Segreto. Però mi ha fatto anche regali».

La brasiliana scavalca il suo bulldog francese e torna dalla camera con un mucchio di pacchetti. «Ecco la collana con la farfalla: l'ambra è la sua pietra preferita. Quell'elefantino di diamanti è antico e prezioso. Poi ci sono i bracciali, i cd di Apicella... Questo è l'orologio speciale del Milan con la dedica a "Silvio Berlusconi campione del mondo"».

La ragazza ne è orgogliosa, eppure sa che doni identici sono trovati dalla polizia a casa delle più collaudate Papi-gils. Ma allora l'ultimo segreto è che anche Michelle ha quantomeno assistito a qualche bunga bunga? Risata. «A questo risponderò in tribunale». Ma tacere non è un rischio? «Ho paura solo di Lele Mora. Ma ho imparato a difendermi: se dovesse succedermi qualcosa, c'è qualcuno che tirerà fuori tutto».

 


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